Skip to main content

La disponibilità di una base industriale e tecnologica moderna ed efficiente costituisce un’esigenza imprescindibile per la sicurezza militare del Paese e, al tempo stesso, un assetto di grande importanza nel contesto delle relazioni internazionali, siano esse di natura squisitamente politica oppure prevalentemente economica.

L’importanza dell’industria della Difesa, infatti, è rilevante su diversi piani: industriale, economico, commerciale, finanziario, occupazionale, tecnologico.

Al riguardo cito solo alcuni dati significativi: le imprese del settore aerospazio, sicurezza e difesa generano in Italia 11.7 miliardi di euro di valore aggiunto (0.8% del PIL) che creano direttamente e indirettamente 159 mila posti di lavoro.

Questo assicura un gettito fiscale di oltre € 4,8 MLD e produce un effetto moltiplicativo per l’economia: € 1 di valore aggiunto delle imprese del settore genera € 2,6 di valore aggiunto per l’economia e ogni occupato sostiene ulteriori 2.6 posti di lavoro in Italia.

Nel comparto, inoltre, sono investiti annualmente circa € 1,4 mld in Ricerca e Sviluppo, pari all’11% circa degli investimenti complessivi delle imprese italiane nel settore.

Ma la sua importanza è soprattutto sul piano qualitativo perché il settore delle tecnologie avanzate è uno dei pochi che il nostro Paese riesce a presidiare.

Esso rappresenta, quindi, un asset strategico nazionale.

La trasversalità delle tecnologie con il loro utilizzo diversificato rafforza questo principio: dal settore militare le tecnologie trasmigrano verso quello civile e viceversa, il cosiddetto dual use.

Questi temi sono al centro delle Linee programmatiche del Dicastero che ho illustrato nel corso dell’audizione alle Commissioni congiunte Difesa di Camera e Senato il 26 luglio scorso.

In quel documento, abbiamo scritto che per “migliorare e rendere più efficiente il settore della Difesa” dovranno essere adottati alcuni indirizzi, tra cui “la tutela dell’industria italiana nel settore della difesa, con impulso alla progettazione e alla costruzione dei necessari sistemi militari”, e i “finanziamenti alla ricerca e all’implementazione del know how nazionale”.

Vogliamo, pertanto, salvaguardare quella “competenza sovrana” della quale il Paese deve essere autonomamente dotato, e affermare il principio per cui la progettazione, lo sviluppo e la produzione delle tecnologie pertinenti a quella competenza dovranno essere mantenute sul territorio nazionale, sia per la sicurezza della catena di approvvigionamento sia per sostenere la crescita nel “Sistema Paese”.

In tale contesto la Difesa è chiamata a fornire un contributo fondamentale, perché sarà necessario passare da un rapporto di semplice fornitura alle Forze Armate ad un rapporto di partnership in cui industrie e centri di ricerca (pubblici e privati, accademici e scientifici) siano parte attiva.

È poi implicito che il perseguimento di questo obiettivo conduce anche alla disponibilità, per l’Italia, di importanti elementi di forza, da far valere in sede di collaborazione internazionale coi Paesi alleati e amici, nonché nell’ambito della dimensione europea della difesa.

Quest’ultimo aspetto rappresenta uno sviluppo lungamente atteso, al quale l’Italia ora sta dando un contributo determinante.

L’attuale Governo attribuisce la massima importanza alla sicurezza e alla difesa del Paese, inserito attivamente nel contesto internazionale per fornire il suo fondamentale contributo al processo di stabilizzazione delle aree di crisi.

Con riferimento alle collaborazioni internazionali, mi fa piacere ricordare che alcune grandissime imprese straniere hanno fatto investimenti importanti nel nostro paese con reciproca  soddisfazione. Le collaborazioni con le aziende del settore spaziano dal terrestre, all’aerospaziale, dal navale ad altri strumenti di difesa. La presenza di grandi imprese straniere non come fornitori o partner bensì come investitori è auspicata. L’Italia deve essere capace di attrarre investimenti stranieri e produrre la crescita che è presupposto principale della prossima manovra finanziaria.

Termino dicendo che sarà perseguita ogni iniziativa finalizzata a favorire una nuova fase di sviluppo e innovazione tecnologica per l’Industria della Difesa nel chiaro convincimento che scienza, tecnologia, ricerca e sviluppo sono elementi di riferimento determinanti per l’elaborazione di una strategia nazionale di crescita, alla quale la Difesa concorrerà attivamente.

E lo farà favorendo lo sviluppo di capacità militari a duplice uso attraverso il paradigma del multipurpose by design. A tal riguardo, sono lieta di annunciarvi potete trovare online, sul sito della Difesa, il documento di integrazione concettuale delle linee programmatiche del Dicastero che ho citato.

