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La ricerca nel campo delle protesi sta compiendo notevoli progressi grazie ai recenti sviluppi tecnologici e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Un contributo significativo in questo ambito è offerto da BionIT labs, una startup medtech con sede a Soleto, in provincia di Lecce. L’azienda ha recentemente sviluppato Adam’s hand, una protesi mioelettrica di mano completamente adattiva, progettata per chi perde l’arto superiore a causa di eventi traumatici o ne nasce privo a causa di patologie congenite. L’azienda salentina ha recentemente chiuso un nuovo round di investimento da 5,5 milioni di euro partecipato dai fondi Cdp venture capital Sgr, Rif srl, sefea impact sgr, Simest SpA tramite il fondo di venture capital e Fondazione Enea tech e biomedical. Obiettivo dell’investimento è rendere Adam’s hand prodotto di punta nel mercato protesico americano ed estendere il portfolio prodotti di BionIT labs. Per questo dispositivo è stato sviluppato e brevettato un algoritmo di calibrazione basato sull’Ia che consente di adattare il funzionamento del dispositivo al tono muscolare di ogni utente, garantendo una presa precisa e più naturale. Disponibile attualmente in dodici Paesi, è dispositivo medico marcato Ce, listato sul database Fda e ha di recente ottenuto il Pdac approval, rendendola accessibile tramite rimborso medicare negli Stati uniti. Ne abbiamo parlato con Maria Cristina Porta, direttore generale Fondazione Enea tech e biomedical.

Come nasce Adam’s Hand e quali sono le potenzialità future di questo dispositivo nel mercato protesico globale?

Adam’s Hand nasce dalla mente creativa, dall’ingegno e dalla caparbietà di tre giovani ingegneri, tra i banchi dell’Università del Salento. Per uno studente di ingegneria, riprodurre la mano umana rappresenta una delle sfide più complesse e difficili da affrontare, un’impresa eccezionale che i tre giovani, appena dopo aver conseguito la laurea, hanno voluto sfidare, con l’obiettivo di creare innovazione. Dopo una fase iniziale di lavoro sul progetto, sono giunti i primi risultati con la vittoria del bando regionale Pin (Pugliesi Innovativi) a fine 2017, a cui ha fatto seguito nel febbraio 2018 la fondazione di BionIT Labs. Con sede a Soleto in provincia di Lecce, BionIT Labs rappresenta una eccellenza nazionale nell’ambito dell’ingegneria bionica, inizialmente composta da cinque persone e che man mano si è ampliata ad oltre 30 dipendenti e collaboratori. Specializzati in materie ingegneristiche e biomedicali, questi professionisti impiegano quotidianamente le proprie competenze per migliorare concretamente la società, condividendo la stessa mission e vision aziendale: rendere il mondo più equo e accessibile, “trasformando le disabilità in nuove possibilità”. La società collabora con numerose Università e Istituti di Ricerca a livello nazionale ed internazionale, attirando talenti e coordinando un ritmo sempre crescente di sviluppo e innovazione.

Adam’s Hand utilizza un algoritmo di calibrazione basato sull’IA. Quanto è importante l’integrazione di tecnologie avanzate come l’IA nei dispositivi medici e quali altre innovazioni prevede che potrebbero emergere nel prossimo futuro? Come supportarle, a livello nazionale?

L’algoritmo di Intelligenza Artificiale integrato in Adam’s Hand migliora significativamente la semplicità di controllo del dispositivo, permettendo alla protesi di apprendere, attraverso una rapida procedura di calibrazione, come ogni utente utilizza il proprio segnale muscolare per controllare apertura e chiusura. L’integrazione di tecnologie avanzate come l’IA nei dispositivi medici è fondamentale, poiché migliora le funzionalità e l’efficacia degli stessi, rendendoli più intuitivi e personalizzati per ogni individuo. Guardando al futuro, altre innovazioni potrebbero riguardare la medicina personalizzata, la telemedicina e, nel caso della protesica, l’integrazione sensoriale: elementi che possono concorrere a migliorare la qualità di vita del paziente. Per supportare queste innovazioni a livello nazionale, è essenziale promuovere investimenti in ricerca e sviluppo, favorire un sistema armonico di finanziamenti e investimenti pubblici e privati, e identificare linee di indirizzo anche a livello istituzionale che incentivino la collaborazione tra università, centri di ricerca e industrie.

