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Tra tutti gli appuntamenti elettorali del 2017, quello più importante per gli equilibri politici ed economici – non solo dell’Europa, ma anche del resto del mondo – si terrà in Francia. Secondo un report di Martin Currie, filiale del gestore internazionale Legg Mason, nell’elezione del nuovo coinquilino dell’Eliseo è in gioco la stabilità dei mercati e il futuro dell’Unione europea. I sondaggi – per quanto possano essere affidabili dopo gli errori del 2016 – danno per vincitrice Marine Le Pen del Front National.

SONDAGGI PER LE PRIMARIE

I socialisti sono alle prese con la scelta del candidato. François Hollande ha deciso di non partecipare alle elezioni (è il primo presidente francese che non cerca la riconferma) e Manuel Valls, ex primo ministro, è pronto per le primarie del 22 e 29 gennaio 2017. Un sondaggio di France Television indica che è il favorito con il 43% dei voti, seguito dall’ex ministro dell’Economia, Arnaud Montebourg con il 25% e Benoit Hamon con il 22%. La società di sondaggi Harris Interactive sostiene che Valls potrebbe vincere in un secondo turno con il 55-57% dei voti.

GIRO A SINISTRA

In questi primi giorni del 2017 Valls ha cambiato sostanzialmente il suo programma elettorale, mentre gli altri candidati socialisti mantengono proposte simili tra loro. Da quanto si legge sulla stampa, tra gli storici socialisti francesi questa virata di Valls preoccupa non poco. Sembrerebbe che vuole smarcarsi dal passato politico del quale ha fatto parte negli ultimi anni (qui l’articolo di Formiche.net).

RIFORMA COSTITUZIONALE 

Quando è stato primo ministro Valls ha governato con provvedimenti applicati grazie all’articolo 49.3 della Costituzione, che permette l’approvazione di una legge anche senza la maggioranza in Parlamento. Grazie a questo è riuscito a far passare la riforma del lavoro, nonostante il rifiuto della maggior parte dei deputati socialisti. Come pre-candidato alle presidenziali, invece, ha curiosamente proposto l’abrogazione di questo articolo.

MISURE ANTI-EUROPEE? 

Ugualmente Valls cercò di rispettare gli impegni fiscali con Bruxelles, ma ora promette di aumentare del 2% il bilancio per la Difesa, creare 5mila nuovi posti nei corpi di polizia, aumentare il valore di acquisto dei francesi e creare una “reddito sociale decente” e un “reddito di autonomia” per i giovani tra i 18 e i 25 anni. Tutte promesse molto “di sinistra” che avranno un peso molto alto per lo Stato francese.

GLI ALTRI CANDIDATI

L’ex ministro dell’Istruzione, Vincent Peillon, cerca di presentarsi come il vero candidato della sinistra, mentre Valls cerca di attenuare l’immagine di “socialista di destra” che si è creata attorno alla sua figura. Arnaud de Montebourg si definisce un “socialista patriottico”, mentre Benoît Hamon difende il modello “autenticamente socialista ed ecologista”. Chi vincerà?

LA RIVINCITA DI JOSPIN 

Valls, Peillon, Montebourg e Hamon hanno fatto parte del governo di quello che considerano il loro maestro: Lionel Jospin, ex primo ministro socialista tra il 1997 e il 2002. Jospin era favorito nelle elezioni presidenziali del 2002 ed è stato sconfitto proprio dal padre di Marine Le Pen, Jean-Marie Le Pen. Le elezioni in Francia del 2017 potrebbero essere una rivincita.

L’ARMA DELLA MOGLIE VIOLINISTA

Valls è considerato il Nicolas Sarkozy della sinistra. La visibilità mediatica della moglie, la violinista Anne Gravoin, somiglia sempre di più a quella dell’ex modella Carla Bruni, moglie appunto dell’ex presidente Sarkozy.

Anne Gravoin lo accompagna sempre nelle apparizioni pubbliche più importanti. I due appaiono quasi regolarmente nelle riviste di gossip e programmi tv e hanno posato insieme per Paris Match. La loro storia d’amore affascina i francesi: Valls e Gravoin si sono conosciuti negli anni Ottanta. Lui si è sposato con Nathalie Soulié, insegnante conosciuta alla Sorbona. Hanno avuto quattro figli e il loro matrimonio è durato 20 anni. Dopo il divorzio, Valls andò a un concerto di Gravoin nel 2010 e da quel momento non si sono più lasciati.

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Tra tutti gli appuntamenti elettorali del 2017, quello più importante per gli equilibri politici ed economici – non solo dell’Europa, ma anche del resto del mondo – si terrà in Francia. Secondo un report di Martin Currie, filiale del gestore internazionale Legg Mason, nell’elezione del nuovo coinquilino dell’Eliseo è in gioco la stabilità dei mercati e il futuro dell’Unione europea. I sondaggi…

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