Skip to main content

Del possibile governo Lega-Cinque Stelle si saprà qualcosa di più tra domenica e lunedì, quando Matteo Salvini e Luigi Di Maio dovrebbero finalmente scoprire le carte sull’architettura del nuovo esecutivo. Ma nel frattempo il  Movimento Cinque Stelle mette le mani avanti e lancia un messaggio piuttosto chiaro alla vigilanza sulla Borsa, la Consob. D’altronde i grillini, inutile nasconderlo, saranno azionisti al 50% del futuro esecutivo e le probabilità che abbiano dicasteri pesanti come quello dell’Economia, sono alte.

Tutto questo a futura memoria visto che oggi da alcuni senatori pentastellati è partito un duro atto di accusa all’indirizzo di Mario Nava (nella foto), nuovo presidente della Consob, insediatosi lo scorso 16 aprile alla guida commissione per la Borsa, insieme a Paolo Ciocca. 

“La nomina di Nava (la designazione da parte del governo Gentiloni è dello scorso dicembre, ndr) viola la legge istitutiva della Consob. L’escamotage del distacco triennale per non perdere la posizone e i benefici di carriera in seno alla Commissione Ue, non garantisce l’imparzialità e l’indipendenza che sarebbero invece scaturite dalla soluzione dell’aspettativa”, hanno scritto i senatori a Cinque Stelle  Elio Lannutti, Vito CrimiPrimo Di NicolaDaniele Pesco e Paola Taverna i quali hanno presentato un’interrogazione parlamentare.

“Il distacco per tre anni genera una discrasia inaccettabile rispetto al mandato presso l’authority di Borsa, che è invece settennale. In più vorremmo sapere dal governo Gentiloni se corrisponda al vero la notizia secondo cui Nava vorrebbe portarsi dietro la fedelissima Giulia Bertezzolo, oggi funzionaria presso la sua stessa direzione in Ue, con il ruolo di segretario generale Consob. Ci sembra che dopo le malefatte e le negligenze degli ultimi anni, questa authority meriti un trattamento migliore”.

Il fatto è che la nomina di Nava al vertice Consob si è sempre portata dietro uno stuolo di polemiche. Prima di essere successore di Giuseppe Vegas, Nava è infatti un funzionario della commissione europea, dove ricopre il ruolo di  direttore per il monitoraggio del sistema finanziario e gestione delle crisi presso la direzione generale dedicata ai servizi finanziari.

Per onorare l’incarico affidatogli da Gentiloni, Nava ha negoziato con Bruxelles un distacco di tre anni, a fronte di un mandato Consob che ne dura invece sette. Qui il primo problema, come svolgere al meglio un compito delicato come quello di vigilare sulla Borsa con un mandato in forma “ridotta”? Soprattutto quando ci sarebbero da risollevare le sorti di un organismo, la Consob, finita più volte nel mirino per i crack bancari del biennio 2015-2017.

In questo senso le autorità italiane hanno più volte fatto capire  che la soluzione preferibile sarebbe quella dell’aspettativa. Una formula che garantisce una separazione netta tra i due incarichi. Di qui, vista la scelta della soluzione distacco, la reazione grillina. Adesso, mentre ancora si attende la nascita di un esecutivo Lega-Cinque Stelle (la stessa Lega ha più volte criticato il ruolo della vigilanza negli anni passati), è lecito chiedersi se la questione Consob finirà prima o poi sul tavolo del nuovo premier.

 

 

Consob nel mirino dei Cinque Stelle. Messaggio alla finanza in vista del governo?

Del possibile governo Lega-Cinque Stelle si saprà qualcosa di più tra domenica e lunedì, quando Matteo Salvini e Luigi Di Maio dovrebbero finalmente scoprire le carte sull'architettura del nuovo esecutivo. Ma nel frattempo il  Movimento Cinque Stelle mette le mani avanti e lancia un messaggio piuttosto chiaro alla vigilanza sulla Borsa, la Consob. D'altronde i grillini, inutile nasconderlo, saranno azionisti al 50% del futuro…

terrorismo

Dall'immigrazione i soldi per i terroristi. Ecco come le cellule operavano in Italia

I soldi guadagnati gestendo l’immigrazione clandestina utilizzati per l’acquisto di armi e mezzi per i ribelli siriani e per i qaedisti di Jahbat al Nusra: raccolta di denaro, riciclaggio, finanziamento al terrorismo jihadista. È di particolare importanza l’inchiesta che ha smantellato un’ampia rete di fiancheggiatori del terrorismo internazionale: 14 arrestati, di cui 11 siriani e 3 marocchini, una cellula individuata…

