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Intestarsi una battaglia ideale e valoriale per favorire il dialogo politico e la cooperazione per affrontare questioni di interesse comune, rafforzare la sicurezza, la stabilità e la prosperità del continente europeo. Questi gli obiettivi della comunità politica europea che si riunisce a Tirana il 16 maggio in un momento caratterizzato sia da sfide, come l’allargamento dei Balcani e l’energia, sia da emergenze, come i fronti di guerra e i dazi. Nel mezzo spiccano due elementi: il tema Albania, padrona di casa che ha visto Edi Rama nuovamente vincente alle elezioni politiche di domenica scorsa e in predicato di entrare in Ue; e l’apporto dell’Italia di Giorgia Meloni, catalizzatrice di dossier tra Piano Mattei, Mediterraneo e Balcani.

Il Vertice a Tirana

Il titolo del vertice è “Un’Europa nuova in un mondo nuovo: unità, cooperazione, azione comune”. In prima battuta si svolgerà una sessione plenaria tarata sulla sicurezza e sulla visione condivisa per il futuro dell’Europa, a seguire ci saranno tre tavole rotonde ad alto livello su una serie di argomenti mirati, ovvero: garantire la sicurezza dell’Europa e rafforzare la resilienza democratica; Europa per 600 milioni di cittadini: rafforzare la competitività e la sicurezza europee attraverso innovazione e resilienza; un’Europa aperta con frontiere sicure: affrontare le sfide della mobilità e promuovere l’emancipazione dei giovani. L’Ue sarà rappresentata dal presidente del Consiglio europeo António Costa, che copresiederà la riunione insieme al primo ministro albanese Edi Rama, mentre 47 saranno i capi di Stato e di governo presenti (Stati membri dell’Ue a 27 più Albania, Andorra, Armenia, Azerbaigian, Bosnia-Erzegovina, Georgia, Islanda, Kosovo, Liechtenstein, Moldova, Monaco, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Regno Unito, San Marino, Serbia, Svizzera, Turchia, Ucraina).

Interverranno, inoltre, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Sono attesi anche il segretario generale del Consiglio d’Europa, Alain Berset, e il segretario generale della NATO, Mark Rutte.

Gli obiettivi e i temi

La Comunità politica europea punta su dialogo e cooperazione tra i leader del continente per affrontare questioni di interesse comune, ma senza sostituire alcuna struttura, organizzazione o processo esistente: piuttosto intende dare vita ad un forum in cui le nazioni europee possano trovare ulteriore spazio di cooperazione sulle questioni più urgenti del continente. Ad oggi, la Comunità politica europea si è riunita cinque volte: in Repubblica Ceca, in Moldavia, in Spagna, nel Regno Unito e infine in Ungheria.

I temi sul tavolo. All’interno del tema sicurezza europea, c’è di diritto quello relativo al sostegno all’Ucraina, con occhi e orecchia rivolte a Istanbul da dove si attendono elementi circa il tavolo diplomatico. In secondo luogo si discuterà di difesa europea, della salvaguardia della democrazia, nonché della preparazione e della capacità di risposta a diverse minacce. Sul punto la posizione italiana, espressa dal ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del vertice Nato ad Antalya, è che sarebbe giusto allargare la partecipazione industriale anche a Paesi che fanno parte come di un’alleanza delle democrazie. “I francesi hanno una visione molto chiusa dell’Europa, chiusa all’industria francese. Noi abbiamo una visione più ampia di collaborazione con anche altri paesi che stanno della Nato, come Usa, Gran Bretagna e Turchia”.

Inoltre si terrà un dialogo sul miglioramento della competitività del continente attraverso investimenti, innovazione e rafforzamento della resilienza in diversi settori. Saranno anche affrontate le sfide della mobilità, tra cui migrazione, movimento operaio e mobilità giovanile.

In occasione del Vertice, si riunirà il Core-group Moldova, un formato ristretto dedicato al sostegno ad ampio spettro della sicurezza della Nazione. Ne fanno parte Italia, Francia, Germania, Polonia, Romania, UE, USA e UK. Si tratta della terza riunione a livello di Capi di Stato e di Governo. L’Italia ha preso parte all’ultima riunione a Budapest il 7 novembre nell’ambito della CPE.

Il dossier Albania

L’incontro offrirà anche l’occasione per fare il punto sull’attuazione del Protocollo Italia-Albania, che vede i due Stati all’avanguardia nella definizione e attuazione di soluzioni innovative nel governo dei flussi migratori.

Non sfuggirà che la sede del vertice ha un serie di implicazioni politiche precise, prima fra tutte quella legata alle procedure per l’ingresso dell’Albania in Ue. Lo scorso 16 ottobre c’è stato l’avvio ufficiale dei negoziati di adesione all’Ue. Edi Rama che domenica scorsa ha trovato nelle urne la conferma che gli vale il quarto governo consecutivo, ha promesso la conclusione dei negoziati nel 2027 e l’adesione all’Ue entro il 2030. Secondo Bruxelles il Paese delle aquile sotto Rama ha compiuto alcuni progressi oggettivi. Inoltre di tutti i Paesi del costone balcanico, l’Albania è quello che mostra più europeismo che potrebbe fungere da acceleratore verso la cosiddetta riunificazione balcanica dell’Ue dopo 13 anni di attesa. Al contempo questo elemento potrebbe fungere da acceleratore per consentire (anche ad altri Paesi come la Bosnia Erzegovina) di uscire dal cono di azione di player esterni (Cina e Russia).

Rama bussa all’Ue e rafforza l’alleanza sui migranti con l’Italia: non solo Roma è il principale partner commerciale per Tirana, ma i due Paesi hanno siglato il progetto sui centri di rimpatrio su suolo albanese, soluzione vista con favore anche da altri Stati Ue ed extra Ue, come Germania e Regno Unito.

A margine del Vertice, è previsto un incontro bilaterale fra il presidente Meloni e il presidente Rama, al termine del quale verrà adottata una Dichiarazione congiunta volta a rafforzare ulteriormente la cooperazione bilaterale fra le due Nazioni.

 

Difesa, Ucraina e allargamento Ue. Il menù del vertice di Tirana

All’interno del tema sicurezza europea, c’è di diritto quello relativo al sostegno all’Ucraina. In secondo luogo si discuterà di difesa europea, della salvaguardia della democrazia, nonché della preparazione e della capacità di risposta a diverse minacce. Rama bussa all’Ue e rafforza l’alleanza sui migranti con l’Italia

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