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Rimborso vicino per Saipem per la cancellazione del progetto South Stream? Dopo le ultime indiscrezioni su possibili novità in merito al contenzioso avviato con Gazprom, il titolo ne ha beneficiato in Borsa con un forte rialzo la scorsa settimana. E il presidente di Saipem, Paolo Andrea Colombo, confida che le cose andranno nella giusta direzione. Ecco tutti gli ultimi dettagli sulla battaglia legale tra Saipem e Gazprom che tiene in apprensione non soltanto le due società e che ha anche riflessi geopolitici, oltre che economici e industriali.

L’ARBITRATO

Saipem ha intentato un arbitrato contro Gazprom nel novembre del 2015. Ma la richiesta di risarcimento è stata recentemente abbassata da 760 a 679 milioni. Il colosso russo a questo punto ha svalutato, a seguito di un impairment test, il contratto relativo al South Stream per circa 800 milioni, “guarda caso una cifra simile a quella richiesta da Saipem”, fa notare MF/Milano Finanza. Il prossimo appuntamento davanti alla corte arbitrale di Parigi è fissato per il 3 marzo 2017.

LE PAROLE DI COLOMBO

“Quello che conta è l’esito dell’arbitrato. Noi siamo convinti delle nostre ragioni e confidiamo che le cose vadano nella giusta direzione”, ha detto il presidente di Saipem, Paolo Andrea Colombo, che ha preferito non commentare nel merito le indiscrezioni su una probabile soluzione positiva per Saipem dell’arbitrato con Gazprom sul South Stream. “Su questo – ha detto a margine della prima giornata di lavori dell’Italy Corporate Governance Conference – non ho nulla da dire, l’arbitrato è in corso: la vostra curiosità deve attendere ancora qualche mese”.

I COMMENTI DEGLI ANALISTI

Secondo Banca Akros, la contesa si risolverà come spesso avviene in questi casi: con una transazione di cassa o con l’affidamento alla stessa Saipem, come compensazione, dei lavori relativi alla costruzione del Turkish Stream, di fatto l’alternativa di Putin al South Stream. «In ogni caso, la svalutazione effettuata da Gazprom è una buona notizia per Saipem”.
Gli analisti di Equita hanno stimato che, nello scenario migliore, con un incasso del 100% dell’importo richiesto dal gruppo petrolifero milanese, “avremmo un impatto sulla nostra valutazione di 0,07 euro per azione, ovvero un +15%”. Tuttavia, “al momento la visibilità su esito e tempistica della fine dell’arbitrato è ancora bassa”.

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