Ecco perché l’Argentina è di nuovo sull’orlo del default

Un’altra stella della politica sembra spegnersi. Il presidente dell’Argentina, Mauricio Macri (nella foto con la moglie), arrivato alla Casa Rosada il 10 dicembre del 2015 è già in crisi. Due volte sindaco di Buenos Aires, Macri ha le abilità razionali di un ingegnere. Ha 59 anni e cominciò la sua carriera politica in uno degli ambiti più potenti in Argentina,…

libro

Libro bianco per la Difesa, perché il Paese non può aspettare

Qualcosa sul fronte politico sembra muoversi e forse possiamo attenderci a breve un governo nei pieni poteri. A quel punto, la XVIII legislatura della Repubblica italiana potrà mettersi con decisione a lavoro sui temi più urgenti, tra cui quello della Difesa, che da anni aspetta una riforma del comparto. Eppure, un documento strategico per realizzarla esiste. È il Libro bianco…

usa, siria isis iran, protezionismo, trump, dazi, cina, economisti, singapore

Perché dazi e commercio internazionale sono una questione di geopolitica

Il 45° Presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump, vuole rendere, lo ripete continuamente, l’America “great again”. E quindi vuole, prima di tutto, reindustrializzare il suo Paese. Che è, infatti, il campione mondiale, oggi, della perdita di imprese produttive, manifatturiere o del secondario. La nascita di un Paese che consuma senza ormai produrre molto, gli Usa, si è materializzata all’inizio…

volker

Per risolvere la crisi fra Ucraina e Russia, gli Usa chiedono l'intervento dell'Onu

Mentre era ufficialmente impegnato in una riunione della Us Helsinki Comission, agenzia con cui Washington monitora dal 1975 la cooperazione e sicurezza in Europa, l'inviato speciale della Casa Bianca per il conflitto ucraino, Kurt Volker, ha scritto su Twitter: "Una forza di mantenimento della pace con mandato Onu potrebbe sbloccare l'attuazione degli accordi di Minsk e portare al ripristino del controllo…

europa, parigi, elezioni, modello tedesco, ANGELA MERKEL, GERMANIA, Banche

​Fra Europa e Stati Uniti non mettere l'Iran deal. Il caso tedesco e il commento di Pedde​

L’annuncio ufficiale di Donald Trump sull’uscita dall’accordo nucleare iraniano è ancora fresco, eppure si è già ben radicato nell’asset diplomatico statunitense. E mentre Angela Merkel annuncia che non si può più pensare che “gli Usa ci difenderanno e che all’Europa non resta che prendere il proprio destino nelle mani”, è delle scorse ore la notizia della presa di posizione dell’ambasciatore…

L’Iran bombarda il Golan e conferma le paure di Israele e Stati Uniti

In uno sviluppo che era nell’aria da tempo, stanotte forze iraniane stazionate in Siria hanno attaccato basi dell’esercito israeliano (IDF) nelle alture del Golan, provocando una dura risposta da parte dello Stato ebraico. Come riferisce il portavoce dell’IDF, tenente colonnello Jonathan Conricus, “alle 12.10 circa, dieci minuti dopo mezzanotte, forze che appartengono alla forza Quds iraniana hanno sparato approssimativamente venti…

israele

In Siria, Israele e Iran fanno già la guerra

Nelle prime ore della mattina di giovedì, l'esercito israeliano ha sferrato un'offensiva poderosa contro la Siria. Ha sparato dalle alture del Golan e ha colpito – secondo le parole del ministro della Difesa, Avigdor Lieberman – "quasi tutte" le infrastrutture utilizzate dagli iraniani su quella fetta delicata di territorio siriano. Mettere insieme nella stessa frase "offensiva", Israele, Siria, Golan, Iran,…

cipro, Erdogan

Le mani di Ankara (e di Mosca?) sulla Serbia

Se la grande partita legata ai nuovi gasdotti del Mediterraneo sta scombussolando alleanze di ieri e partnership di domani, è nei Balcani che si gioca un'altra mano delicatissima di questa macro svolta che sta attraversando l'Europa e il suo pil. Da un lato l'allargamento dell'Ue, con i riverberi che gravitano attorno ai vari coni di influenza; dall'altro la consapevolezza che…

×

Iscriviti alla newsletter