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Infratel chiama all’appello gli operatori di telecomunicazioni. Nelle prossime settimane le aziende del settore dovranno comunicare alla società in house del ministero dello Sviluppo Economico i livelli di copertura con la banda ultralarga nelle zone non a fallimento di mercato e i piani previsti nel prossimo triennio. Nel frattempo Tim e Enel Open Fiber hanno dato vita a due iniziative. Ecco tutti i dettagli

LA CONSULTAZIONE DI INFRATEL

La consultazione pubblica per l’aggiornamento della mappatura dei servizi a banda ultralarga delle aree grigie e nere presente è stata lanciata due giorni fa da Infratel con un annuncio pubblicato sul sito bandaultralarga.italia.it. Gli operatori di tlc saranno chiamati a comunicare i livelli di copertura esistenti al primo marzo 2017 e i piani di copertura previsti nel triennio con aggiornamenti progressivi al’1 marzo 2018, 1 marzo 2019 e 1 marzo 2020, spiega il sito. La consultazione terminerà il 28 aprile del 2017. Infratel specifica che a differenza della precedente consultazione, la mappatura consentirà di individuare l’infrastruttura abilitante la banda ultralarga per ogni numero civico e quindi per ogni edificio. Agli operatori è stato chiesto di fornire i dati circa l’architettura utilizzata, la velocità di download e di upload, la tecnologia e l’anno di copertura.
Il Mise si riserva successivamente di chiedere agli operatori la stipula di un contratto per evitare che gli impegni dichiarati in sede di trasmissione dei piani di copertura riferibili a decisioni strategiche ed esecutive delle società finiscano poi per non essere attuati.
Finita la consultazione i dati raccolti saranno pubblicati sul sito bandaultralarga.italia.it, “dove i cittadini e le imprese potranno così monitorare non solo gli avanzamenti della banda ultralarga nelle aree bianche a investimento pubblico ma anche i progressi dei piani di investimento dei privati nelle aree grigie e nere”, specifica Infratel che però ad oggi nel suo sito, così come su bandaultralarga.italia.it riporta i dati relativi ai piani pubblici realizzati finora, più la copertura degli operatori privati dichiarata a marzo 2015, per una copertura totale del 35,4%.

CHE COS’È NETBOOK DI TIM

Più recenti sono i numeri pubblicati da Tim, la società guidata da Flavio Cattaneo che ha lanciato Netbook, un’iniziativa che, con dati aggiornati al 31 dicembre 2016, fotografa l’infrastruttura di telecomunicazioni fissa del gruppo. Ecco i numeri principali che si evincono dal libro della Rete di Tim: a fine 2016 Tim ha raggiunto il 60% dell’Italia con fibra ottica con oltre 14 milioni di abitazioni in più di 1670 comuni; con la rete mobile 4G (Lte) raggiunto oltre il 96% della popolazione. Nell’arco del piano strategico 2017-2019 il gruppo prevede di investire circa 11 miliardi di euro, di cui circa 5 miliardi dedicati all’accelerazione dello sviluppo delle reti ultrabroadband. L’obiettivo è raggiungere a fine 2019 il 95% della popolazione con la fibra ottica e oltre il 99% con il 4G.

Neetbook mette a confronto le diverse aree geografiche: il Sud risulta in vantaggio rispetto al Nord anche perché ha potuto beneficiare prima dei fondi europei (2007-2013).
La Puglia, ad esempio, è la regione più coperta (80 per cento della popolazione), seguita da Calabria (74 per cento), Campania (71), Lazio (66). In ritardo la Valle d’Aosta (20 per cento), Veneto (47), Trentino Alto Adige (36). Piemonte al 47% e Lombardia al 59%. È possibile inoltre scegliere una chiave di lettura temporale, cioè l’evoluzione nel tempo degli indicatori in una stessa zona.

ULTIME DA OPEN FIBER

Gli ultimi aggiornamenti del lavoro svolto da Enel con Open Fiber, l’azienda nata per realizzare la rete a banda ultra larga in fibra ottica in Italia, risalgono a ieri: “Il progetto è partito, stiamo cablando le prime città, Perugia è finita e sono state completate anche Bologna e Genova. Le altre  città saranno completate entro la fine del 2017, con l’eccezione di una o  due”, ha detto l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, parlando dell’attività di Open Fiber nel corso di un’audizione al Senato, aggiungendo che “il  lavoro va avanti, l’investimento complessivo è di 3,9 miliardi nei  cluster A e B”. “A questo – ha proseguito – si devono aggiungere altre 40 città che  metteremo in lavorazione tra un mese o due e i risultati delle due gare Infratel a cui abbiamo partecipato” per i cluster C e D.

Da qualche giorno Open Fiber racconta lo sviluppo della rete ultra veloce e i servizi innovativi a cui la fibra ottica consente di accedere, attraverso openfiber.it, il nuovo sito corporate realizzato da Mashfrog Group che fornisce informazioni sull’azienda e i relativi piani di sviluppo dell’infrastruttura a banda ultralarga, compresa la tecnologia utilizzata per la realizzazione della rete (FTTH – Fiber to the home).

Il sito comprende la mappa georeferenziata delle città cablate e in corso di cablaggio attraverso la quale gli utenti potranno seguire gli aggiornamenti sugli sviluppi della rete. Si potrà verificare la copertura navigando la mappa o effettuando la ricerca dell’indirizzo con l’apposito form. Il risultato, in caso di copertura, mostra per la zona ricercata tutti gli operatori TLC partner che possono offrire la connessione in fibra ottica di Open Fiber, consentendo all’utente di verificare subito le offerte commerciali.

Flavio Cattaneo e Francesco Starace

Ecco come Enel e Tim si sbracciano per la fibra ottica

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