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Le elezioni sono alle porte e il Movimento 5 Stelle fa le prove generali in vista della volata finale. L’occasione è arrivata con la manovra 2017, approdata ieri alla Camera per l’esame finale. E proprio ieri pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, i deputati grillini Laura Castelli, Daniele Pesco e Giorgio Sorial hanno presentato una ventaglio di proposte da inserire in corsa nella legge di bilancio. Il titolo, Dalla manovra al governo del Paese, la dice lunga sul significato dell’iniziativa. Se davvero i Cinquestelle conquisteranno Palazzo Chigi con Luigi Di Maio (nella foto), queste saranno le prime misure in materia di fisco, ambiente e credito.

FISCO A CINQUE STELLE

Si parte, naturalmente, dal fisco. In questo senso, i Cinquestelle propongono un generale alleggerimento del carico su famiglie e imprese per esempio elevando dal 20 al 30% la percentuale di deducibilità dall’Ires dell’Imu pagata dalle aziende sui beni immobili strumentali. E poi, estensione della detrazione per familiari a carico oltre l’attuale soglia di 2.840 euro (limite di reddito oltre il quale il familiare non può essere considerato a carico), prevedendo la riduzione della detrazione, fino ad annullarsi, in corrispondenza dell’aumentare del reddito. Ancora, sprint sul rimborso dei crediti Iva per le imprese soggette a split payment. E soprattutto esclude i professionisti dall’inversione contabile dell’Iva.

RISCOSSIONE PIU’ SOFT

Ma la questione fiscale non si esaurisce qui. Alcune proposte riguardano infatti anche la riscossione. I grillini vorrebbero per le cartelle esattoriali l’indicazione esplicita di tutti gli atti legati alla formazione e alla notificazione del ruolo, ma anche le ragioni della pretesa, il responsabile del procedimento e tutti gli oneri ben evidenziati. Escluso poi l’adeguamento automatico ai 10 anni di limite massimo solo perché la cartella, magari, non è impugnata. Prevista infine nel programma grillino una misura per consentire ai contribuenti decaduti da un piano di rateizzazione di rientrare a condizioni più favorevoli delle attuali.

BANCHE, NAZIONALIZZAZIONE LIBERA

L’altro tema caldo affrontato a Montecitorio è il credito, soprattutto in questi giorni di tensione in commissione banche. I Cinquestelle vorrebbero estendere il Fondo vittime reati finanziari ai risparmiatori colpiti dalle risoluzioni e liquidazioni bancarie (come le venete o le 4 banche fallite) degli ultimi anni, con accesso tramite procedura semplificata, senza la necessità di una sentenza passata in giudicato. Oppure, riscrivere totalmente il decreto legge con cui sono state scorporate le attività delle due banche venete prevedendo l’utilizzo delle risorse disponibili per procedere a un intervento diretto del Mef nel capitale sociale di qualsiasi banca in dissesto o a rischio di dissesto. In pratica, il governo può e deve nazionalizzare qualunque istituto prima del crack.

TRA SMOG E INQUINAMENTO

Un ultimo capitolo (qui il programma completo) ha riguardato l’ambiente, in particolare l’emergenza smog che attanaglia le città italiane. Il Cinquestelle vorrebbe istituire un fondo da 20 milioni di euro (triennio 2018-2020) in favore dei comuni per incentivare la multiproprietà dell’auto (car sharing) a patto che sia elettrica, o ibrida. Inoltre, spazio a un piano nazionale per l’elettrificazione delle banchine portuali, sia per il traffico commerciale che passeggeri, mentre altri 5 milioni di euro per il 2018 sono destinati ai porti ad alta congestione di traffico marittimo laddove vengano superati i valori limite per la qualità dell’aria e per l’inquinamento acustico, soprattutto per gli ormeggi situati vicino alle città e alle aree residenziali. Il Movimento di Beppe Grillo punta inoltre a incentivare l’acquisto di auto elettriche e colonnine per la ricarica ad uso residenziale e domestico da installare in aree private con 50 milioni per gli anni da 2018 al 2020.

 

Fisco, banche e smog. Ecco che cosa vorrebbero fare i cinquestelle a Palazzo Chigi

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