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Alla fine si torna sempre a lui. Domenico Cempella, ex amministratore delegato Alitalia (1996-2000) con quarant’anni trascorsi nella compagnia aerea, lo aveva proposto in un’intervista a Repubblica lo scorso 29 aprile. Per riequilibrare la gestione dell’azienda serve innanzitutto rescindere gli accordi onerosi sottoscritti dalle passate gestioni, ma anche ristabilire un rapporto di fiducia con i dipendenti. Stessa ricetta descritta oggi in un’intervista al Corriere della sera dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio.

Molti osservatori rilevano come a determinare l’esito negativo del referendum siano stati in particolare piloti e assistenti di volo con una percentuale superiore al 90 per cento, proprio quella categoria più volte attaccata dall’ex amministratore delegato Cramer Ball, che li aveva definiti privilegiati.

Come ricostruire questa fiducia? Cempella parte dalla sua esperienza, non molto dissimile dall’attuale. Quando arrivò al vertice dell’Alitalia il manager si trovò in una situazione di prefallimento con un bilancio in rosso di 1200 miliardi di lire: euro più euro meno il probabile bilancio 2016 dell’Alitalia amministrata da Etihad, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 500/600 milioni di perdite.

Cempella ideò un piano di distribuzione di azioni ai dipendenti in cambio di maggiore produttività. I lavoratori Alitalia ottennero in questo modo anche tre posti in consiglio di amministrazione. Nell’intervista a Repubblica, Cempella ritiene questo uno schema ancora perseguibile: “Nessuna azienda di servizi può stare sul mercato senza il contributo responsabile dei dipendenti. Questo però lo può chiedere un management credibile, senza atteggiamenti coloniali, che riporti un senso etico nella gestione”. Ecco il vulnus su cui dovranno lavorare i commissari straordinari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Paleari (qui una gallery lodo dedicata).

Restituire credibilità al manico, dando una visione chiara, sebbene orientata alla vendita. Ventre a terra, revisione del network e degli accordi di vassallaggio verso Air France da una parte e Etihad dall’altra, concentrazione sul lungo raggio: queste le priorità dell’agenda Cempella. Insomma un ritorno (crudo e concreto) alla realtà, dopo i voli arabi di compagnia sexy e di sorpasso verso Lufthansa.

La partecipazione dei dipendenti, proposta da Cempella, ha persuaso quindi il ministro Delrio che nella sua intervista al Corriere ha affermato di condividere la proposta del manager (senza citarlo) e ha dichiarato: “La decisione spetterà ai futuri proprietari, ma sarebbe una buona idea se la nuova Alitalia distribuisse una parte delle azioni ai suoi lavoratori. Aiuterebbe quel senso di fiducia che è mancato negli ultimi anni, come dimostra anche la valanga di no al referendum sul piano di ristrutturazione”. Nell’azionariato, ad esempio, di Air France Klm i dipendenti hanno il 6,4% del capitale.

Di seguito il foto-racconto di Formiche.net sulla parabola dell’Alitalia targata Etihad a cura di Andrea Picardi

Alitalia, ecco i dettagli dell'idea di Delrio (alla Cempella) sui dipendenti-azionisti

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