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La comunità internazionale continua spedita la sua azione per la pacificazione di Libia e Siria. Il Palazzo di vetro delle Nazioni Unite apre i cancelli alla discussione, al dialogo sulle due aree di crisi che in questo momento tengono maggiormente con il fiato sospeso. I leader mondiali ne parleranno da domani alla 73esima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Questo però non esclude che le parti, in particolare i ministri degli Esteri dell’Unione europea, già nelle prossime ore si riuniscano per fare un punto della situazione con gli inviati speciali Onu Ghassan Salamè e Staffan de Mistura.

L’Italia svolge in Libia un ruolo di primo piano e tenterà di far valere la sua leadership sul tavolo delle discussioni, a maggior ragione con l’avvicinarsi della data della conferenza internazionale organizzata in Sicilia a novembre. Mentre alla prima fase dei colloqui parteciperà il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, il premier Giuseppe Conte arriverà a New York martedì, dove incontrerà, prima di prendere la parola all’Assemblea generale mercoledì alle 20.30 italiane, tra gli altri, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

La parola d’ordine resta sempre mediazione. Roma conta molto sul ruolo privilegiato che gode sul terreno libico, e resta concentrata sull’apporto fondamentale che potrebbe derivare dalla partecipazione alla conferenza italiana del segretario di Stato americano Mike Pompeo. Ed è proprio sulla mediazione tra gli Usa e un’Europa scettica sull’uscita degli Stati Uniti dall’accordo nucleare con l’Iran che Conte giocherà un altro importante tassello della sua presidenza. Il premier italiano, infatti, nel corso del suo viaggio incontrerà, oltre al presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, anche il presidente iraniano Hassan Rohani. Un colloquio delicato, che potrebbe favorire l’Italia, in grado di dialogare con tutti gli attori, guidandoli e disinnescando alcune dinamiche di tensione che negli ultimi tempi avevano incrinato i rapporti europei con gli Usa di Donald Trump.

Con quest’ultimo non è ancora previsto un incontro ufficiale, anche se Conte e The Donald siederanno insieme al pranzo di martedì offerto dal segretario generale Guterres. È invece Emmanuel Macron che, sempre tenendo a mente il fronte Libia, dovrebbe incontrare l’inquilino della Casa Bianca in una bilaterale ufficiale nel corso dei prossimi giorni.

Insomma una doppia strategia, quella degli Usa e dell’Italia, che potrebbe condurre a una doppia soluzione. Favorendo, innanzitutto la possibilità di una distensione dei toni, che nell’ultimo periodo erano stati abbastanza accesi, sulla risoluzione della crisi libica. Lo schieramento elettorale di Macron potrebbe ammorbidirsi sotto la guida del presidente americano. Come, attraverso la partecipazione di Mike Pompeo alla conferenza siciliana, si potrebbe guardare più facilmente l’orizzonte dell’agognata pacificazione della regione che, nonostante tutti gli sforzi, continua a tremare sotto le mitragliatrici degli scontri.

conte fitch

Conte all’Onu porterà i dossier Libia e Iran. Guardando a Trump

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