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Nonostante l’intenzione, ribadita ieri da Strasburgo, di rinnovare le sanzioni economiche contro la Russia, il rapporto di quest’ultima con l’Italia non sembrerebbe risentirne in modo alcuno. “Siamo sicuri che nell’establishment politico italiano ci sia consenso sull’importanza di proseguire rapporti stabili con la Russia”. Queste le parole che l’ambasciatore della Federazione russa in Italia Sergej Razov ha espresso nel corso del suo intervento al IV Seminario eurasiatico che si sta svolgendo in queste ore a Roma. “Ci felicitiamo con gli italiani che il nuovo esecutivo sia stato formato, e il presidente Vladimir Putin, nel suo telegramma di congratulazioni al primo ministro Giuseppe Conte, ha sottolineato la disponibilità a rafforzare la cooperazione con l’Italia, nostro partner principale”, ha poi aggiunto. Allo stesso tempo arriva anche la dichiarazione del neo vice ministro all’Economia Laura Castelli che, nel corso dello stesso evento, ha dichiarato: “Il governo lavorerà nella direzione della rimozione delle sanzioni verso la Russia”.

E a supporto della rimozione dei dazi, si è aggiunto anche Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e dell’associazione Conoscere l’Eurasia, che nel corso del seminario, ha fatto presente come questi si rivelino dannosi “più per chi li ha imposti che per chi li ha subiti”. Dichiarazioni su cui però, numeri alla mano, non tutti sono d’accordo. L’Italia, secondo Fallico “dovrebbe assumere un ruolo di discontinuità sul tema delle sanzioni, votando contro il proseguimento di tali misure, riconoscendo gli interessi nazionali e geo-strategici degli attori globali”.

Senza dimenticare, ha poi continuato in proposito l’ambasciatore russo, come la crescita della cooperazione economica bilaterale tra Italia e Federazione russa si vada sempre maggiormente rafforzando. “Nel 2013 venne registrato un picco, quando l’Italia fu il principale partner economico per il nostro Paese; poi, a causa di eventi che conosciamo molto bene, l’interscambio è sceso bruscamente, ma ora nel primo trimestre abbiamo visto un aumento del 10-15 per cento, cominciando a risalire la china”, ha evidenziato il capo dell’ambasciata russa in Italia.

“Abbiamo studiato bene il contratto fra Movimento 5 Stelle e Lega – ha continuato Razov – e abbiamo prestato molta attenzione al discorso del primo ministro Giuseppe Conte, con un’apertura verso la Federazione Russa e il dialogo, per pervenire alla soluzione di questioni internazionali”, auspicando, poi, in “nuove prospettive” sulla questione, anche alla luce dell’Ultimo G7 . “I nostri rapporti sono assolutamente preziosi e se l’Italia potrà dare un contributo nel miglioramento del clima fra Russia e Europa, apprezzeremo molto”, ha asserito Razov.

Sempre dall’ambasciatore, infine, è arrivato il riferimento al tema delle presunte ingerenze di Mosca nelle elezioni europee e italiane. “Molti mezzi di informazione di massa in Europa hanno introdotto il tema della presunta influenza russa sulle elezioni in Italia, ma per fortuna questo argomento è svanito perché è stato lanciato da coloro che volevano complicare i rapporti fra Mosca e Roma”. E poi arriva la sferzata: “Putin ha risposto che non c’è ragione per la Russia di esercitare ingerenza sulle elezioni, se già esistono contatti con personaggi importanti nel Paese, come Romano Prodi ed altri politici di ieri e di oggi. Siamo sicuri che nell’establishment politico italiano ci sia consenso sull’importanza di proseguire rapporti stabili con la Russia”.

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