Skip to main content

Il risultato è netto e incontrovertibile. Il centrosinistra conquista l’Umbria, scardinando il governo regionale di centrodestra (con la governatrice uscente, Donatella Tesei) e conferma la sostanziale egemonia in Emilia-Romagna in cui stravince Michele de Pascale. Ma stiamo attenti a trarre facili conclusioni sulla possibilità di riproporre i modelli di alleanze sui territori, anche a livello nazionale. “Ogni territorio ha i suoi equilibri, ed è molto più facile costruire alleanze davvero larghe in Provincia, rispetto che a Roma”. Piero Ignazi, politologo di lungo corso dell’Università di Bologna pur salutando con favore l’esito elettorale che consegna due regioni importanti al centrodestra, nella sua analisi a Formiche.net, invita alla prudenza.

Professore, in Emilia-Romagna l’esito era del tutto prevedibile.

Del tutto non direi. Nel senso che, per quanto il centrosinistra partisse in vantaggio, l’effetto alluvione, le polemiche sui ristori e sulla gestione della calamità avrebbe potuto influire in maniera importante. Invece, se disaffezione c’è stata, ha penalizzato entrambi gli schieramenti.

Cos’hanno in comune le due vittorie?

Al di là dello schieramento prevalente, ben poco. Ci sono due fattori che tuttavia, a mio modo di vedere, hanno aiutato il centrosinistra in entrambi i territori. Il primo è l’assenza di polemiche fra i partiti che compongono la coalizione. E la seconda è la convinta adesione, sostanzialmente senza riserve, ai candidati governatori.

Mentre il Pd cresce di dieci punti in Emilia-Romagna, il Movimento 5 Stelle si è sostanzialmente liquefatto. Uno scenario prevedibile?

Sì, i pentastellati sono sempre più marginali anche all’interno della coalizione di centrosinsitra. D’altra parte mi sembra che si tratti di un processo irreversibile. È una storia, quella del Movimento 5 Stelle, destinata a concludersi. Un destino analogo a quello che, dall’altra parte della barricata, avrà la Lega.

Lei dice?

Ma certo. In termini di consenso è stata una disfatta, in particolare in Emilia-Romagna, ma anche in Umbria dove il Carroccio esprimeva la governatrice uscente. Di più. La Lega non solo ha ridimensionato drasticamente il suo peso elettorale, ma è anche diventata molto più vulnerabile nel Triveneto. Senza contare che, dopo il pronunciamento della Corte, le è stato sottratto anche il tema dell’Autonomia.

Forza Italia tiene, mentre Fratelli d’Italia – rispetto al 2020 – registra un aumento importante dei voti. 

Era abbastanza fisiologico. Nel 2020 FdI era un partito del tutto residuale, adesso invece è la formazione politica attorno alla quale si può costruire la coalizione di governo del Paese. D’altra parte però, rispetto alle Politiche, perde comunque terreno.

Dice che sia presto, comunque, per cantare vittoria e dare per assodato il campo largo?

Certo. Queste sono per lo più dinamiche territoriali. Le alleanze a livello centrale sono decisamente più complesse e questa forza che ha acquisito il Pd è direttamente proporzionale alla responsabilità nel costruire le alleanze.

Come interpreta in queste consultazioni, ma soprattutto per il futuro, il ruolo dei centristi?

Sono sempre molto cauto circa la loro adesione al campo largo. Ma, probabilmente, hanno capito che il loro spazio politico è da quella parte. Il centrosinistra garantisce loro una buona agibilità politica. E, peraltro, l’avvicinamento dei centristi al Pd è reso molto più semplice dal forte ridimensionamento dei 5 Stelle con cui il rapporto è sempre stato complesso.

