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In caso di Brexit la Spagna potrebbe aggredirci“. A parlare è Fabien Picardo, primo ministro del piccolo ma strategico stato di Gibilterra, allarmato dalla possibilità che il referendum del 23 giugno si risolva in un’uscita dall’Ue della Gran Bretagna. Colonia inglese dal 1713, Gibilterra, in caso di Brexit, rischia parecchio (geograficamente ed economicamente) ma ha un’arma: i suoi abitanti sono per la maggior parte spagnoli.

Ecco tutti i dettagli (e i perché) della (im)probabile futura aggressione a quel tratto di terra chiamato anche la Rocca o, epicamente, Colonne d’Ercole.

IT’S MINE

La Spagna ha sempre considerato l’occupazione inglese come illegale. Strappata alla penisola iberica alla fine della guerra di Successione Spagnola, da 300 anni Gibilterra è un dominio della Corona britannica ma, nonostante il tempo passato, ancora oggi la Rocca è motivo di tensione diplomatica tra Regno Unito e Spagna. Anche se Gibilterra dà lavoro a 10mila stranieri, per la maggior parte spagnoli, la Spagna lamenta il fatto il piccolo Stato è un paradiso fiscale – si calcola che il solo traffico di sigarette le frutti 200 milioni di euro l’anno -.

FACCIO COME MI PARE

A spaventare il primo ministro Picardo sono state le dichiarazioni del ministro degli Esteri spagnolo, Manuel Garcia-Margallo, a una radio spagnola: “Nel caso il Regno Unito decidesse di uscire dall’Ue, la Spagna non si riterrà più vincolata dai trattati di unione doganale tra i Paesi dell’unione e soprattutto dagli Accordi di Schengen sulla libera circolazione di merci e persone” ripristinando così severi controlli, in entrata e in uscita, al confine con Gibilterra. Ma non è la prima volta che la Spagna usa la minaccia dell’inasprimento dei controlli al confine per fare pressione sul Regno Unito riguardo la questione Gibilterra: durante la dittatura del generale Franco il confine tra i due territori rimase sigillato.

BLOCCANDO TUTTO

Se la Spagna chiudesse i varchi, il mare rimarrebbe l’unica via da e verso Gibilterra. Pendolari (circa 10.000) e turisti rimarrebbero spiazzati insieme alla popolazione residente sulla Rocca. Ma davvero la Spagna arriverebbe a tanto? In molti, come si legge su La Stampa, pensano di no, eppure il ministro Garcia-Margallo pare stuzzicare i gibilterriani lanciando moniti che fanno pensare il contrario: “Anche se non credo che l’uscita dall’Ue della Gran Bretagna sia positiva, per la Spagna questa sarebbe un’occasione d’oro“, ha dichiarato nel corso di un’intervista ad una radio spagnola.

E ISOLANDO LA ROCCA

I guai per Gibilterra sarebbero soprattutto economici. Grazie al suo status di porto franco e alla favorevole legislazione fiscale, infatti, la colonia britannica è attualmente sede di migliaia di società finanziarie e di import-export, scrive El Mundo, che costituiscono, insieme al turismo, il pilastro dell’economia gibilterrana. L’eventuale ripristino di dazi, controlli finanziari e tassazioni sfavorevoli per il passaggio di merci e capitali prevenienti dal resto dei Paesi dell’Ue, potrebbe rendere meno conveniente fare affari a Gibilterra provocando così una massiccia fuga di capitali.

COME LA METTIAMO?

Picardo ha lanciato un avvertimento: “Se gli inglesi sceglieranno la Brexit noi chiederemo un referendum”, per tornare dentro all’Unione?

Cosa succederà a Gibilterra in caso di Brexit?

"In caso di Brexit la Spagna potrebbe aggredirci". A parlare è Fabien Picardo, primo ministro del piccolo ma strategico stato di Gibilterra, allarmato dalla possibilità che il referendum del 23 giugno si risolva in un'uscita dall'Ue della Gran Bretagna. Colonia inglese dal 1713, Gibilterra, in caso di Brexit, rischia parecchio (geograficamente ed economicamente) ma ha un'arma: i suoi abitanti sono per la…

Omero Ciai_Foto Francesca Leonardi

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