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Il grande vincitore di questa tornata di amministrative è lui: l’inossidabile Leoluca Orlando (nella foto) che per la quinta volta in carriera è stato eletto sindaco di Palermo. Con il suo 46% dei consensi l’ex Dc è stato confermato alla guida del capoluogo siciliano con il sostegno di una larga coalizione di centrosinistra formata anche dal Partito democratico. Il suo principale avversario – Fabrizio Ferrandelli di centrodestra – si è fermato attorno al 30%, mentre il MoVimento 5 Stelle ha fatto registrare poco più del 15%.

IL DERBY DI VERONA

Nessun ballottaggio a Palermo dunque (dove per non arrivare al secondo turno basta che uno dei candidati ottenga il 40% dei voti). La “finalissima” invece ci sarà a Verona dove tra due settimane si contenderanno il ruolo di sindaco Federico Sboarina di centrodestra – in vantaggio con il 29% dei voti – e Patrizia Bisinella del movimento Fare! dell’uscente Flavio Tosi. Un vero e proprio derby da cui è rimasta esclusa per un soffio la candidata di centrosinistra Orietta Salemi. Lontanissimo al 9,5% Alessandro Gennari dei cinquestelle.

LA SFIDA DI GENOVA

Centrodestra che è arrivato primo anche in una città storicamente di sinistra come Genova, negli ultimi cinque anni amministrata dall’arancione Marco Doria. Il manager Marco Bucci (qui il suo ritratto) è arrivato primo con il 38,7% mentre Giovanni Crivello di centrosinistra si è fermato al 33%. Cinque punti di vantaggio e la possibilità concreta che il centrodestra possa davvero espugnare Genova dopo aver conquistato non più di due ani fa la regione con Giovanni Toti. Male anche in questo i pentastellati: il loro candidato ufficiale Luca Pirondini – scelto dopo l’esclusione di Marika Cassimatis – si è fermato al 18%.

PIZZAROTTI IN TESTA A PARMA

Come da pronostici Federico Pizzarotti è volato al ballottaggio a Parma: il sindaco uscente ha ottenuto con la sua lista civica il 34% dei voti e dovrà vedersela tra due settimane con il candidato di centrosinistra Paolo Scarpa, arrivato al 32%. Una sfida dai contorni tutt’altro che scontati considerato che i due sono divisi da solo due punti. Il centrodestra guidato da Laura Cavandoli si è fermato al 19%, mentre il MoVimento 5 Stelle – orfano di Pizzarotti – in pratica è quasi sparito: il suo candidato, Daniele Ghirarduzzi, ha ottenuto un misero 3% dei consensi.

IL CENTROSINISTRA IN VANTAGGIO A L’AQUILA

Il centrosinistra punta alla conferma a L’Aquila dove negli ultimi due mandati ha amministrato il sindaco Pd Massimo Cialente. Americo Di Benedetto è arrivato al 46 e ha distanziato di oltre dieci punti il centrodestra di Pierluigi Biondi. Addirittura quarto in città il MoVimento 5 Stelle, che è stato superato anche dalla coalizione di sinistra di Carla Cimoroni. Il candidato pentastellato Fabrizio Righetti non è arrivato neppure al 5%.

COS’E’ SUCCESSO A CATANZARO

Sarà ancora tra centrodestra e centrosinistra la sfida del ballottaggio a Catanzaro, con il primo in vantaggio di quasi dieci punti sul secondo. Sergio Abramo ha, infatti, sfiorato il 40% dei consensi mentre Vincenzo Antonio Cicconte si è fermato a poco più del 30%. Neppure il 6% per la candidata del MoVimento 5 Stelle Bianca Laura Granato.

