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Mancano due giorni all’apertura dei seggi in Italia per le elezioni per il Parlamento europeo. Vladimir Putin lo sa bene. Ieri, a margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo, il presidente russo ha auspicato che le relazioni bilaterali possano essere rapidamente ristabilite una volta che la situazione in Ucraina “sarà normalizzata” (cioè l’invasione sarà completata?). Ciò, ha aggiunto, potrebbe avvenire “forse anche più velocemente che con qualsiasi altro Paese europeo” anche grazie al fatto che “in Italia non monta una russofobia da cavernicoli e lo teniamo in mente”.

Sembra un tentativo russo di sfruttare le divisioni italiane per minare il sostegno all’Ucraina dato dall’Italia, dal governo Meloni in continuità con quello Draghi, ma anche dall’Unione europea e dalla Nato di cui l’Italia è membro fondatore. Non sono evidentemente passate inosservate le recenti posizioni di quasi tutti i partiti italiani contro l’utilizzo da parte ucraina degli aiuti militari italiani per colpire il territorio russo. Lo stesso si potrebbe dire di certe uscite della Lega, tra cui la richiesta di dimissioni di Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, che nelle scorse settimane aveva aperto il dibattito. E sulle parole del leader leghista Matteo Salvini, che aveva definito il presidente francese Emmanuel Macron “pericoloso e disperato” invitandolo ad andare a combattere in Ucraina, la rivista Mezhdunarodnaja Zhizn, pubblicata dal ministero degli Esteri russo, ha deciso di organizzare un concorso di vignette. Quella vincitrice sarà pubblicata sulla copertina della prossima edizione della rivista.

Oggi Salvini, che è vicepresidente del Consiglio e ministro dei Trasporti, ha ribadito la linea in un’intervista a Libero, agitando lo spettro di una “Terza guerra mondiale” che sarebbe causata dal sostegno occidentale all’Ucraina e piuttosto dall’invasione russa dell’Ucraina. Secondo lui, l’Europa sta facendo troppo poco per la pace tra Ucraina e Russia: “Sì, e pulsioni belliciste come quelle di Macron o [Olaf] Scholz (cancelliere tedesco, ndr) avvicinano la Terza guerra mondiale anziché il cessate il fuoco”. E ancora: “Bene fa il governo italiano a predicare prudenza: la Lega non voterà più l’invio di armi in Ucraina senza la garanzia che siano solo ed esclusivamente per difesa”. Ieri era toccato a un candidato leghista, il generale Roberto Vannacci, già addetto militare italiano a Mosca nei mesi prima e dopo l’invasione, parlare della situazione, o quella che lui definisce (come fanno gli organi di Russia e pure Cina), “crisi” ucraina. “Bisogna negoziare la pace, e la pace si negozia a tutti i costi”, ha dichiarato ospite a “Porta a porta”.

Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha parlato, in un’intervista al Foglio, di dibattito “orsinizzato”. “In Italia è tutto surreale”, ha spiegato il cofondatore di Fratelli d’Italia. “Anche le dichiarazioni di Matteo Salvini sono parte di questo dibattito surreale, forse è la campagna elettorale”, ha detto il ministro commentando la minaccia del leader leghista di non firmare più alcun decreto per inviare materiale bellico a Kyiv se prima non avrà certezza di un uso esclusivamente difensivo. Crosetto non ci sta a passare per guerrafondaio: “I veri bellicisti sono quelli che non vogliono sostenere l’Ucraina. La lettura data in Italia è stata un po’ enfatizzata. Gli statunitensi hanno autorizzato l’uso verso un unico obiettivo specifico in Russia, che è quello da cui partono gli attacchi missilistici, non l’utilizzo in modo estensivo, come qualcuno ha cercato di dire”.

Secondo Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Putin sta conducendo “una guerra ibrida e cerca di influenzare le elezioni europee, cercando di dividere l’occidente. Ma siamo tutti uniti”, ha assicurato il segretario di Forza Italia al forum Ansa, a “difesa dell’Ucraina”. “Detto questo, noi vogliamo la pace” e siamo per l’uso delle “armi italiane solo per la difesa all’interno del territorio ucraino”, “non è in ballo l’unità della Nato”, ha concluso.

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