Skip to main content

L’Europa – quella espressione geografica “tutta chiacchiere e distintivi”, come avrebbe detto l’Al Capone di Brian De Palma – cui ogni tanto, per esigenze di copione, si fa recitare la parte del soggetto politico, ha stabilito pomposamente che il referendum per l’indipendenza della Catalogna è contrario all’ordinamento giuridico spagnolo e quindi è illegale. Osservazione ovvia, ma non inutile, perché sancisce la regola (stranota, per carità, ma mai ufficializzata) del doppiopesismo delle “istituzioni” europee; quelle stesse “istituzioni” che nel 1991, quando da poco tempo era iniziato lo smembramento della Federazione Jugoslava, si erano risolte a benedire la secessione della Croazia e della Slovenia: non senza aver lasciato, rispettosamente, l’iniziativa del riconoscimento allo Stato della Città del Vaticano e alla Repubblica Federale Tedesca. Slobodan Milosevic, che negli anni successivi, cercò, sicuramente con metodi molto spicci – ancorché non così spicci come le 22 mila tonnellate di bombe sganciate sulla Serbia dagli occidentali – di difendere l’integrità territoriale di ciò che era rimasto della Federazione Jugoslava, ne ricavò l’arresto con l’accusa di crimini di guerra e un processo davanti al Tribunale internazionale dell’Aja, interrotto dal suo provvidenziale suicidio.

Forse questi precedenti hanno suggerito a Mariano Rajoy quella cautela, da molti scambiata per immobilismo, che ha mostrato nel gestire la crisi. Ad altri, come al “ministro degli esteri” (quando si parla di Europa, anzi di “Europa”, le virgolette non bastano mai) Federica Mogherini, la prudenza, quella di lasciare a qualche funzionario l’onore e l’onere di rendere nota la posizione dell’Unione Europea, l’ha suggerita probabilmente il senso del ridicolo, perché Mogherini possiede bastante memoria della storia europea degli ultimi decenni e soprattutto bastante consapevolezza delle insanabili contraddizioni della “costruzione europea”, da tenersi ben lontana da un argomento come l’autonomia/indipendenza catalana.

Intendiamoci. Quello di considerare il referendum per l’indipendenza catalana un problema di diritto costituzionale spagnolo è certamente riduttivo, ma è ancora più spicciativo e inadeguato il punto di vista, piuttosto diffuso, secondo cui non avrebbe senso la rivendicazione di sovranità regionali, nel momento in cui ci sarebbe semmai bisogno di più integrazione europea.

Senza scomodare gli studi di Gianfranco Miglio, che peraltro fanno capire in maniera molto profonda e circostanziata perché è vero l’esatto contrario, è un dato di fatto evidente che è proprio lo stato nazionale a rappresentare, da sempre, l’ostacolo mai superato e insuperabile senza una qualche soluzione di continuità, alla costruzione di una Europa politica (federale o confederale, ovviamente). Ma su questa ovvia constatazione pende un tabù, perché tutti teniamo famiglia e la nostra vita quotidiana è tuttora largamente determinata, nel quotidiano, dalle strutture nazionali, che si tratti di istituzioni pubbliche o di istituzioni della società civile a cominciare dai sistemi dell’informazione, nonostante talune parodie come le cosiddette elezioni europee, tenute su base rigorosamente nazionale per riempire di rappresentanti dei singoli stati nazionali un “inutile” (parola di uno che se ne intende, Jean-Claude Juncker) parlamento europeo.

Chi invece sembra poco dotato di senso del ridicolo (di sarcasmo no, di quello possiede intere vagonate) è il nostro europeista in servizio permanente effettivo Mario Monti, che ha voluto dire la sua sulla crisi catalana ponendosi il seguente quesito: se sia sensato chiedere all’Unione Europea di fare da mediatrice tra Catalogna e Spagna. La risposta, come ci si può aspettare, non è né sì né no, ma: “La richiesta riflette in realtà una tendenza pericolosa: quella di caricare l’UE di domande che essa non può soddisfare perché non rientrano nei compiti che gli Stati membri le hanno affidato nei Trattati”. Per l’europeista Monti discutere pubblicamente della contraddizione che vizia dall’origine il progetto integrazione europea non è giusto ma non è nemmeno sbagliato: è “pericoloso”. Come diceva quel famoso Conte Zio, sopire, troncare.

Ma Monti non ambiva a un ruolo di podestà?

