Skip to main content

L’editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, su il Il Corriere della sera, contiene mille coste giuste, che è difficile non sottoscrivere. I costi, che graveranno sul bilancio dello Stato, a causa di scelte poco riflettute – dall’Ilva ad Alitalia, dalla Tav Torino – Lione alla Tap – sono destinati a lievitare. Se poi a queste scelte scellerate, si sommano i propositi annunciati – flat tax, modifica della Legge Fornero, salario di cittadinanza – il trend rischia di essere esplosivo.

La politica economica di un Paese non ha mai vincoli rigidi che, in qualche modo, non possano essere aggirati. Se fosse così, non avremmo avuto il quantitative easing, vale a dire la scelta di un approccio non convenzionale. Ma se si tenta questa diversa strada, allora è necessario disegnare, in anticipo, un diverso scenario, all’interno del quale ricollocare le necessarie coerenze. L’invito dei due editorialisti, quando scrivono: “Il governo non può continuare a dire una cosa al mattino e il suo opposto la sera. Il costo delle riforme deve essere quantificato e come finanziarle deve essere spiegato con ipotesi verificabile”.

Di Maio si illude, se pensa che fare la faccia feroce, sia sufficiente a fermare il mondo. Che, invece, continua a girare. Non esiste governo capace di mettere la mordacchia al mercato. Mettersi contro il sentiment che lo anima non è mai una buona idea. Pensare di abbatterlo, pura follia. Del resto se non fosse stato così avremmo ancora l’Unione sovietica. Ed economisti, come Maurice Dobb, a cantare le lodi della programmazione integrale.

Proprio ieri la Banca d’Italia ha reso noti i dati del Target 2. Un aggregato complicato da decifrare, visto che riflette i movimenti monetari che intervengono tra le diverse Banche centrali. Vi confluiscono i saldi della bilancia dei pagamenti, gli effetti del quantitative easing, i normali movimenti di capitale in entrata ed in uscita dal Paese, più la normale attività di finanziamento delle banche. Si temeva il peggio. Per fortuna, invece, l’esposizione è leggermente diminuita in luglio di quasi 9 miliardi. Segno che dall’estero si è tornati ad investire sui titoli italiani, resi più appetibili dall’aumento degli spread.

Nei due mesi precedenti (maggio e giugno) tuttavia lo sbilancio era stato pari a 55 miliardi. Assolutamente ingiustificato se si considera il saldo positivo della bilancia commerciale, seppure in lieve calo rispetto ai 5 mesi del 2017. Per circa 8 miliardi. Il pericolo insito in queste cifre era stato evidenziato da Ferruccio de Bortoli, sempre sul Corriere, sollevando le reazioni rabbiose dei pasdaran della rete: “Ma quale pericolo! Quei dati sono solo un risultato contabile legato alle operazioni di Banca d’Italia, con le sue controparti”.

Fake news. È invece evidente che il nucleo principale di quello sbilancio sia soprattutto legato ai movimenti di capitali in libera uscita. Riflesso della ”difficoltà dei residenti – come scriveva la Banca d’Italia nel 2015 di fronte ad un evento, per molti versi simile – a conseguire una maggiore diversificazione e maggior rendimenti, a fronte di un mercato finanziario nazionale caratterizzato da un’offerta limitata di attività alternative alle obbligazioni bancarie e ai titoli pubblici”. Titoli pubblici, aggiungiamo noi, che, per effetto degli aumenti degli spread, hanno comportato per i loro più vecchi sottoscrittori perdite di capitale intorno a 10 punti base. Con la borsa, la cui capitalizzazione ammonta a circa 700 miliardi, che subiva un analogo deprezzamento.

Come si vede i mercati non hanno atteso la fine dell’estate. Stanno giocando, come sempre avviene, d’anticipo. Cosa che dovrebbe preoccupare soprattutto la Lega. Che sembra aver abbandonato la partita della politica economica. Il “contratto di governo” era la sommatoria di due opposte politiche: il produttivismo del Nord vs. il tradizionale assistenzialismo meridionale. Sta prevalendo questo secondo aspetto. Con Giovanni Tria che cerca di limitare il danno, con dichiarazioni rassicuranti. Ma che alla fine rischiano di essere solo stucchevoli, se non accompagnate dai fatti. Quando invece sarebbe auspicabile seguire i consigli di Alesina e Giavazzi. Ma se non c’è la sponda della Lega, il ministro dell’economia può fare ben poco. E, non potendo operare verso il necessario cambiamento, non può che arrendersi di fronte al duplice attacco dei mercati e della cattiva politica grillina.

