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L’editoriale di “Fabbrica società”, il giornale della Uilm che sarà on line martedì 14 marzo

Il rilancio dell’unità europea passa attraverso scelte che mettano al centro la politica industriale, ma anche la questione sociale.

JUNCKER E L’INDUSTRIA UE 

Ne è convinto anche il figlio di un metalmeccanico che risponde al nome di Jean Claude Juncker: “Credo  – ha scritto il presidente della Commissione europea – in una politica industriale comune e forte, che ottiene risultati anche in tempi difficili e ha un ruolo centrale nell’Europa per la quale mi batto”. L’industria europea, infatti, rappresenta quasi il 20% del valore aggiunto lordo ed oltre il 15% dei posti di lavoro in Europa. Il 25 marzo a Roma si terrà il vertice celebrativo dei 60 anni dai trattati di Roma, quelli che hanno istituito la Comunità economica europea e la Comunità europea dell’Energia atomica.

IL VERTICE DI ROMA TRA LE ELEZIONI OLANDESI E FRANCESI 

Nella capitale italiana saranno presenti i 27 leader dei Paesi Ue che a sostegno della prospettiva europea dichiareranno che bisogna essere uniti nella diversità, ma che su sicurezza, difesa, occupazione, gioventù, cultura, alcuni (tra cui l’Italia)  devono procedere più rapidamente degli altri. Il vertice di Roma si colloca tra due importanti appuntamenti elettorali in Europa: il 15 marzo ci sono le elezioni politiche in Olanda; il 23 aprile si tiene il primo turno delle elezioni presidenziali in Francia. Nei Paesi Bassi è favorito Geert Wilders, del Partito per la Libertà, antieuropeista e xenofobo. In Francia è favorita Marine Le Pen, del Fronte nazionale, partito di estrema destra. Quindi, due scadenze che fanno tremare i polsi a chi tiene all’unità politica del vecchio continente.

GENTILONI IL 15 MARZO A STRASBURGO 

Il premier Paolo Gentiloni è tra questi e proprio a metà marzo interverrà all’assemblea del Parlamento di Strasburgo per sostenere, oltre ai temi della difesa e sicurezza nella gestione dei flussi dei migranti, anche le buone ragioni della crescita attraverso lo sviluppo sostenibile e più lavoro, il maggior impegno nel sociale, l’espansione degli scambi commerciali. Ma non è finita qui. A fine aprile il presidente della Commissione europea Juncker presenterà un documento di riflessione sulla dimensione sociale dell’Unione europea ed il 17 novembre a Goteborg si terrà un vertice dedicato alla questione sociale.

IL DECRETO PER GLI INVESTIMENTI AL SUD

Non solo in ambito europeo, ma anche in quello nazionale, occorre puntare alle riforme strutturali che privilegino investimenti oculati a favore del settore industriale, insieme al rafforzamento delle politiche attive sul lavoro e di contrasto alla povertà. Al primo obiettivo risponde, per esempio, il decreto legge approvato il 27 febbraio scorso che prevede solide agevolazioni alle imprese per gli investimenti nel Mezzogiorno, rivolti a favorire innovazione e competitività.

IL DISEGNO DI LEGGE DELEGA PER LA LOTTA ALLA POVERTÀ

Al secondo scopo, tanto per fare un altro esempio, tende l’approvazione,avvenuta in Senato il 9 marzo, del disegno di legge delega per il contrasto alla povertà. Si tratta di un primo passo per aiutare chi si trova in stato di bisogno, cioè solo un terzo dei circa quattro milioni e mezzo dei poveri finora censiti.

ALLENTARE IL “FISCAL COMPACT”

Insomma, l’Europa si fa con politiche industriali e con quelle sociali. Il nostro Paese potrà meglio riuscirci, sostengono da tempo i sindacati, se allenterà la morsa del “Fiscal Compact”, il trattato del 2012 che detta le regole per azzerare il deficit e contenere il debito pubblico. I Paesi con un debito elevato in Europa, come l’Italia, hanno  limitata capacità di spesa su più fronti.

Così non può continuare!

europa

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