L’EXPLOIT DEL CENTRODESTRA NEL LAZIO

Vero e proprio exploit nel Lazio da parte del centrodestra che ha già confermato Frosinone senza bisogno di ballottaggio. L’uscente Nicola Ottaviani ha ottenuto più del 50% dei voti ed è stato rieletto sindaco. Lo sfidante di centrosinistra Fabrizio Cristofari si è invece fermato a una percentuale inferiore al 30%. Vantaggio del centrodestra anche a Rieti dove Antonio Cicchetti è riuscito a mettere seriamente in dubbio la rielezione del candidato di centrosinistra Simone Pietrangeli: il primo ha raggiunto, infatti, quasi il 48% mentre l’uscente è costretto a inseguire al 41%:

IL VOTO IN LOMBARDIA

A Como il candidato di centrodestra Mario Landriscina si presenterà al ballottaggio quasi con il 35% dei consensi, forte di un vantaggio di poco inferiore ai 10 punti: lo sfidante di centrosinistra Maurizio Traglio si è invece fermato al 26%. A Lodi, invece, è in vantaggio – di circa due punti – il centrosinistra guidato da Carlo Gendarini, che al ballottaggio se la vedrà con Sara Casanova del centrodestra. Situazione di sostanziale equilibrio, infine, a Monza: entrambi i candidati – Roberto Scanagatti di centrosinistra e Dario Allevi di centrodestra – hanno toccato il 39% dei voti. Tra due settimane il secondo turno stabilirà il nome del vincitore.

LE ELEZIONI IN PIEMONTE

In vista del ballottaggio larghissimo vantaggio ad Asti per il candidato di centrodestra Maurizio Rasero che ha sfiorato il 47% dei voti mentre la rivale di centrosinistra Angela Motta ha superato di pochissimo il 15%. Ad Alessandria, invece, è testa a testa tra il sindaco uscente di centrosinistra Maria Rita Rossa – in leggerissimo vantaggio – e lo sfidante di centrodestra Gianfranco Cuttica di Revigliasco. A Cuneo, infine, non ci sarà alcun secondo turno: l’esponente di centrosinistra Federico Borgna – che aveva amministrato la città negli ultimi cinque anni – è stato confermato primo cittadino con il 60% dei voti.

LECCE E TARANTO AL VOTO

Largamente in testa a Lecce il candidato di centrodestra Mauro Giliberti che ha distanziato di oltre quindici punti l’esponente di centrosinistra Carlo Maria Salvemini. A Taranto, invece, al ballottaggio sarà sfida tra Stefania Baldassarri (che guida una coalizione di liste civiche di impronta moderata e di centrodestra) e Rinaldo Melucci del Partito democratico.

L’ESITO DELLE AMMINISTRATIVE IN TOSCANA

A Lucca l’uscente di centrosinistra Alessandro Tambellini arriva al secondo turno forte di un vantaggio di 3 punti sullo sfidante di centrodestra Remo Santini, che si è fermato al 34% dei voti. E pure a Pistoia – l’altro principale comune della Toscana al voto – primeggia Samuele Bertinelli di centrosinistra che ha raggiunto il 37% dei consensi mentre Alessandro Tommasi di centrodestra si è fermato al 26%.

COS’E’ SUCCESSO IN VENETO

A Belluno sarà sfida all’ultimo voto tra due liste civiche rappresentate, rispettivamente, da Jacopo Massaro e Paolo Gamba mentre a Padova l’uscente Massimo Bitonci di centrodestra è largamente in vantaggio sull’avversario di centrosinistra Sergio Giordani: il primo ha superato il 40%, il secondo invece non è arrivato neppure al 30.

GLI ALTRI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA AL VOTO

A Piacenza è arrivata prima con il 34% dei voti Patrizia Barbieri di centrodestra, mentre il candidato dem Sergio Rizzi si è fermato al 28%. Lo stesso è accaduto anche a La Spezia: al ballottaggio i favori del pronostico saranno per Pierluigi Peracchini di centrodestra che ha distanziato di sette punti il candidato di centrosinistra Paolo Manfredini. A Oristano – in Sardegna – Andrea Lutzu del centrodestra ha fatto registrare il 29% dei voti a fronte del 21% ottenuto da Maria Obinu di centrosinistra.

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