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Sì all’uscita anticipata dal lavoro per chi è vicino al pensionamento. Ma le risorse per sostenerla vanno reperite dal gruzzolo che l’Inps ha accumulato grazie alla legge Fornero e agli altri interventi previdenziali patiti dai lavoratori negli anni. Lo ha dichiarato Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager, alla vigilia dell’incontro “Pensioni: cantiere aperto per recuperare equità” che si svolgerà domani a Bologna. Ecco i consigli di Cuzzilla su flessibilità in uscita a prestito pensionistico e i dettagli del convegno.

DOVE REPERIRE LE RISORSE

Per Cuzzilla la proposta sulla flessibilità in uscita non è abbastanza:“Ci diciamo favorevoli alla proposta Damiano – Baretta, che a regime è sostenibile e risolve una serie di problematiche, a partire da quella degli esodati, ma aggiungiamo anche – ha spiegato il Presidente della federazione che rappresenta in modo esclusivo i manager delle aziende produttrici di beni e servizi  – che le somme che servono a sostenerla nel breve periodo devono essere prese da una parte di quel significativo risparmio che l’Inps ha accumulato grazie alle forzature della legge Fornero e agli altri interventi previdenziali che abbiamo patito negli anni”.

IL PRESTITO PENSIONISTICO NON CI CONVINCE

Sulla recente proposta del ministro Poletti di introdurre il prestito pensionistico per i disoccupati, il presidente Federmanager ha chiarito: “Diciamo sì ad aggiustamenti che nel segno della flessibilità offrano una risposta concreta a esigenze reali. Per questo ci convince poco la proposta sul prestito pensionistico: è una soluzione al ribasso che riguarderebbe esclusivamente la parte di disoccupati non più assistita da ammortizzatori sociali sui quali, cosa non da poco, graverebbe il costo dell’intera operazione. È una condanna a vivere a debito che, se risolve un problema oggi, apre a un domani di pensionati a rischio povertà”.

“Già in passato abbiamo suggerito al governo che un apporto significativo potrebbe venire dal “secondo pilastro” della previdenza”, ha ricordato Cuzzilla. “L’accesso anticipato alle prestazioni della previdenza complementare consentirebbe di portare nelle tasche degli “esodati di fatto” una fonte di reddito adeguata nel momento della difficoltà, a patto ovviamente che questa anticipazione sia favorita a condizioni defiscalizzate”.

SCINDERE PREVIDENZA E ASSISTENZA

“Il punto è che in questi ultimi trent’anni è sostanzialmente mancato un monitoraggio adeguato della spesa previdenziale e, quindi, non sono state prese per tempo le necessarie misure, a partire dalla separazione tra previdenza e assistenza. Previdenza e assistenza devono essere scisse – ha osservato Cuzzilla – non solo perché ciò fa chiarezza in termini contabili, ma perché è un esercizio di equità verso chi ha contribuito davvero”.

CHI CI SARÀ IL CONVEGNO

Il convegno di domani, aperto dal Presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla, sarà moderato dal giornalista Luca Telese. Parteciperanno Pier Paolo Baretta, Sottosegretario al Mef, Giampaolo Galli, Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, Antonietta Mundo, Attuario ed editorialista Corriere della Sera, Furio Pasqualucci, Procuratore Generale Emerito della Corte dei Conti, Gianfranco Polillo, Economista, Giorgio Ambrogioni, presidente Cida, Mario Cardoni, direttore generale Federmanager.

I consigli di Federmanager a Poletti sulle pensioni anticipate

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