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Dopo due mesi, la Brexit continua a sconvolgere il panorama politico britannico. I risultati del referendum per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea influiscono sul dibattito elettorale delle primarie del Partito Laburista inglese. Jeremy Corbyn e Owen Smith sono i candidati per la guida del principale partito di opposizione. Le primarie sono cominciate il 22 agosto e i militanti del Labour hanno un mese di tempo, fino al 21 settembre, per inviare via posta la scheda del proprio voto. Il risultato sarà annunciato tre giorni dopo in un congresso straordinario a Liverpool.

LA CRISI DI CORBYN

Per la gioia dei conservatori, i laburisti sono molto divisi. Jeremy Corbyn fu scelto a settembre del 2015 con il 59,5% dei voti (qui l’articolo del Formiche.net), ma ha sofferto una caduta di popolarità e l’appoggio da parte dei colleghi. Tre quarti dei 230 deputati del Partito Laburista vuole le sue dimissioni. Il giorno dopo la Brexit, 172 parlamentari hanno approvato una mozione di sfiducia. Corbyn però gode ancora del sostegno da parte dei sindacati.

I LABOUR E LA RICERCA DELL’IDENTITÀ 

Fondato nel 1900 proprio dai movimenti sindacali, il Partito Laburista si spostò verso un’ideologia più centrista tra il 1997 e il 2010, sotto la direzione dell’ex primo ministro Tony Blair, che vinse tre elezioni consecutive. Da quando i conservatori sono tornati al potere nel 2010, i laburisti non si danno pace nella ricerca di una nuova identità più a sinistra, prima con Ed Miliband e dopo con Jeremy Corbyn.

DIVISIONI TRA I LABURISTI

Ma gli attriti tra i membri sono sempre di più. Altri possibili candidati alla direzione del partito (Angela Eagle e Jess Phillips, per esempio) hanno denunciato minacce e intimidazioni. Il nuovo sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha detto in un’intervista al settimanale The Observer che “Jeremy ha dimostrato di essere incapace di guadagnarsi la fiducia e il rispetto del popolo britannico. Non possiamo continuare così”. Tim Bale, docente di Scienze politiche alla Queen Mary University, ha scritto sulle pagine del The Evening Standard“Se (Corbyn) vince per la seconda volta, non vedo un’altra alternativa, ci sarà la secessione”.

CHI È OWEN SMITH

Owen Smith, l’altro candidato alle primarie, è deputato gallese, ex giornalista della Bbc. Nato a Morecambe, è poco conosciuta fuori dalla sua circoscrizione, Westminster. Anche lui si considera “alla sinistra del partito” e ha promesso una “rivoluzione socialista” per il rinnovamento dell’organizzazione. Ma una trasformazione “pragmatica”, “una visione romantica con la quale sconfiggeremo il capitalismo e torneremmo al nirvana socialista” (qui le sue dichiarazioni su Business Insider). Lo spirito pacifista di Smith sembra, a volte, eccessivo. Ha suggerito persino “un accordo di pace” con i terroristi jihadisti dello Stato Islamico.

BLOCCARE LA BREXIT

Sulla Brexit, Smith ha promesso che voterà contro l’articolo 50 alla Camera dei Comuni per formalizzare l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Il deputato è a favore della proposta a favore di un secondo referendum: “Voteremo per bloccare contro qualsiasi piano per mettere in atto l’articolo 50 fino a quando Theresa May si impegni per un secondo referendum”, ha detto in un’intervista alla Bbc.

Smith è convinto che i promotori della Brexit hanno mentito ai cittadini durante la campagna: “I laburisti continuiamo a credere che dobbiamo fare parte dell’Unione europea (…) Theresa May dice che la Brexit significa Brexit, ma nessuno sa cosa implica la Brexit (…) il Partito laburista non darà un assegno in bianco ai tories”.

Cosa sta succedendo alle primarie del Partito laburista fra Corbyn e Smith

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