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Il viceministro degli Esteri Sergej Rijabkov, come riportato dall’agenzia di stampa Nova, ha proposto un incontro tra il segretario di Stato statunitense Rex Tillerson e il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov. “Crediamo che contatti di questo tipo sarebbero utili, abbiamo inviato questa proposta alla parte statunitense. Stiamo aspettando una risposta”, ha detto il viceministro russo. Un colloquio che, a ragion veduta, dovrebbe svolgersi nel corso del viaggio istituzionale che entrambi sono in procinto di intraprendere in Africa.

Infatti, mentre Lavrov inizia oggi un tour dell’Angola, Namibia, Mozambico, Zimbabwe ed Etiopia, anche Tillerson, effettuerà dal 6 al 13 marzo prossimi una visita ufficiale in Africa, la prima da quando ha assunto il suo incarico, cominciando dal Ciad per poi proseguire con Gibuti, Etiopia, Kenya e Nigeria. Lavrov, durante la sua permanenza ad Addis Abeba discuterà dell’attuazione degli accordi di cooperazione nei settori dell’istruzione, della scienza e dell’agricoltura siglati nel 2014 in occasione della quinta Commissione congiunta. Tillerson, dall’altra parte, incontrerà i capi di Stato e terrà dei colloqui anche con il presidente della Commissione dell’Unione Africana Moussa Faki. Gli argomenti principali di cui parlerà saranno gli sforzi per contrastare il terrorismo, la promozione della pace e della sicurezza, quella del buon governo per stimolare gli scambi e gli investimenti reciproci.

L’annuncio del possibile confronto va di pari passo con un’altra dichiarazione del viceministro Rijabkov che, alla presentazione del Rapporto annuale della commissione del Consiglio della Federazione per la protezione della sovranità statale e la lotta alle interferenze negli affari interni russi, ha dichiarato che gli Stati Uniti avrebbero interferito negli affari interi della Russia più di chiunque altro. Le sue parole sono state: “È importante capire che Washington non ha interferito solo nei nostri affari interi attraverso vari canali e in varie forme, più di chiunque altro, ma gli Usa sono anche stati molto attivi nell’accusare noi, la Russia, d’ingerenza negli affari interni degli Stati Uniti”. Una colpa che si sommerebbe a quella di voler dipingere le elezioni presidenziali russe come illegittime, cercando di destabilizzare il Paese attraverso le sanzioni.

Gli Stati Uniti, inoltre, il 4 marzo avevano hanno accusato Mosca di complicità “brutale” nelle morti civili nella regione di Ghouta orientale della Siria e, l’agenzia di stampa russa Interfax riporta, a questo proposito, che Rijabkov avrebbe commentato la cosa affermando che la valutazione statunitense della situazione “non corrispondeva alla realtà”.

Alla luce delle ultime novità, dunque, l’incontro tra Lavrov a Tillerson che dovrebbe svolgersi presumibilmente in Etiopia, potrebbe essere un’opportunità per discutere e quantomeno tentare di chiarire alcune fondamentali questioni che dal 2014, con la crisi in Crimea, ad oggi, si sono sommate andando a inasprire sempre di più rapporti tra i due Paesi.

La crisi in Etiopia può fare da sfondo ad un nuovo incontro fra Lavrov e Tillerson

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