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A 24 ore dall’offensiva di Hamas su Israele, l’Israel Defense Forces (Idf), meglio noto come “Tsahal”, inizia a valutare la possibilità di deviare parte della concertazione su un altro fronte oltre a quello di Gaza: il Libano.

Come si temeva ieri, le forze di Hamas nascoste sul territorio libanese e l’alleato, lo sciita Hezbollah, hanno inziato a partecipare, seppure ancora in modo limitato, al conflitto in corso. Si pensa quindi a un possibile allargamento degli scontri con Israele, ormai impegnato in quella che si può considerare una vera e propria guerra.

Tanto che alle unità di peacekeeping delle Nazioni Unite, acquartierate nel sud del Libano con la missione Unifil, sarebbe stato ordinato di ritirarsi e rifugiarsi nelle basi principali. I timori che gli scontri si allargano sono alti, e un ingresso di Hezbollah nello scontro significherebbe un aumento di livello visto anche la quantità e la qualità dell’arsenale che (anche grazie al sostegno israeliano) i libanesi hanno a disposizione — innanzitutto, si teme per attacchi missilistico congiunti che per numero e fronti diversi finiscano per saturare le capacità di difesa aerea israeliane.

Il Capo dell’ufficio stampa arabo dell’IDF e vice comandante dell’unità del portavoce, il capitano Ella Waweya, ha spiegato a Formiche.net che Tsahal sta in questo momento bombardando con l’artiglieria la zona di Tiro in Libano, da cui nella notte è stato sparato verso il territorio israeliano. Hezbollah ha rivendicato di aver cercato di colpire una postazione radar che monitora il confine settentrionale israeliano.

Le forze dell’Idf quindi “stanno attualmente bombardando con il fuoco dell’artiglieria la zona libanese da cui hanno registrato un colpo verso il territorio israeliano. L’Idf è pronto ad affrontare tutti gli scenari e continuerà a proteggere la sicurezza dei residenti nello Stato di Israele”.

In particolare, lo scontro coinvolge l’area delle fattorie di Shebaa, controllate da Israele ma rivendicate da Hezbollah come territorio libanese. La formazione filo iraniana ha annunciato di aver colpito tre postazioni israeliane presenti in nella zona. L’esercito israeliano ha risposto già con i droni, che hanno distrutto una base Hezbollah a Jil Rus.

Hezbollah è tecnicamente in guerra aperta con Israele dal 2006. Il Partito di Dio ha collegamenti di vario genere con le Guardie della Rivoluzione islamica, con cui oltre allo sciismo condivide l’odio viscerale verso Israele. In più di un’occasione i miliziani libanesi hanno colpito appena oltre confine nel corso degli anni, sia attraverso azioni militari che con attentati.

Mentre l’ampio attacco palestinese era ancora in corso, Hezbollah ha commentato che l’azione di Hamas era “un messaggio a coloro che stavano lavorando alla normalizzazione con Israele”. Ossia si riferiva a una parte di stati arabi come Emirati, Marocco o Bahrein che hanno già regolato i rapporti attraverso gli Accordi di Abramo, e all’Arabia Saudita, che vive un’intensa fase diplomatica — mediata dagli Stati Uniti — per normalizzare le relazioni con Israele. Un passaggio che dovrebbe segnare la storia del Medio Oriente. E che aumenterebbe in modo esponenziale il contenimento dell’Iran e dei suoi collegamenti regionali come Hezbollah stessa.

Il fronte interno

Sul fronte interno invece proseguono i raid aerei sulla Striscia di Gaza. “L’Idf ha lanciato un raid in due sale operative utilizzate dall’organizzazione terroristica Hamas nella Striscia di Gaza. Nella giornata di ieri, i caccia hanno condotto un raid su due infrastrurrure piazzate nelle moschee e utilizzate dall’organizzazione terroristica per dirigere l’attacco a Israele. Abbiamo avvisato i residenti di Gaza di prestare molta attenzione. Le organizzazioni terroristiche sfruttano le aree residenziali e potrebbe essere chiesto di evacuare tali aree per la sicurezza dei civili”, ha spiegato la “Captain Ella” (così è nota sui social network, dove è molto attiva).

Per quanto riguarda l’area di Israele nella quale gli uomini di Hamas si sono infiltrati “dopo aver valutato la situazione, si è deciso di emettere un ordine di zona militare chiusa nell’area sotto il controllo della Divisione Gaza. L’Idf ha spiegato che l’ingresso in quest’area è severamente vietato”, aggiunge Waweya.

Dopo Gaza, Israele guarda il fronte libanese. Parla il capitano Waweya

Di Massimiliano Boccolini e Emanuele Rossi

La responsabile dell’ufficio stampa arabo dell’Idf e vice comandante dell’unità del portavoce, capitano Ella Waweya, spiega a Formiche.net che Israele sta gestendo anche il fronte libanese, dove Hezbollah potrebbe avviare offensive oltre confine. E intanto procedono le operazioni contro Hamas a Gaza

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