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Con il suo indice di gradimento che scende di giorno in giorno, per lei è difficile mostrarsi generosa con noi italiani. Domenica 4 settembre si volta nel Mecklenburg-Vormoppern, la Pomerania Anteriore, nella ex Ddr, l’ex Germania comunista, appunto, poco lontana da dove lei visse da ragazza, e i populisti dell’AfD, in base ai sondaggi, dovrebbero ottenere un altro trionfo, come nelle elezioni regionali del marzo scorso, giungendo a ridosso della sua Cdu, la democrazia cristiana tedesca. L’Alternative für Deutschland (AfD) sta attenta a non cadere in apparenza nella trappola del razzismo, e punta sui soldi: perché spendere 21 miliardi per i profughi che abusano del nostro stato sociale, e lesinare gli aiuti ai tedeschi meno fortunati, pensionati al minimo e disoccupati? Così guadagna voti a destra e a sinistra.

E la Merkel corre ai ripari. Per domenica è troppo tardi, e anche per le elezioni di Berlino il 18 settembre, ma, dal 1° gennaio, aumenterà l’assegno sociale, quello che più o meno sarebbe il reddito di cittadinanza chiesto da Grillo, il minimo vitale garantito anche a chi non abbia voluto lavorare neppure un giorno in vita sua. Di quanto? Pochi spiccioli: da 404 euro al mese, si passa a 409. Quanto basta per gustarsi un Currywurst mit Pommes, salsiccia e patatine. Ma il conto totale per il regalo costerà allo stato 589 milioni di euro in più. Quanti hanno diritto sono circa 6,5 milioni, tra adulti e bambini, ai quali tocca meno, a seconda dell’età.

Non sono compresi nel calcolo i 5 euro al mese, e altrettanti per mia moglie, che la Merkel dovrebbe garantire anche a me. Il minimo vitale, chiamato Hartz IV, viene di fatto calcolato per tutti, anche ai milionari, sotto forma di sconto fiscale. Nel caso, potrò dedurre dalle tasse altri 120 euro nella dichiarazione del 2018.

Basterà a conquistare voti? L’aumento è automatico perché ancorato al costo della vita, però l’annuncio è giunto al momento opportuno, e tutti accusano il governo di barare sulle cifre, perché dà troppo, o perché è troppo tirchio. I nuovi aumenti, comprendendo anche le spese per la casa, garantita a tutti, arrivano al 13,9 per cento, mentre l’inflazione dal 2009 è salita dell’otto. Cinque anni fa, l’assegno era di 359 euro. Alla cifra si arriva calcolando diverse voci: 8 euro per andare in teoria all’osteria o in pizzeria, 34 euro per l’informazione. Anche i giornali fanno parte del minimo vitale, i tedeschi sono (ancora) un popolo di lettori. Ma con poco più di un euro al giorno ci compri solo la popolare Bild, 70 cent, per un quotidiano serio si arriva a 2,60. Leggere bene è un lusso.

Gli assistiti dovrebbero ricevere di più anche per l’auto, a cui avrebbero diritto, anche se non tutti la possiedono. Quando si denuncia che nella ricca Germania i poveri aumentano, per antipatia verso Angela, si dimentica spesso di spiegare che si tratta di un calcolo in base al reddito medio: se aumenta, sale anche la soglia di povertà. L’Harzt IV dopo i nuovi aumenti garantirà a una famiglia, genitori e due figli, poco meno di 1.900 euro al mese. Un miraggio per molte famiglie italiane, e il costo della vita nelle grandi città da Berlino a Monaco, è inferiore a quello di Milano o di Roma. Nelle campagne, non si sa.

Gli aiuti potrebbero essere più generosi, ma se si aumenta troppo, non si stimolano gli assistiti a cercarsi un’occupazione: perché andare in fabbrica o in ufficio, se la paga minima (8,50 euro all’ora), risulterebbe di poco superiore a quanto si riceve senza sforzo? Se lavorando devo pagarmi l’affitto, e le spese relative, e anche i mezzi di trasporto, il vantaggio è minimo. Basta un lavoretto al nero, vietato ma i controlli sono difficili, per coprire la differenza.

Regali elettorali o no? È avvenuto sempre così alla vigilia del voto, sia sotto la sinistra che la destra. Già i pensionati hanno ricevuto a loro volta un aumento. E il ministro delle finanze, Wolfgang Schaüble, probabilmente deciderà qualche regalino fiscale: nonostante i profughi, il suo bilancio è sempre in attivo, e ha larghi margini di manovra.

(Pubblicato su Italia Oggi, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)

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