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Dopo il rifiuto alla logica dell’antagonismo arrivato dai vertici dei due colossi, e dopo l’indiretto invito alla collaborazione del ministro della Difesa Elisabetta Trenta, il Sole24Ore riporta oggi di un incontro tra Alessandro Profumo e Giuseppe Bono. I vertici di Leonardo e Fincantieri si sarebbero incontrati ieri mattina per parlare non solo di Vitrociset, acquistata da piazza Monte Grappa e prima oggetto dell’accordo tra Fincantieri e Mermec, ma anche delle altre partite che li vedono coinvolti, a iniziare dall’intesa (lato militare) con i francesi di Naval Group.

L’APPREZZAMENTO DEL MERCATO

Intanto, ieri l’azienda di piazza Monte Grappa ha chiuso la seduta in Borsa con il miglior risultato nel listino principale (+7,17% a 10,43 euro), segno dell’apprezzamento relativo alla decisione del cda dello scorso venerdì di esercitare il diritto di prelazione e dunque di comprare Vitrociset, azienda leader nei servizi dell’Ict per i settori della difesa, dello spazio e dei trasporti. Sin dalla presentazione del piano industriale lo scorso gennaio, in cui veniva confermata la revisione al ribasso delle guidance per il 2018 (già annunciata a novembre 2017), il titolo era apparso sottovalutato. A pesare soprattutto il profit warning lanciato sulla divisione elicotteri, quella che negli ultimi anni ha sofferto di più e da cui l’ad Profumo ha comunque deciso di ripartire. Al Forum Ambrosetti di Cernobbio (in cui Leonardo ha presentato un interessante studio realizzato con il think tank lombardo relativo all’impatto del settore sul sistema economico nazionale) il manager ha rassicurato sulle prospettive di crescita, in particolare proprio sugli elicotteri.

LA VIA SEGNATA DAL MINISTRO TRENTA

Eppure, a pesare sull’andamento del titolo potrebbero essere state anche le rassicurazioni che al comparto sono arrivate dal ministro Elisabetta Trenta, intervenuta a Villa d’Este: “La Difesa continuerà ad assicurare il suo supporto all’industria nazionale, in coordinamento con gli altri dicasteri competenti”. Poi, un messaggio che è sembrato proprio riferito alla vicenda Vitrociset, e che segna la via della collaborazione tra Leonardo e Fincantieri. “Ritengo sia fondamentale, nonché costruttivo – ha detto il ministro – che le nostre aziende di Stato dialoghino e parlino in modo collaborativo, poiché solo in questo modo riusciremo a rafforzare e integrare il sistema-Italia nel mondo, vincendo la sfida della competitività e della concorrenza internazionale”. No alla logica dell’antagonismo dunque; sì alla collaborazione tra i due maggiori player del settore.

L’IPOTESI DI NONES

“È indispensabile che le poche grandi imprese italiane di questo settore si muovano in un clima di collaborazione e non di contrapposizione”, ci ha spiegato Michele Nones, consigliere scientifico dell’Istituto affari internazionali (Iai). “Per fortuna, le aree di sovrapposizione tra queste aziende sono limitatissime, sostanzialmente una sola: il settore navale. E all’interno di questo la parte di sovrapposizione riguarda esclusivamente il ruolo di responsabile del sistema (di combattimento in particolare)”. D’altronde, ha aggiunto, “la nave di per sé è un sistema integrale, e il suo cuore è il sistema di combattimento”. Da qui, l’ipotesi: “Trovare un accordo stabilizzando l’esperienza più positiva dell’ultimo decennio in questo campo, quella delle Fremm (le Fregate europee multi missione, ndr), in cui Orizzonte Sistemi Navali (51% Fincantieri e 49% Leonardo) ha svolto il ruolo di responsabile dell’intero contratto, compresa la costruzione e il sistema di combattimento”.

VALORIZZARE LE ESPERIENZE DEL PASSATO

Si tratterebbe di “valorizzare l’ottimo risultato ottenuto sia sulle prestazioni sia sulle caratteristiche delle navi, al fine di poter presentare proposte più efficaci sul mercato internazionale”. D’altronde, i cugini d’oltralpe hanno fatto lo stesso, ha ricordato Nones: “Quello della francese Naval Group rappresenta un esempio virtuoso; la società, in cui è presente Thales (con il 35% del capitale, ndr) è responsabile della nave e del sistema”. In altre parole, “partendo da Orizzonti sistemi navali, si potrebbe valutare fino a che punto sia possibile allargare quell’esperienza mantenendo l’attuale assetto proprietario”. Già in passato, ha concluso l’esperto, “è stato a mio avviso un errore affidare la gestione del Programma navale a un raggruppamento temporaneo di impresa tra Fincantieri e Leonardo, invece che utilizzare come meccanismo gestionale Orizzonte e dare così profondità all’esperienza Fremm”.

L’APPUNTAMENTO A ROMA

Tutto questo confluirà inevitabilmente nel dibattito che si svolgerà il prossimo giovedì a Roma, nella cornice di palazzo Wedekind. Interverrà il ministro Elisabetta Trenta, nell’ambito della conferenza organizzata dalle riviste Airpress e Formiche dal titolo “Investimenti per la crescita – L’industria della Difesa”. Con lei, ci saranno Michele Nones, Lorenzo Pecchi, docente dell’Università di Roma Tor Vergata, economista e co-autore del libro “Difendere l’Europa”, e Pasquale Lucio Scandizzo, economista e consigliere del ministro dell’Economia, Giovanni Tria. In rappresentanza dell’industria interverranno il numero uno di Leonardo, Profumo, e l’amministratore delegato di Piaggio Aerospace, Renato Vaghi.

leonardo

Leonardo e Fincantieri. La via della collaborazione secondo Michele Nones

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