ghisleri, governo, caldo

Sulla politica economica il governo gialloverde non deve rischiare

L’editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, su il Il Corriere della sera, contiene mille coste giuste, che è difficile non sottoscrivere. I costi, che graveranno sul bilancio dello Stato, a causa di scelte poco riflettute - dall’Ilva ad Alitalia, dalla Tav Torino - Lione alla Tap - sono destinati a lievitare. Se poi a queste scelte scellerate, si sommano…

ponte

Urgenza immigrazione? Necessarie le (giuste) politiche del lavoro e industriali

“È difficile tenere la porta sempre aperta. C’è anche la paura, ma noi non rimuoviamo la paura, l’affrontiamo...” sosteneva don Andrea Gallo riferendosi al tema quanto mai scottante dell’accoglienza. Un riferimento all’accoglienza oggi appare assai impopolare. Inutile negare che i populismi hanno inferto un duro colpo ad essa cavalcando paure ma anche errori reali compiuti in questi anni. Ma di…

Flat tax, debito e infrastrutture (e anche Mps). La road map di Giovanni Tria

L'obiettivo è e rimane quello: rassicurare i mercati. Lo era a maggio, lo è ora. Giovanni Tria ancora una volta ha ribadito la natura del suo incarico. Quello di essere a tutti gli effetti il garante supremo dei conti italiani. Tria in questio giorni di agosto è impegnato, insieme al premier Conte e ai due azionisti di maggioranza Luigi Di Maio…

ilva di maio istat

All’Ilva va in scena il blackout. Inquietante segnale per il governo Conte

Si fa presto a dire guado. O a parlare di stallo. Sottotraccia il dossier Ilva cerca rapidamente lo sbocco verso una possibile soluzione, industriale o meno che sia. Il tempo però stringe e ogni settimana che passa l'acciaieria perde la sua efficienza in termini di produttività e sicurezza. Lo dimostra l'improvviso black out di questa mattina quando un guasto elettrico sulla rete…

Sull’Iran il premier Conte si tiene in equilibrio fra Trump e Ue. Ottimamente

Trump chiama, Conte risponde. Il presidente del Consiglio ha rassicurato Washington in merito alle sanzioni contro l’Iran entrate in vigore martedì, che colpiranno al tempo stesso il business negli Usa di tutti gli Stati che fanno affari con Teheran: “L’Italia è disponibile a valutare atteggiamenti più rigorosi” nei confronti della Repubblica Islamica qualora emergessero prove di una violazione iraniana dell’accordo…

La rivoluzione (dei troll) russa. Ecco come si manipola l’opinione pubblica

Di Federica De Vincentis

Troll è forse la parola più usata del momento, seppur con sfumature diverse rispetto al passato. In Italia è tornata alla ribalta dopo la "tempesta" di messaggi online contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a seguito del "no" del Colle a Paolo Savona ministro dell'Economia, un caso sul quale oggi indagano l'intelligence, la Polizia Postale e la magistratura. Ma…

salisburgo

L'oscar delle giovani bacchette al Festival di Salisburgo

A Salisburgo l’oscar delle giovani bacchette è senza dubbio il "Nestlé and Salzburg Festival Young Conductors Award” finanziato dalla Nestlé ed organizzato dal Festival Estivo di Salisburgo. Vi possono partecipare direttori d’orchestra che non hanno più di trentacinque anni ed un pregevole curriculum tanto in Patria quanto all’estero. Il premio viene conferito da una giuria internazionale, quest’anno presieduta da un…

Prove tecniche di Midterms. L’Ohio resta a Trump (ma dopo testa a testa)

Le elezioni suppletive nel 12esimo distretto dell'Ohio si stanno trasformando in un testa a testa psicologico tra democratici e repubblicani. Al momento della stesura di questo pezzo, il presidente Donald Trump ha già dichiarato la vittoria del suo cavallo Troy Balderson contro il democratico Danny O'Connor, ma i dati dicono che sarà necessario conteggiare fino all'ultima scheda, e dunque servirà qualche giorno prima del risultato definitivo,…

Dazi e contro-dazi: non si ferma lo scontro commerciale (e politico) Usa/Cina

La Cina ha annunciato la decisione di alzare le tariffe commerciali su 16 miliardi di dollari di prodotti importati dagli Stati Uniti: una mossa attesa, perché simmetrica a un precedente annuncio con cui Washington aveva comunicato di alzare i dazi doganali al 25 per cento per altrettanti beni esportati in America dai cinesi. È certamente una nuova escalation nella trade war,…

Iraq

Proseguono le proteste in Iraq. La leadership del Presidente al-Abadi è in pericolo?

Potrebbe davvero essere giunta al capolinea dopo quattro anni, l’avventura di Haider al-Abad come Primo ministro dell’ Iraq. Quattro anni difficili, in cui il presidente ha dovuto fronteggiare l’offensiva di Isis, le ambizioni indipendentiste dei curdi e la caduta del prezzo del greggio, il tutto cercando di tenere unito un Paese lacerato dalle politiche settarie del suo predecessore, Nuri al-Maliki,…

×

Iscriviti alla newsletter