Skip to main content

Sergio Mattarella sicuramente non se ne starà fermo a guardare “inerte”. Così Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale, ha spiegato questa mattina in un’intervista al quotidiano Avvenire. Entrando nel dettaglio, Mirabelli ha delineato quelle che potranno essere le mosse e gli strumenti concreti che la Costituzione concede al Presidente della Repubblica per intervenire sia sulle decisioni operative per la formazione del nuovo governo sia, in seguito, su un ipotetico conflitto interno tra i partiti che non porti a una proposta di esecutivo. Strumenti inoltre che consentono al Capo dello Stato di sorvegliare il rispetto degli obblighi e gli impegni internazionali.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E I MINISTRI

Prima di tutto la scelta del presidente del Consiglio. Chi sceglierà il nuovo premier italiano? La scelta, spiega Mirabelli, dovrà avvenire tramite, “le  valutazioni” dei due leader Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Se questi si troveranno d’accordo nella scelta di un nome “il Presidente della Repubblica dovrà tenerne conto”. Anche se “l’indicazione non tocca a loro quanto piuttosto a lui”, ovvero al Capo dello Stato, ha asserito Mirabelli. Mattarella ha quindi l’incarico di nominare i ministri “su proposta del presidente del Consiglio”. Ma attenzione, precisa il professore: “Non significa che Mattarella dovrà limitarsi a firmare le nomine che gli vendono proposte. Può incidere, e non poco. Soprattutto in relazione ad alcuni ministeri di garanzia: Economia, Esteri, Difesa, Giustizia”.

PER L’ECONOMIA

Per quanto riguarda la nomina per il ministero dell’Economia, il compito di Mattarella, prendendo sempre in riferimento la Costituzione, sarà quello di “vigilare sul rispetto degli impegni internazionali e dell’equilibrio del Bilancio dello Stato”, tutto questo “sin dal nome che verrà individuato” per l’insediamento in questo dicastero.

DIFESA E ESTERI

Sulla scelta del nuovo ministro della Difesa e degli Esteri, secondo Cesare Mirabelli, Mattarella dovrà tenere conto dell’articolo 117 della Costituzione che “richiama al rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”. Secondo il professore, infatti, il governo sarà sì libero “di impegnarsi a una modifica delle politiche comuni e degli impegni internazionali, ma nel frattempo non si può immaginare il mancato rispetto di accordi o impegni presi con l’Europa, con la Nato o con le Nazioni unite, in relazione ad esempio alle missioni internazionali”.

L’ABOLIZIONE DELLA LEGGE FORNERO

Il superamento della legge sulle pensioni della Fornero è un altro nodo cruciale con cui dovrà cimentarsi il nuovo governo. Anche in questo caso Mattarella potrà intervenire per regolare l’attività dell’esecutivo: “Rientra nelle questioni soggette a controllo di compatibilità finanziaria per l’equilibrio di bilancio”, ha detto Mirabelli, spiegando, poi, che “se non ci fosse la copertura, un disegno di legge non potrebbe essere presentato, ma, una volta approvato, il Presidente avrebbe sempre il potere di rinviarlo alle Camere”. Il presidente emerito della Corte costituzionale non ha escluso che il Capo dello Stato “possa richiamare l’esigenza di rispettare questi criteri e il 117 – articolo della Costituzione – sugli impegni internazionali”.

COME USCIRE DALLO STALLO DELLA TRATTATIVA

In caso di prosecuzione eccessiva della trattativa tra le due forze (M5S e Lega), secondo Mirabelli, il Presidente Mattarella “se non vorrà forzare con una sua soluzione che potrebbe aprire un conflitto con i partiti, potrebbe chiedere che gli venga indicato un nome che lui potrebbe incaricare con riserva perché prosegua lui la trattativa finale entro una data x sul programma e sui ministri”, in modo da sollecitare, dunque, la decisione.

