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Accoglienza di prim’ordine, con tanto di volo inaugurale, per i primi tre F-35 norvegesi giunti alla base di Orland, nei pressi di Trondheim. I velivoli di quinta generazione, arrivati lo scorso venerdì dallo stabilimento Lockheed Martin di Fort Worth, in Texas, sono stati accolti dal re Harald V, dal primo ministro Erna Solberg e dal ministro della Difesa Frank Bakke-Jensen, insieme alle alte cariche, civili e militari, dello Stato e ai rappresentanti industriali.

LE PAROLE DELLA SOLBERG

“L’obiettivo degli F-35 e della nostre Forze armate è proteggere i nostri valori fondamentali e la democrazia. Si tratta di salvaguardare la nostra società e la nostra sovranità e questo non dobbiamo mai dimenticarlo”, ha detto il primo ministro. “L’acquisizione degli F-35 – ha aggiunto la Solberg – rappresenta il più grande singolo investimento mai realizzato in Norvegia; lo stiamo realizzando perché gli F-35 daranno alle nostre Forze armate capacità che non hanno mai avuto prima”. Secondo il progetto di Oslo, i 52 F-35A che la Norvegia intende acquistare (di cui 22 già ordinati) andranno a rimpiazzare la flotta di F-16 Fighting Falcons, la cui dismissione è prevista per il 2021. Attualmente, si prevede che le Forze armate norvegesi introdurranno sei JSF all’anno per il periodo 2018-2024. “I nuovi jet rafforzeranno il nostro potere militare e le nostre capacità di difesa”, ha detto ancora il primo ministro Solberg.

IL RUOLO DELL’F-35 NELLA NATO

Particolare rilevanza, nel corso della cerimonia, è stata data all’inserimento del velivolo all’interno del contesto Nato, inevitabile per un Paese che guarda con timore i movimenti russi sul fianco est. “Norway is Nato in the north”, ha affermato la numero uno del governo norvegese. “La sicurezza del nostro Paese si basa sull’appartenenza alla Nato e il programma F-35 è uno sforzo condiviso che rafforza la capacità di cooperare con gli altri Paesi membri dell’Alleanza”. Con l’importante investimento nel programma, “ci stiamo assumendo la nostra quota di responsabilità per assicurare che la Nato abbia capacità moderni ed efficaci”, ha tenuto a sottolineare il primo ministro. Il velivolo, su cui anche il nostro Paese ha puntato per il futuro del proprio potere aereo, assicura capacità senza pari e dota gli operatori di strumenti ormai indispensabile nell’attuale contesto securitario. Infatti, “una deterrenza credibile, basata su una difesa credibile e capace, e alleanze forti sono vitali per la nostra sicurezza”, ha spiegato la Solberg.

LA NORVEGIA E IL JSF

I tre Joint Strike Fighter non rappresentano la prima consegna alla Norvegia da parte del costruttore statunitense Lockheed Martin. In Arizona, presso la Luke Air Force Base, ci sono sette F-35A (versione a decollo e atterraggio convenzionale) in fase di addestramento che già appartengono alle Forze armate norvegesi. I tre velivoli accolti a Orland sono però i primi che stazioneranno permanentemente nel Paese scandinavo. La Norvegia ha aderito al programma come partner nella fase System Development and Demonstration. Il governo ha selezionato il velivolo nel 2008, mentre a settembre 2015 è stato svelato a Fort Worth il primo velivolo.

I SIMULATORI FMS

La cerimonia odierna segue, tra l’altro, la recente consegna da parte di Lockheed Martin dei simulatori per i Joint Strike Fighter. Insieme a Israele, Italia e Giappone, la Norvegia è stata protagonista della prima fornitura estera dei Full mission simulators (Fms). Tali sistemi permetteranno ai clienti internazionali di consolidare le rispettive catene di addestramento e formazione per i piloti, sempre con il supporto di Lockheed Martin.

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