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Mentre il governo lavora al bando per la vendita di Alitalia – il cui via libera è atteso per domani sera – i tre commissari dell’ex compagnia di bandiera (qui una gallery loro dedicata) studiano le carte per cercare di tagliare e di risparmiare tutto il possibile. L’attenzione si sta concentrando in particolare su due voci del bilancio: il prezzo dei derivati sul carburante – che nel biennio scorso sono costati ad Alitalia minusvalenze rilevanti – e il costo dei contratti di leasing attraverso cui gli aerei dalle livree tricolore sfrecciano nei cieli.

LE PRIORITA’ DI GUBITOSI

Una linea d’azione confermata a Report da uno dei tre commissari di Alitalia, l’ex direttore generale della Rai Luigi Gubitosi, inizialmente designato alla carica di presidente al posto di Luca Cordero di Montezemolo ma poi – dopo il no dei lavoratori al referendum del mese scorso – chiamato a gestire questa fase di amministrazione straordinaria insieme a Enrico Laghi e Stefano Paleari. Intervistato dalla trasmissione di Sigfrido Ranucci (qui l’intervista e qui la versione integrale dell’inchiesta su Alitalia), Gubitosi non ha lasciato spazio a dubbi: “Abbiamo trovato molta confusione dal lato dei conti e della spesa. Stiamo partendo dal costo del carburante e dai leasing“.

I DERIVATI SUL CARBURANTE

Gubitosi si è concentrato soprattutto su quelli che, tecnicamente, vengono chiamati “contratti di copertura dal rischio di variazioni del prezzo del carburante”. “Si potrebbero risparmiare tra i 100 e i 120 milioni di euro“, ha sottolineato il commissario, che ha ricordato come tra i poteri dell’amministrazione straordinaria rientri anche quello “di cancellare i contratti“. Ma di che cosa si tratta? E perché Alitalia ci sta rimettendo tanto? “Ci sono contratti di copertura conclusi a un livello superiore a quello di mercato. Il carburante è stato assicurato a un prezzo più alto, diciamo del 20%“.

UNA SCOMMESSA DIFFICILE DA VINCERE

In sostanza, l’ex compagnia di bandiera ha acquistato dal sistema bancario – in particolare da Intesa San Paolo, Unicredit e Monte dei Paschi di Siena (che ne sono anche azioniste) – strumenti finanziari derivati collegati al prezzo del carburante e, cioè, del petrolio, in questo periodo storico praticamente ai minimi, stabilmente intorno ai 50 dollari al barile. “Se il prezzo sale sopra i 68 dollari sono le banche a coprire i costi ulteriori, se invece – come è accaduto – il carburante scende al di sotto di quella soglia è Alitalia a registrare minusvalenze e le banche a guadagnarci“, ha spiegato sul Sole 24 Ore il giornalista Fabio Pavesi. Una scommessa, dunque, molto difficile da vincere che, a opinione del segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo (sentito dall’agenzia di stampa Agi), ha causato nel triennio 2014-2016 minusvalenze per un valore complessivo di 678 milioni di euro.

IL NODO DEI LEASING

Altra questione calda è rappresentata dai contratti di leasing con cui Alitalia ha comprato la maggior parte dei suoi aerei. Secondo il Corriere della Sera, sui 123 velivoli di cui è composta la flotta dell’ex compagnia di bandiera ben 82 vengono utilizzati in virtù di un leasing. E, cioè, il contratto con cui una parte concede all’altra l’utilizzo di un bene dietro il pagamento di un corrispettivo e per un determinato periodo di tempo. Al termine del quale la parte che ha in godimento il bene può restituirlo oppure diventarne proprietaria pagando la differenza. Il problema anche in questo caso è il costo che Alitalia si è vincolata a sostenere, sembra superiore del 10, 15% rispetto a quello in media applicato alle altre compagnie di bandiera. “La somma dell’extra costo fa circa 90 milioni di euro“, ha commentato Gubitosi. Che ha aggiunto: “Una parte vorremmo rinegoziarla“. Così da risparmiare un po’ sui leasing e avvicinarsi alle cifre spese dai concorrenti.

LA RESPONSABILITA’ DEL MANAGEMENT

Scelte che evidentemente chiamano in causa i manager che nel corso di questi anni si sono alternati sulla tolda di comando dell’ex compagnia di bandiera. Verso i quali Gubitosi non ha escluso possa essere intentata un’azione di responsabilità. “Faremo quello che è giusto fare“, ha risposto il commissario a precisa domanda posta dalla giornalista di Report Giovanna Boursier.

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