Skip to main content

Il presidente del consiglio ha manifestato pubblicamente rammarico, recitando il mea culpa, per aver personalizzato l’esito del referendum sulle riforme costituzionali. Campa cavallo.

Le modifiche su cui in astratto si potrebbe anche essere d’accordo, sempre che siano coerenti con l’intero impianto del 1948, e di facile comprensione per i cittadini italiani possono ottenere adeguata attenzione. Non lo stesso può dirsi degli attuali mutamenti costituzionali che saranno sottoposti al giudizio degli elettori in autunno.

Ragione semplicissima: i protagonisti della riforma della Carta non sono in grado, essi per primi, di spiegare ai cittadini italiani, in maniera convinta, la portata e i vantaggi che ne deriverebbero applicando le nuove norme, motivo per il quale viene istintivo manifestare dissenso nei confronti del disegno riformatore in questione. Non si può genericamente sostenere che le leggi si approveranno rapidamente e le modifiche serviranno a rendere l’Italia più moderna. Né può essere condiviso l’atteggiamento del capo del governo che esponendosi con affermazioni acrobatiche, cerca di indurre la gente a votare sì alle nuove regole costituzionali.

È da censurare senza ombra di dubbio, perché non si può, urbi et orbi, annunciare che se passano le riforme da lui volute si risparmieranno cinquecento milioni di €, che verranno utilizzati successivamente a favore dei poveri. Un invito ai diseredati, quindi, a votare sì per ottenere qualche piccola mancia. Subordinare le attenzioni per i poveri ai destini del referendum è paradossale e ingiusto. E utilizzo con tanta attenzione simili termini, ne potrei usare altri più significativi. Il capo dell’esecutivo forse non sa cosa dice l’ Art. 3 della Costituzione:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

La povertà deve essere percorso qualificante di un programma di governo e non considerata come merce di scambio elettorale.

Non è il caso di approfondire gli anatemi lanciati dal ministro per le riforme contro i fautori del No al referendum d’autunno, perché si spiegano da soli. Un ministro della Repubblica che si azzarda addirittura a scomunicare coloro che voteranno No, perché esprimerebbero un voto contro il parlamento è semplicemente ridicolo.

Sarebbe il caso di tirare fuori nuovamente i manuali di diritto, costituzionale e parlamentare.

MATTEO RENZI

Cosa penso delle parole di Renzi e Boschi sul Sì al referendum

Il presidente del consiglio ha manifestato pubblicamente rammarico, recitando il mea culpa, per aver personalizzato l’esito del referendum sulle riforme costituzionali. Campa cavallo. Le modifiche su cui in astratto si potrebbe anche essere d’accordo, sempre che siano coerenti con l’intero impianto del 1948, e di facile comprensione per i cittadini italiani possono ottenere adeguata attenzione. Non lo stesso può dirsi…

Trump

Chi sono e cosa pensano i consiglieri economici di Donald Trump

Di Nick Timiraos

Chi c’è dietro la nuova politica economica e fiscale proposta da Donald Trump l’8 agosto? Pochi giorni prima, il candidato repubblicano aveva annunciato la costituzione di un nuovo comitato di adviser in materia di politica economica per lo più costituito da protagonisti del mercato immobiliare e finanziario. Assenti dalla lista dei consiglieri sono coloro che hanno in passato lavorato alla…

Beppe Grillo e Luigi Di Maio

Ecco le astruserie della politica economica dei 5 stelle

Lette una accanto all'altra, sono una sorta di programma politico, dai contorni a volte piuttosto chiari, altre meno. Le 514 proposte di legge presentate in Parlamento dal Movimento Cinque Stelle, "disegnano" un'Italia vista attraverso gli occhi dei grillini che partecipano ai dibattiti sul web. Ci sono commissioni d'inchiesta su Mps, Tav e scuole per scoprire eventuali «complotti». E poi, in…

dollaro

Vi racconto la guerra delle dichiarazioni dei redditi fra Clinton e Trump

Hillary pubblica la dichiarazione dei redditi, Donald continua a rifiutarsi di farlo: non è un obbligo, ma la reticenza del magnate suona male. Il New York Times sospetta che lo showman paghi poco - quasi nulla - in tasse e non ci tenga a farlo sapere, mentre Forbes ipotizza che la sua fortuna, sbandierata intorno ai 10 miliardi di dollari,…

Rifugiati a Milano, cosa fanno Sala e il governo

Non è la prima volta che Milano nella sua storia fa i conti con grandi numeri di rifugiati. Accadde durante la prima guerra mondiale, in particolare nel 1917 dopo la rotta di Caporetto, quando con l’inverno alle porte, fu necessario provvedere in brevissimo tempo alla necessità di 30.000 profughi che abbandonavano le loro case di fronte all’avanzata degli austriaci. L’emergenza…

Vi dico in sintesi i pregi della riforma costituzionale

Pubblichiamo la risposta data dal prof. Vincenzo Lippolis nell'ambito dell'approfondimento pubblicato dalla Rivista Quaderni costituzionali (a. XXXVI, n. 2, giugno 2016), contenente dieci domande redazionali e le risposte dei professori di diritto costituzionale di diversi Atenei italiani Ecco la risposta di Lippolis alla domanda: Quali sono i maggiori pregi della riforma costituzionale sottoposta a referendum? I maggiori pregi della riforma…

Ior, cosa ha fatto George Pell?

Grazie alle decisioni di Papa Francesco, dal 24 febbraio 2014 c'è una nuova figura a dirigere le finanze vaticane: la Segreteria per l'Economia guidata dal cardinale George Pell. Questo nuovo organismo nasce per rispondere “direttamente al Santo Padre e attuare il controllo economico e la vigilanza sugli Enti di cui al punto 1, come pure le politiche e le procedure…

Lavoro cassimatis, GIULIANO CAZZOLA

Pensioni, cosa succede tra uomini e donne nel pubblico impiego

Nonostante di pensioni si parli sempre e ovunque, quasi sempre a sproposito, vi è un argomento che sta passando sotto silenzio: la Commissione europea, sulla scorta della giurisprudenza della Corte, ha riaperto la questione dell’uniformità dei trattamenti pensionistici tra uomini e donne nel pubblico impiego. Nel recente passato il Governo Berlusconi era stato obbligato a parificare, a tamburo battente, l’età…

Stefano Parisi e Corrado Passera

Italia Unica di Corrado Passera confluirà nel movimento di Stefano Parisi

Italia Unica di Corrado Passera confluirà nel nascente movimento liberal-popolare di Stefano Parisi? È quello che si stanno chiedendo da giorni molti militanti del partito fondato dall'ex capo azienda di Poste e Intesa. Ed è una prospettiva che si giudica naturale nell'entourage di Stefano Parisi, al lavoro dopo le elezioni comunali a Milano per rilanciare il centrodestra con una nuova…

Partecipate pubbliche, ecco luci e ombre delle nuove norme. Report Cdp

Pubblichiamo un estratto del Report Finanza Locale 2016 a cura del Centro studi e ricerche di Cassa depositi e prestiti pubblicato oggi sul sito Cdp.it. È disponibile anche una sintesi a questo indirizzo.   Il Testo unico rappresenta senz’altro una scelta di politica legislativa innovativa, in quanto è la prima volta che viene adottato un testo organico con l’obiettivo di riordinare e…

×

Iscriviti alla newsletter