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Da ostinati ed irriducibili difensori della riforma Fornero delle pensioni abbiamo tirato un sospiro di sollievo quando il Governo ha dribblato le proposte, autorevolmente sostenute – ciascuno la sua – da Cesare Damiano e da Tito Boeri, per approdare all’Ape: in sostanza, ad un prestito bancario che può essere chiesto tre anni prima di maturare il requisito anagrafico per il trattamento di vecchiaia, facendo valere un’anzianità contributiva minima di venti anni. Ci siamo più volte detti: si tratta di un circuito parallelo che non mette in discussione le regole vigenti, dal momento che il sistema pubblico prende in carico il lavoratore solo quando ha acquisito le condizioni anagrafiche e contributive previste dalla legge. Però qualche domanda ci viene spontanea. Non hanno nulla da dire, in questo ambaradan di proposte, l’Abi (a nome degli istituti di credito) e l’Ania (in rappresentanza delle compagnie di assicurazione)? Perché, se abbiamo ben compreso, l’Ape per quelle imprese è tutt’altro che un affare. Inoltre, è veramente singolare che, per legge, si decida che una banca sia tenuta ad erogare un prestito con la sola garanzia che il suo importo comincerà ad essere restituito – con rate ventennali – a partire da quando il soggetto percepirà la pensione pubblica (a 67 anni). Si vede che il Governo ha stretto un patto anche con il Padreterno il quale gli ha garantito che i percettori del prestito non moriranno prima di averne compiuto 87.

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Cromwell stava per devastare tutta la cristianità: la famiglia reale era perduta e la sua [era] potente per sempre, se un granellino di sabbia non gli si fosse ficcato nell’uretere. La stessa Roma stava per tremare sotto di lui; ma, cacciatasi lì quella pietruzza, egli morì, la sua famiglia cadde, tutto tornò in pace e il re fu rimesso sul trono”. È il “pensiero n.290” tratto dall’opera di Blaise Pascal. Del brano ci siamo ricordati pensando alle voci che danno per gravemente malata Hillary Clinton. Naturalmente ci auguriamo che la candidata democratica sia in buona salute e vinca le elezioni. Ma la fragilità dell’essere umano è tale da poter stroncare in un attimo le aspirazioni, gli sforzi e l’impegno di un’intera vita passata a rincorrere un sogno di grandezza. Proprio quando è ormai a portata di mano.

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Più di quarant’anni or sono la battaglia in difesa della legge sul divorzio fu vinta anche perché si schierarono per il NO nel referendum abrogativo le formazioni dei “cattolici democratici”: intellettuali, sindacalisti, personalità del mondo politico ed economico che, in nome della libertà di coscienza, rifiutarono di assecondare il tentativo di trasformare quel voto in uno scontro tra cattolici e laici. Per loro, un principio fondamentale di una fede religiosa, condivisa e praticata, non poteva essere imposto per legge anche a quanti credenti non erano. Non vorremmo cadere in paragoni impropri ed esagerati, ma l’iniziativa di Massimo D’Alema, per il NO nel referendum sulla legge Boschi, contribuisce, tutto sommato, a sparigliare i giochi e a qualificare il composito schieramento contrario a quella riforma.

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Stefano Graziano è stato scagionato dalle infamanti accuse di collusione con la criminalità organizzata. Ha voluto ringraziare i magistrati per essere stati solleciti nel definire la sua posizione. Un tempo si sarebbe parlato di “sindrome di Stoccolma”.

Tommaso Nannicini (8)

Pensioni, come funzionerà l'Ape. Fatti, obiettivi e dubbi

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Chi sabota la Difesa comune europea. Parla il generale Camporini

"In questo momento c'è una finestra di opportunità reale per chiudere concretamente su un progetto di Difesa comune europea ed è necessario sfruttarla", le discussioni da un po' di tempo si fanno più concrete, e nel vertice di Ventotene "Italia, Francia e Germania si sono promossi paesi aggregatori, con le potenzialità di fare da traino all'interno dei 28". È il commento che…

Ecco come il governo studia il rilancio del sito Alcoa di Portovesme

“Attraverso Portovesme sarà possibile garantire un futuro industriale all’intera provincia del Sulcis Iglesiente”. Le parole di Mario Ghini, segretario nazionale della Uilm sintetizzano il finale di un incontro ministeriale sulla vertenza Alcoa che non era iniziato nel migliore dei modi. L'INCONTRO AL MISE Le parti interessate si sono ritrovate al dicastero dello Sviluppo economico dopo l’incontro del 3 agosto in…

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Tutte le mosse degli ex azzurri Verdini, Pera e Urbani per il Sì liberale al referendum

Nessun verdiniano si è palesato. Ma dietro c’è Denis Verdini. Parliamo del comitato per il Sì al referendum – “Liberi Sì” - lanciato oggi a Roma da Marcello Pera e Giuliano Urbani, due vecchie conoscenze della politica, entrambi con un passato in Forza Italia fin dalle sue origini. Urbani in realtà non era presente per motivi di salute, ma è della…

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Le ultime dichiarazioni di Matteo Renzi, in tema di riforma della legge elettorale, aprono uno spiraglio. Non sappiamo se sarà sufficiente un colpo di reni, che comunque appare tardivo. Tuttavia una piccola svolta c’è stata. Il resto lo si vedrà nei prossimi giorni. Se vi saranno i margini per cambiare una legge nata male ed imposta a colpi di fiducia.…

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La verità è che da quando si è cominciato a ribattezzare la normativa elettorale con dei latinismi, questa è iniziata a mostrarsi tema di divisione estrema, partorendo delle riforme nazionali che hanno portato raramente a qualcosa di buono e macchiate troppo spesso (forse con l’unica eccezione del Mattarellum) di partigianeria. Oggi abbiamo in vigore una legge elettorale mai applicata e…

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Ama e Paola Muraro, tutti i numeri choc che affossano Roma tra i rifiuti

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Chi ha fomentato davvero l'antipolitica a 5 stelle

Ben vi sta. Politicanti dell'antipolitica che hanno fatto harakiri. I 5 Stelle sono vittime di se stessi e del mostruoso sistema che hanno contribuito a costruire. Da oltre 20 anni il vero "sistema" dominante italiano non sono i poteri forti. Che forza possono averi interessi economici e capitalistici in un paese che non cresce, che non può investire, che ha…

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