È straordinario che un traguardo del genere tocchi proprio l’Italia e una regione, la Puglia, che dopo decenni di ombra sta cercando di farsi strada in questo comparto. Qual è la ricetta vincente?

Il lavoro fatto da questo team di ingegneri, giovani e creativi, è qualcosa che ci rende orgogliosi delle realtà eccellenti presenti nel nostro Paese. La ricetta non è locale, è diffusa in Italia e sono davvero molte le realtà che riscontro a tradurre in impresa una soluzione tecnologica innovativa. Team aperti ad accogliere le competenze complementari necessarie per mantenere alto il livello di sviluppo tecnologico senza dimenticare gli aspetti economici, legali, di mercato. Saper identificare le forme di sostegno finanziario migliori e integrabili in base alla fase di sviluppo della startup, conoscere ed avvicinarsi alle misure di finanza pubblica disponibili per la tipologia di attività svolta ed anche per vocazione territoriale, creare network, testare il mercato. Non è semplice ma per chi è così determinato come il team di BionIT Labs è una vera missione, e in questo settore non è solo il ricavo il driver dell’impresa ma anche ogni aspetto che incide sulla qualità della vita delle persone a cui ci si rivolge.

La sinergia con Cdp Venture Capital sgr, Rif srl, Sefea Impact sgr e con Simest SpA è stata fondamentale per il successo di questo investimento. Come nasce questa collaborazione e soprattutto dove è diretta?

Diciamo che non è insolito che più attori partecipino ad un medesimo round di investimento, per diversificare il rischio ma anche perché c’è una piena condivisione della bontà della soluzione e dei suoi risvolti, come è stato in questo caso. Più in generale la Fondazione ha sottoscritto ad oggi tre accordi – con CDP Venture Capital, Indaco e XGen – che mirano a condividere opportunità di investimento ma anche a identificare possibili “passaggi di testimone” fra investitori con finalità complementari: noi siamo un investor istituzionale, “paziente”, adatto a sostenere iniziative che per loro natura hanno lunghi tempi di messa sul mercato e potrebbero essere in una fase iniziale, dove il buon esito è più complesso da misurare.

BionIT Labs si distingue per l’elevato contenuto tecnologico dei suoi prodotti, supportato da sei famiglie di brevetti estesi a livello internazionale. In che modo i brevetti contribuisco alla competitività e all’unicità dei prodotti Made in Italy, come Adam’s Hand?

L’importanza dei brevetti è fondamentale per tutelare soprattutto innovazioni di tipo hardware. Tuttavia, le aziende devono poter avere la forza di difendere tali innovazioni nel caso in cui vi siano violazioni e ciò, spesso, implica la necessità di investire ingenti capitali per coprire questi costi. Da questo si comprende l’ulteriore necessità di finanziare adeguatamente aziende ad elevato contenuto tecnologico se vogliamo che queste si impongano a livello internazionale.

Adam’s Hand è un dispositivo medico marcato Ce, listato sul database Fda e recentemente ha ottenuto il Pdac approval, permettendo il rimborso tramite Medicare negli Stati Uniti. E l’Italia?

Attualmente, le persone con differenza d’arto che acquistano Adam’s Hand in Italia ricevono un rimborso dal Sistema Sanitario Nazionale che copre circa un quarto del costo totale del dispositivo. Ciò ad oggi limita la possibilità di accedere a una protesi funzionale e tecnologicamente avanzata come Adam’s Hand, che può concretamente migliorare la qualità della vita.

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