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Tra nuove regole europee, pressioni geopolitiche e la corsa alla decarbonizzazione, la sostenibilità non è più un esercizio di compliance ma un fattore competitivo. L’Esg Day 2025 di Enav ha mostrato come il paradigma stia passando da obbligo normativo a strategia industriale, intrecciando innovazione, capitale umano e coerenza di business.

Il dibattito europeo sulla sostenibilità vive una fase di assestamento. La direttiva Omnibus e la revisione del Tuf sono i segnali di un passaggio verso una regolamentazione primaria, meno frammentata e più stabile. “La sostenibilità è indiscutibilmente una realtà in movimento”, ha osservato Alessandra Bruni, presidente di Enav, aprendo i lavori. Per lei, la credibilità aziendale è la prima leva: “Una società che si presenta come sostenibile si presenta meglio sul mercato”.

Il mercato conferma la tendenza. “A settembre i fondi sostenibili gestivano 3.700 miliardi di dollari, l’85% nelle mani degli investitori europei”, ha ricordato Patrizia Celia, responsabile Large Caps e Sustainable Finance Partnership di Borsa Italiana. Ma la fase è cambiata: “Ci stiamo liberando di slogan e over-regulation. Il mercato si è mosso da una spinta idealistica a una pragmatica”. Una detox normativa che punta a rendere la sostenibilità più concreta, anche per settori come difesa e aerospazio, oggi penalizzati da criteri troppo rigidi.

La complessità regolatoria negli anni ha prodotto effetti paradossali. “Abbiamo vissuto un’iper produttività regolatoria che ha generato iper confusione”, ha spiegato Nadia Giuliani, responsabile investimenti liquidi e referente Esg Strategy di Inarcassa, citando la classificazione dei fondi Sfdr. “Ora serve fare ordine e abbattere il potenziale greenwashing”.

Un’esigenza condivisa da Concetta Testa, responsabile sostenibilità di Cassa Depositi e Prestiti, che vede nella revisione normativa “un’occasione per integrare la sostenibilità nelle strategie, con un approccio più pragmatico e inclusivo”, capace di coinvolgere PMI e pubblica amministrazione.

Sul fronte operativo, Enav ha portato numeri che anticipano i target internazionali. “Il trasporto aereo pesa per il 2,5% delle emissioni globali, ma dal 2019 abbiamo ridotto le nostre del 87%”, ha spiegato Davide Tassi, responsabile sostenibilità di Enav. L’obiettivo è ambizioso: “Abbattere del 6% le emissioni dei voli entro il 2029 grazie alle nostre soluzioni”, vent’anni prima del 2050 fissato dalle roadmap globali. Un risultato che passa da progetti come PreRoute e dall’ottimizzazione dei percorsi, perché ogni minuto risparmiato in volo significa meno carburante, meno CO₂ e meno congestione.

Dietro i numeri, c’è la leva del capitale umano. “Abbiamo investito nelle persone”, ha sottolineato Pasqualino Monti, amministratore delegato di Enav, ricordando le performance record del 2024: “I migliori risultati di sempre, in tutte le voci di bilancio”. Il dato che fotografa la situazione è quello dei ritardi: 0,014 minuti per volo assistito, contro lo 0,14 richiesto dalla Commissione europea. “Siamo praticamente vicini allo zero”, ha osservato Monti, rivendicando la capacità di coniugare efficienza operativa e crescita del business non regolato, dai servizi digitali al mondo dei droni. “Abbiamo promesso ad Amazon Prime Air la prima piattaforma europea certificata per la gestione dello spazio aereo. L’abbiamo consegnata”.

Ma il cuore della strategia resta l’uomo. “Mettere al centro l’uomo significa misurarsi con i risultati che la nostra gente riesce a farci conseguire”, ha detto Monti, annunciando un piano di assunzioni fino al 2029 e nuove sedi a Palermo e Napoli, con percorsi formativi integrati con le università. Non un costo, ma una risorsa.

La sostenibilità non è solo ambiente ed economia. “Serve riportare la persona al centro”, ha proposto Stefano Lucchini, chief institutional affairs di Intesa Sanpaolo, aggiungendo al paradigma Esg tre elementi: Health, Human e Happiness. “L’attenzione alla persona umana è qualcosa che sempre di più deve essere centrale”.

Tra rotte ottimizzate e capitale umano, ecco come evolve la sostenibilità del volo

Il dibattito europeo sulla sostenibilità sta entrando in una fase più stabile e pragmatica, tra nuove regole e un mercato che chiede chiarezza. L’Esg Day 2025 di Enav ha mostrato come sostenibilità e l’impatto sociale di un’azienda si stia trasformando in una strategia industriale, sostenuta da innovazione tecnologica e capitale umano. Mentre il quadro normativo evolve verso criteri più coerenti, emergono modelli operativi capaci di anticipare gli obiettivi internazionali

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