Vi racconto le ultime astruserie europeistiche di Mario Monti sulla Catalogna

L’Europa – quella espressione geografica “tutta chiacchiere e distintivi”, come avrebbe detto l’Al Capone di Brian De Palma – cui ogni tanto, per esigenze di copione, si fa recitare la parte del soggetto politico, ha stabilito pomposamente che il referendum per l’indipendenza della Catalogna è contrario all’ordinamento giuridico spagnolo e quindi è illegale. Osservazione ovvia, ma non inutile, perché sancisce…

Mps, ecco tappe e intoppi sullo sbarco in Borsa

L'atteso ritorno in Borsa di Banca Monte dei Paschi di Siena, precedentemente previsto tra il 2 a il 6 di ottobre, slitta di qualche giorno, probabilmente entro fine mese. Nel frattempo, non senza complicazioni, prende forma il rimborso pubblico agli obbligazionisti subordinati che avevano investito nei titoli emessi nel 2008 con scadenza il prossimo anno. SLITTA L'IPO "Vista la complessità…

Jean-Pierre Mustier

Mps, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e non solo. Ecco come si muovono le banche sulle sofferenze

Per la borsa si è trattato di una doccia ghiacciata, ma i banchieri italiani non sono stati colti del tutto di sorpresa dal nuovo diktat di Bce. Qualche indicazione era filtrata nei mesi scorsi, anche a seguito degli insistenti confronti tra i livelli di provisioning e write off a livello europeo. «Un innalzamento drastico delle coperture era nell’aria», si confida…

Leonardo-Finmeccanica, ecco progetti, nomine e l'incognita Fincantieri-Naval-Stx per Profumo

La riorganizzazione dell'area commerciale, le nuove nomine, l'attenzione alla cyber security, gli obiettivi per il futuro, i nuovi ordini e un cruccio. Ecco tutte le ultime novità di Leonardo, ex Finmeccanica, il gruppo italiano della difesa e dell'aerospazio presieduto da Gianni De Gennaro e guidato da Alessandro Profumo. LE NOVITÀ DOPO IL CDA Per rilanciare la raccolta ordini di Leonardo,…

Minniti, foreign fighter

Chi ci sarà (e di cosa si parlerà) al G7 dei ministri dell'Interno a Ischia

Si terrà nella cornice dell'isola di Ischia il G7 dei ministri dell'Interno, penultimo appuntamento prima del G7 Salute di Milano a novembre, che chiuderà l'anno della presidenza italiana consegnando il testimone al Canada. Dieci delegazioni, assieme al seguito di centinaia di membri dello staff, occuperanno l'isola per discutere di cyber-security, terrorismo e prevenzione: Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Regno Unito,…

Puigdemont

Perché la finanza internazionale non tifa per l'indipendenza della Catalogna

È ancora una volta dalla Spagna, ad ottanta anni dalla guerra civile, che emergono le risposte più dirompenti ai conflitti profondi che dilaniano l’intera Europa da ormai un decennio. Il conflitto tra Madrid e Barcellona, latente da sempre, è stato rinfocolato dai costi della crisi: economica, finanziaria, politica e sociale. Niente è stato risparmiato dalla crisi. L’indipendenza della Catalogna avrebbe…

torino, CHIARA APPENDINO

Ecco come a Torino giornali, industriali e finanzieri bacchettano Chiara Appendino

La domanda che da qualche tempo molti si pongono, all'ombra della Mole, è: Chiara Appendino soffre di sindrome da accerchiamento oppure è accerchiata per davvero? Il dato di fatto è che a Torino l'amministrazione appare in difficoltà. L'ATTACCO DELLA STAMPA AD APPENDINO Sui 5 stelle piovono molte critiche (le solite) da sinistra e da destra, ma se fosse solo per…

genocidio

Il dramma degli Yazidi raccontato da Simone Zoppellaro

Nell’agosto 2014 le prime pagine di tutte le principali testate internazionali erano dedicate all’avanzata dello Stato Islamico e a un popolo di cui pochi fino a quel momento avevano sentito parlare: gli Yazidi. Balzarono agli onori delle cronache loro malgrado perché le milizie di al-Baghdadi li stavano sterminando sistematicamente. Solo allora, l’opinione pubblica mondiale venne a conoscenza di questa gente,…

W Colombo e W l'Italia. Parola di Trump

Alla fine il presidente americano Donald Trump ha preso posizione su una delle polemiche che sta creando discussione tra l'opinione pubblica negli Stati Uniti e che rischia, come tutto in questo momento, di polarizzare ancora di più gli americani: l'eliminazione dei tanti monumenti di Cristoforo Colombo perché considerati evocativi di un periodo di violazione dei diritti, violenze, soprusi. "Cinquecentoventicinque anni fa, Cristoforo Colombo ha completato…

Oscar Turrion, chi è il monsignore dei Legionari di Cristo padre di due bambini

Di Claudio Ianniello

Nuovo scandalo per i Legionari di Cristo. Un altro sacerdote lascia la tonaca per dedicarsi alla famiglia. Anche questa volta non si tratta di un semplice cappellano ma il protagonista è Oscar Turrion. Ex rettore del seminario del Pontificio Collegio internazionale e persona molto accreditata all’interno della congregazione. Ha formato centinaia di sacerdoti ma alla fine ha dovuto ammettere pubblicamente…

×

Iscriviti alla newsletter