 

procedura

Ecco tutti i paletti costituzionali al nuovo governo spiegati da Mirabelli

Sergio Mattarella sicuramente non se ne starà fermo a guardare “inerte”. Così Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale, ha spiegato questa mattina in un’intervista al quotidiano Avvenire. Entrando nel dettaglio, Mirabelli ha delineato quelle che potranno essere le mosse e gli strumenti concreti che la Costituzione concede al Presidente della Repubblica per intervenire sia sulle decisioni operative per la…

Il triangolo no. Il decalogo anti Cav del Fatto (e Grillo) per M5S e Lega

Cosa devono fare Lega e M5s per tenere fuori Berlusconi e condurre così il Paese al tanto agognato cambiamento? Stefano Feltri sul Fatto Quotidiano ha trovato almeno 10 paletti per arginare lo "strapotere" di Silvio. Senza queste leggi, è scritto sul decalogo, B. conterà ancora. Per Feltri sarà proprio su questi punti che si misurerà la coerenza dei Cinque Stelle e…

Il ruolo di Rousseau nel Movimento 5 Stelle spiegato da Davide Casaleggio

Il contratto di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega sarà votato su Rousseau, il risultato della votazione sarà "indirizzo principale" della linea da seguire e pur non avendo ancora una data di rilascio sulle certificazioni per la sicurezza della votazione, non ci saranno problemi. Le parole di Davide Casaleggio, presidente dell'Associazione Rousseau e figlio di Gianroberto, guru e fondatore…

populisti, cremaschi, robot, bentivogli

Su​ll'Ilva Calenda accusa i sindacati ma Bentivogli non ci sta

Qualcosa non deve aver funzionato ieri al Ministero dello Sviluppo economico, quando è saltato il tavolo sull'Ilva tra governo e sindacati.  Dopo l'ok europeo all'ingresso di Arcelor Mittal nel capitale (qui lo speciale di Formiche.net), mancava solo l'accordo coi lavoratori per chiudere la partita. Strada non facile, chiaro, ma valeva la pena tentare. E invece niente da fare, la trattativa…

Occupazione, investimenti e innovazione. Cercasi un governo per uscire dalla crisi

Un governo ci vuole. Al di là del giudizio su chi ne fa parte o sui partiti che lo sostengono in Parlamento. Un nuovo esecutivo è necessario soprattutto per sterilizzare a breve i possibili aumenti delle aliquote dell'Iva e per strutturare i contenuti di una politica economica necessaria a reggere la prossima Legge di Stabilità. FARE USCIRE IL PAESE DALLA…

Iraq, tutte le prospettive dopo le elezioni del 12 maggio. L'analisi di Aliboni (Iai)

Il 12 maggio si tengono in Iraq le elezioni legislative, che porteranno poi alla nomina di un nuovo governo federale. Rivestono una notevole importanza per il futuro della crisi regionale in atto. Mentre la crisi siriana, malgrado il persistere di forti tensioni fra i vari protagonisti, segna irreversibilmente un punto a favore del regime di Assad e della coalizione di…

Gli Usa mostrano i muscoli e partono le prime sanzioni ai Guardiani iraniani

Il dipartimento del Tesoro americano ha annunciato, insieme al governo degli Emirati Arabi, di aver colpito un network "di larga scala" che si occupa di scambio e riciclaggio di denaro per conto delle Guardie rivoluzionarie iraniane. Si tratta di misure sanzionatorie che colpiscono gli attori coinvolti nel giro di soldi con cui (in parte) si finanziano i Guardiani, il corpo…

pompeo

L'America spinge l'Europa a trattare con Teheran un nuovo Iran Deal

È appena tornato da Pyongyang, dove ha incontrato Kim Jong-un e discusso con lui dei preparativi per il summit Trump-Kim in programma il 12 giugno a Singapore. Ma il Segretario di Stato Mike Pompeo si trova ora sulla scrivania un altro dossier delicato da seguire: l’Iran deal. Martedì Donald Trump ha dichiarato l’uscita degli Stati Uniti da quello che definisce…

siria usa assad idlib medio oriente

In Siria il conflitto rischia di essere imprevedibile. Parla Bressan (Nato Foundation)

"Il fatto che Israele abbia condotto il più massiccio bombardamento in Siria dai tempi del 1973 non mi stupisce più di tanto e conferma quanto la guerra a bassa intensità tra Israele da una parte e Iran ed Hezbollah dall’altra, stia progressivamente facendo un salto di qualità, legato anche al sostanziale successo di Bashar el Assad e dei suoi alleati…

merkel

Trump mette d’accordo Merkel e Putin. Ok ai caschi blu nel Donbass (Ucraina)

Di Ferruccio Michelin

"Sono state studiate le questioni riguardanti la creazione di una missione Onu per la protezione degli osservatori dell'Osce" in Ucraina, riporta questo il Cremlino nella nota stampa di commento alla telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e l'omologa tedesca Angela Merkel. Il contatto telefonico è arrivato a poche ore dalla chiusura si una riunione del Formato Normandia, il quartetto diplomatico composto da Russia, Germania,…

×

Iscriviti alla newsletter