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Prosegue lo strategico viaggio della nostra ammiraglia, la portaerei Cavour, verso l’Indo-pacifico. La nave è partita il 1 giugno con il suo gruppo portaerei (in inglese Carrier strike group, Cgs), per un viaggio che la porterà fino in Giappone, partner strategico dell’Italia. A seguito dell’accordo siglato con Londra e Tokyo nel dicembre 2022 per sviluppare congiuntamente il caccia di sesta generazione Gcap (Global combat air programme), infatti, l’Italia ha iniziato ad interessarsi sempre più all’Indo-pacifico. Il viaggio del Cavour è caratterizzato da cooperazione militare e promozione della filiera produttiva nazionale – la cosiddetta naval diplomacy – e sarà il dispiegamento della prima portaerei dell’Unione europea in acque nipponiche, prima della francese Charles de Gaulle e dopo la britannica Hms Queen Elizabeth.

Inviare il Cgs Cavour assume significati ben precisi. L’Italia è uno dei pochissimi Paesi (insieme solo a Usa, Uk e, a breve, Giappone) a poter imbarcare caccia di quinta generazione (gli F-35B, quelli in configurazione Short take off and vertical landing, Stovl), e dispiegherà questa capacità per la prima volta proprio nel corso di questa missione. Il tutto, mentre nave Garibaldi rimane nelle nostre acque. Roma, quindi, segnala il suo interesse nell’Indo-pacifico facendo valere il peso specifico del suo strumento militare, a beneficio dei Paesi alleati ed amici della regione (Giappone in primis). 

Il viaggio verso il Giappone dovrebbe essere prettamente operativo. Al di là delle soste tecniche in basi italiane o alleate, il gruppo è appena attraccato a Singapore. Da lì, è prevista la partecipazione alla grande esercitazione multinazionale australiana Pitch black, e l’Italia sarà il Paese europeo con la rappresentanza più sostanziale. Sempre in ottica militare, si parla di collaborazioni bilaterali con i Paesi sulla rotta, cioè la possibilità di ospitare a bordo aerei di altre nazioni. Inoltre, a sottolineare l’interoperabilità delle Marine Nato, la fregata francese Forbin è già stata integrata nel Cgs nel mar Rosso, mentre vi è stata collaborazione con il Cgs della Uss Eisenhower nell’oceano Indiano. 

Al ritorno verso l’Italia, il Cgs dovrebbe toccare Filippine, Indonesia, India, Pakistan, Oman e Arabia Saudita. L’attracco del fiore all’occhiello della nostra Marina in questi porti darà l’occasione all’intera filiera del sistema Paese di mettersi in mostra presso Nazioni che sono decisamente interessate a potenziare i loro dispositivi militari (guardando all’assertività di Pechino). La precedente missione della nostra Marina, un simile viaggio del Pattugliatore polivalente d’altura (Ppa) Francesco Morosini, ha fruttato a Fincantieri l’ordine di due Ppa dal governo indonesiano, per un valore di 1,18 miliardi di euro.

Il punto cruciale della rotta è Taiwan. Il Cavour non dovrebbe passare attraverso lo Stretto omonimo, poiché farlo non sarebbe “geograficamente razionale”, considerando la rotta che intraprenderà la portaerei. Senz’altro, il Morosini non vi è passato l’anno passato.

Nel complesso, quindi, con la missione del Cgs Roma lancia una sponda importante e positiva verso i Paesi asiatici e l’alleato statunitense, preoccupati dall’assertività cinese e interessati ad un contributo europeo per limitare quest’ultima. Al contempo, la sponda non equivale a provocare il presidente cinese Xi Jinping, che dovrebbe a breve incontrare la sua omologa Giorgia Meloni: Pechino saprà leggere il nuovo impegno militare italiano circa la stabilità Indo-pacifica senza essere costretta a reazioni eclatanti.  Nel mentre, i nostri marinai avranno l’opportunità di schierare per la prima volta gli F-35 e di addestrarsi in acque nuove e con molteplici partner. Sperando che dalla regione arrivino altre commesse.

Significato e opportunità della missione del Cavour in Indo Pacifico

La portaerei Cavour e il suo gruppo d’attacco sono in viaggio verso il Giappone e hanno appena lasciato Singapore. La missione segnala l’interesse italiano per un Indo Pacifico libero e aperto e inaugura una grande missione di diplomazia navale. Non si prevederebbe il passaggio dallo stretto di Taiwan

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