 

Si disfano Lega e 5Stelle, cresce il Pd. Ma è presto per dire campo largo. Parla Ignazi

In Emilia-Romagna e in Umbria vince il centrosinistra. La disaffezione alla politica ha penalizzato entrambi gli schieramenti, ma i due partiti che risentono maggiormente del voto sono la Lega e il Movimento 5 Stelle. Il Pd ora è più forte, ma al contempo dovrà essere responsabile nelle alleanze. Il partito di Giorgia Meloni guadagna punti rispetto a cinque anni fa, ma ne perde rispetto alle Politiche. Colloquio con il politologo Piero Ignazi

Parola d'ordine, coopetizione. Cosa dice il Rapporto Ced 2024

Il Centro Economia Digitale ha presentato il documento mettendo in evidenza l’importanza della collaborazione tra aziende e Stati per affrontare le sfide di oggi e di domani. Ovviamente ci sono dei rischi annessi, ma la strada sembra tracciata

Così Lula ha alleggerito le tensioni al G20

Finisce oggi il vertice a Rio de Janeiro. Un summit segnato dalla strategia di evitare argomenti “caldi” come la guerra in Ucraina e Medio Oriente per evitare frizioni tra i capi di Stato e di governo presenti all’evento. Ma quali accordi sono stati raggiunti?

Cronicità, così il digitale può fare la differenza

Nuovo appuntamento per “Tutto nella norma”, il forum ideato da Formiche, Healthcare Policy e Fondazione Roche per discutere di cronicità e di diritti del paziente. “La digitalizzazione ci aiuterà, guarderemo a digitalizzazione e cronicità come le facce positive di ciò che credevamo fosse negativo”, ha detto Mariapia Garavaglia, presidente della Fondazione Roche e già ministro della Salute. Ecco chi c’era e cosa si è detto

Perché l'alluminio è una materia prima strategica per la neutralità climatica

Cosa c’è dentro il Piano d’azione per l’economia circolare che prevede un quadro strategico nella produzione di prodotti sostenibili, riguardante la progettazione dei prodotti, i processi produttivi e le opportunità per i consumatori

Ecco strategia e implementazione dell’IA all’Inps

L’intervento della direttrice generale di Inps, Valeria Vittimberga alla IX edizione del Digital Italu Summit-The Coming Wave. La trasformazione digitale del Paese e la spinta propulsiva dell’AI Roma 14 novembre. L’utilizzo predittivo dell’IA permette inoltre un’offerta proattiva di servizi personalizzati e ottimizzati. Un esempio emblematico è il progetto del “Consulente Digitale delle Pensioni”, premiato nel 2022 dallo Smau

Cosa c’è in gioco nel nuovo test di Starship di Musk

Il sesto test di Starship non è solo cruciale per SpaceX, ma ha implicazioni globali per la Space economy, segnando un passo verso l’abbattimento dei costi di accesso allo spazio e il futuro delle missioni interplanetarie. Se riuscirà, il programma potrebbe rivoluzionare la logistica spaziale e rafforzare il ruolo delle aziende private nel plasmare le priorità dell’esplorazione globale

L'Italia sta meglio della Germania, ma non abbassiamo la guardia. Il monito di Panetta

​Il governatore, intervenendo alla Bocconi, ricorda quando era Roma a essere nel mirino di Ue e mercati. Oggi invece a zoppicare è Berlino. La Bce abbia meno paura sui tassi, ma occhio ai dazi di Donald Trump

L’impegno bipartisan per la difesa di Taiwan subirà l’effetto Trump?

“L’isola sarà sicuramente indirizzata verso un sostanziale aumento delle spese per la difesa, verrà richiesto un significativo sforzo da parte delle aziende tech taiwanesi in termini di investimenti negli Stati Uniti, ma l’impegno bipartisan a difendere Taiwan dall’aggressione cinese non dovrebbe essere compromesso dalla presidenza Trump“, spiega Stefano Pelaggi, docente della Sapienza e tra i massimi esperti delle dinamiche taiwanesi in Europa

In cerca del dialogo. Ecco il Festival del Cinema Europeo di Lecce

Alla XXV edizione del Cinema Europeo di Lecce gli autori propongono un cinema esistenzialista teso alla ricerca del dialogo, tema attualissimo, attraverso diversi generi. L’olandese “Three Days of Fish” di Peter Hoogendoorn si aggiudica due premi. Il racconto di Eusebio Ciccotti

×

Iscriviti alla newsletter