Elisabetta Trenta a Formiche: l’industria della Difesa è una competenza sovrana

La disponibilità di una base industriale e tecnologica moderna ed efficiente costituisce un’esigenza imprescindibile per la sicurezza militare del Paese e, al tempo stesso, un assetto di grande importanza nel contesto delle relazioni internazionali, siano esse di natura squisitamente politica oppure prevalentemente economica. L’importanza dell’industria della Difesa, infatti, è rilevante su diversi piani: industriale, economico, commerciale, finanziario, occupazionale, tecnologico. Al…

lega

Salvini ad Arcore: istruzioni per l'uso

Se lo guardi bene ti accorgi che il governo in carica non è esattamente un governo M5S-Lega, ma piuttosto un governo M5S-Salvini. Ed è questo l’elemento più importante da considerare nella giornata di oggi, cioè nella domenica che porta ad Arcore il leader della Lega. Guardiamo i ministeri che contano: all’Economia c’è un tecnico (Tria) e lo stesso vale per…

Paolo Savona dice bene ma certi media lo equivocano. Chissà perché...

A Paolo Savona sembra essere riservato un triste destino. Quello della generale incomprensione da parte dei media che registrano le sue parole. Ma così facendo, cercano di interpretare un presunto significato recondito, stravolgendone il segno. Era capitato a proposito dell’euro, inserendolo d’ufficio nel pantheon degli oppositori irriducibili della moneta unica. Capita ancora una volta mutando il segno delle sue valutazioni…

Politica, Risso rivoluzione

Il cambiamento e il governo di Salvini e Di Maio. L’analisi di Risso (Swg)

Siamo di fronte a un cambio d’epoca? I prossimi anni ci confermeranno o smentiranno questa ipotesi. Oggi possiamo constatare, tuttavia, che la lunga transizione politica italiana, iniziata negli anni Novanta è, probabilmente, a una svolta. Allo stesso tempo possiamo osservare che la società postmoderna sta lentamente sfiorendo e una nuova dimensione inizia a muovere i primi passi. Anche se in…

Una grande alleanza per rilanciare il Pd. Da Twitter a una cena (idea Da Empoli)

Il momento non è dei migliori per il Partito Democratico. Il presidente, Matteo Orfini, ha da poco lanciato una ipotesi estrema: la formazione politica dovrebbe sciogliersi per provare a sopravvivere. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha subito cercato di disinnescarla dicendo che è una mossa per cercare di rinviare il congresso del partito, già che ancora mancano candidati…

Le famiglie sono le start up nelle quali investire. Parola di Gigi De Palo

"Le parole sarebbero anche quelle giuste, ma le chiacchiere stanno a zero: occorre che fin dalla prossima legge di bilancio il governo investa sulla fiscalità familiare. L'anno della famiglia non può essere sempre il prossimo". Gigi De Palo è il presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari: dalle sue parole - raccolte da Formiche.net in questa conversazione - traspare una…

La luna di miele del governo, le riforme e il rischio “Grande Bellezza”

La “luna di miele” fra governo e italiani continua ancora stando ai sondaggi, ultimo quello di “Demos” pubblicato ieri da “Repubblica”. Sei italiani su dieci approvano l’operato del governo e, soprattutto, della Lega (anche se Luigi Di Maio gode di un eccellente indice di gradimento personale). In tempi liquidi come i nostri, aver conservato intatta, e anzi vedere ancora aumentata,…

merito liberazione

Perché patriottismo e nazionalismo non sono la stessa cosa. Parla il Generale Arpino

Di Mario Arpino

L’uso del linguaggio politicamente corretto – imposto da ormai troppi anni dall’intellighentia delle élite da salotto – ha trascinato sull’altalena concetti importanti come quello di patria. Trasformandolo poi in una brutta parola, da evitare da parte dei “veri” democratici. Chi la pronuncia viene subito etichettato, messo ai margini e senz’altro iscritto sulla lavagna nella colonna dei cattivi. Per non parlare…

Tunisia

Ecco i pezzi mancanti al puzzle di Salvini sull’immigrazione

Nel febbraio scorso il Financial Times pubblicò una pagina sul timore di nuove primavere arabe in Tunisia e Algeria a causa della crisi economica in diverse aree di quelle nazioni. Proteste e manifestazioni di piazza sono frequenti. E’ dunque comprensibile che molti tunisini cerchino migliore fortuna in Italia e nello stesso tempo è giusto che, trattandosi di migranti economici, vengano…

L’Europa ha veramente paura dei migranti? Cosa si dice nei think tank

L’Europa ha davvero paura dei migranti? Nella sua tradizionale rassegna su Carnegie Europe che coinvolge esperti europei e internazionali, Judy Dempsey prova ad approfondire il tema che ha segnato il dibattito politico del Vecchio continente negli ultimi anni. Ne emerge un quadro piuttosto composito dei sentimenti europei verso i migranti, che se da un lato ci ricorda l’importanza del tema,…

×

Iscriviti alla newsletter