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Non era un fuoco di paglia. Anzi. Russia e Iran hanno deciso di fare davvero gioco di squadra sui pagamenti. Da quando, ormai tre anni fa, l’Occidente ha tagliato fuori dal circuito Swift le banche e le assicurazioni russe, Mosca si è posta il problema di come garantire le transazioni e i movimenti di denaro da e per la Federazione. Una questione di vita o di morte, dal momento che, se oggi l’economia russa non è ancora collassata su se stessa, è proprio perché Mosca ha continuato a vendere gas e petrolio ai suoi vicini di casa, trovando il modo di farsi pagare. Certo, l’industria bellica ci ha messo del suo, sostenendo il Pil ma finendo anche con il dopare l’economia e rendendola dunque forte e resistente solo all’apparenza.

Ora Mosca e Teheran hanno dato un’altra stretta ai bulloni. Passando alla fase due della messa a sistema dei due sistemi di pagamento vigenti in Russia e Iran, vale a dire rispettivamente il Mir e lo Shetab. Un progetto da sempre concepito in tre fasi e finalizzato a permettere alla Russia di usare carte di pagamento iraniane e viceversa. La prima fase, avviata nel novembre 2024, ha consentito ai cittadini iraniani di prelevare rubli russi dagli sportelli bancomat in Russia utilizzando applicazioni specifiche. Ciò ha segnato un passo significativo nella semplificazione delle transazioni per viaggiatori e commercianti, dimostrando al contempo l’elevato livello di coordinamento tecnico tra Teheran e Mosca.

La seconda fase, adesso, consentirà ai cittadini russi di pagare presso i terminali Pos iraniani utilizzando l’app Mir Pay. L’implementazione crea un’esperienza di acquisto fluida e sicura per i visitatori russi in Iran e si prevede che rafforzerà ulteriormente i legami commerciali e turistici tra i due Paesi. Si prevede che la fase finale dell’integrazione Shetab-Mir introdurrà, alla fine, la piena interoperabilità tra le due reti di carte, consentendo un più ampio utilizzo reciproco in entrambi i Paesi. In altre parole i cittadini russi titolari di carte bancarie collegate al sistema di pagamento nazionale, noto come Mir per l’appunto, possono ora utilizzare le carte per effettuare pagamenti all’interno dell’Iran.

Lo stesso vicegovernatore della Banca centrale iraniana, Asghar Abolhasani, ha inoltre affermato che Iran e Russia implementeranno la terza e ultima fase di integrazione dei loro sistemi di pagamento nel dicembre 2025, grazie alla quale i cittadini iraniani potranno effettuare acquisti tramite terminali di pagamento russi utilizzando un’applicazione sui loro telefoni cellulari. Pensare che, prima dell’Iran, Mosca si era rivolta al suo alleato storico, la Cina. La quale si era ben guardata dall’aiutare il Cremlino. Motivo? Le sanzioni dell’Occidente che hanno colpito la Russia hanno spaventato le banche cinesi, intimorite dalla possibilità di essere colpite a loro volta dalle misure contro la Russia. Risultato, disimpegno generale degli istituti del Dragone dal sistema di pagamenti russo. 

Russia e Iran ancora a braccetto sui pagamenti. E contro le sanzioni

Archiviata la fase uno, ora il progetto per connettere i terminali iraniani a quelli russi, e viceversa, nel tentativo di aggirare le sanzioni, fa un altro passo avanti. Teheran potrà usare carte emesse da Mosca per effettuare le transazioni. E potrà farlo anche il Cremlino

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