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Donald Trump prova ad uscire dall’angolo dove è stato costretto negli ultimi giorni, da quando cioè è rimasto solo nella corsa alla nomination repubblicana: sferra un attacco vecchia maniera, nei toni e nei temi, contro Hillary Clinton, rea di essere la moglie “complice” di Bill Clinton, marito infedele e presidente esposto all’impeachment per avere mentito al Congresso, oltre che magari in famiglia, sulla sua relazione con la stagista della Casa Bianca Monica Lewinsky.

“Hillary è sposata con un uomo che fu messo in stato di accusa per avere mentito su che cosa c’era stato tra lui e un’altra donna”, ha detto Trump durante un comizio a Spokane, Stato di Washington, dando un assaggio di quella che potrebbe essere – e probabilmente sarà – la campagna elettorale vera e propria, tra le convention e il voto.

Per lo showman, l’attacco ai coniugi Clinton è la risposta a chi lo accusa di atteggiamenti sessisti e maschilisti e di trattare male le donne – lui, invece, le ama: ne ha sposate tre, tutte belle, ex modelle, più giovani di lui –. Bill Clinton – dice a Spokane – è stato “il peggior abusatore di donne nella storia della politica” e “Hillary lo incoraggiava e trattava quelle donne in modo orribile […] Alcune sono state distrutte non da Bill, ma da come Hillary le trattò dopo che tutto era finito”.

E il magnate aggiunge: “Attenti ragazzi,  questa è storia: nessuno si è mai comportato con le donne peggio di Bill Clinton”.

Secondo fonti di stampa, la sfuriata di Trump sarebbe una reazione alla notizia che il Super Pac “Priorities Usa Action” avrebbe già prenotato spot televisivi contro di lui per 91 milioni di dollari, molti dei quali dovrebbero proprio concentrarsi sui commenti denigratori da lui fatti in questi mesi nei confronti delle donne, a partire dallo scontro con la giornalista della Fox Megan Kelly, al primo dei dibattiti televisivi fra i candidati alla nomination repubblicana. Nel 2012, il Super Pac appoggiò Obama e condusse una campagna contro Mitt Romney.

L’attacco “a raggio familiare” di Trump non ha però tolto il sonno alla rivale democratica, confortata, anzi, dalla accresciuta popolarità del presidente Obama, che, a sei mesi dal suo addio alla Casa Bianca, ritrova il sostegno della maggioranza degli americani.

Il presidente s’appresta a gettarsi nella mischia della campagna dalla parte di Hillary Clinton, che prospetta agli elettori continuità con Obama alla Casa Bianca. La sua popolarità è una buona notizia per l’ex first lady.

Secondo un sondaggio di Cnn e Orc International, il 51% degli americani giudica positivo l’operato del presidente; e il 49% (il 7% in più rispetto a gennaio) pensa che l’Unione stia andando bene grazie alle scelte della Casa Bianca. La popolarità di Obama non è mai stata così alta da inizio 2012, quando viaggiava nella scia del recente successo alle elezioni presidenziali.

Ma la sortita, magari anticipata rispetto alle previsioni, di Trump a Spokane fa suonare lo stesso campanelli d’allarme e conferma i dubbi sull’impatto di Bill sulla campagna: se cioè l’ex presidente sia per Hillary un “valore aggiunto” o una “palla al piede” per Hillary. Inoltre, la sortita di Trump rende più vividi i motivi per cui le donne americane sono divise sulla candidatura della Clinton.

Trump attacca Hillary perché è la moglie di Bill

Donald Trump prova ad uscire dall’angolo dove è stato costretto negli ultimi giorni, da quando cioè è rimasto solo nella corsa alla nomination repubblicana: sferra un attacco vecchia maniera, nei toni e nei temi, contro Hillary Clinton, rea di essere la moglie "complice" di Bill Clinton, marito infedele e presidente esposto all’impeachment per avere mentito al Congresso, oltre che magari…

Antonio Patuelli

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