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Contraddizioni italiane. Le urne non hanno consegnato una maggioranza parlamentare, come peraltro prevedibile. Ci sono però ben due aspiranti maggioranze. Il Movimento 5 Stelle ha sfondato la soglia del 30% e fatto il pieno di voti e di collegi al Sud. Il centrodestra è articolato su tre gambe ma ha conquistato un numero superiore (non di poco) di seggi. Se nessuno degli schieramenti può governare da solo, entrambi stanno esercitando una discreta ma esplicita pressione sul Capo dello Stato per avere l’incarico. Sono tutti certi – non si spiega altrimenti – che deputati e senatori accetteranno qualunque soluzione pur di non tornare al voto.

Sin qui la foto della situazione quale si presenta oggi. Il punto è come arriveranno le forze politiche all’appuntamento del Quirinale che sarà fra circa un mese. Il centrodestra sembra intenzionato a far valere il suo primato che però sconta della divisione interna, acuita peraltro dal sorpasso di Salvini su Berlusconi. Presentarsi separati a Mattarella potrebbe confermare la linea di Di Maio che non c’è omogeneita nella coalizione e che quindi l’unica maggioranza relativa è quella pentastellata. Per questo fra Arcore e via Sellerio si sta iniziando a ragionare in via del tutto riservata ad una “pazza idea”.

Pur rinunciando a qualche benefit (poltrone e rimborsi), Lega, Fi e Fdi potrebbero infatti costituire gruppi unici alla Camera e al Senato. Questi, guidati rispettivamente da Matteo Salvini e Paolo Romani, non cancellerebbero le identità dei singoli partiti ma darebbero l’idea, oltre ogni ragionevole dubbio, della unità del centrodestra e della sua superiorità numerica in Parlamento.

I due presidenti dei gruppi guiderebbero la delegazione che sale dal Presidente della Repubblica e prenotare così l’incarico esplorativo. Se poi il nome sarà quello del leader della Lega o, d’intesa con lui, un nome terzo per favorire una intesa più ampia di vedrà. C’è tempo. Molto meno per capire se ci sarà un centrodestra oppure tre.

Così avanza l’idea dei gruppi unici del centrodestra per avere l’incarico dal Quirinale

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