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La tecnologia e Internet rappresentano uno strumento democratico di divulgazione della cultura in genere e svolgono un ruolo vitale nel settore dei viaggi.  Sono infatti la fonte primaria di informazioni sulle mete da raggiungere, e possono rappresentare un comodo punto di contatto tra consumatori e agenzie viaggi. Ma non tutti ne colgono i benefici. Secondo lo studio dal titolo “L’impatto dei Contenuti Online sul Turismo Europeo” condotto da Tourism Economics, una società Oxford Economics, e finanziato da Google, solo una percentuale relativamente bassa di operatori in Spagna, Italia e Grecia usano ad esempio il commercio elettronico per entrare in contatto con potenziali clienti.

In alternativa, ci sono i viaggi virtuali offerti da Google attraverso il Cultural Institute, la piattaforma di Mountain View nata nel 2011 per promuovere e preservare la cultura online sfruttando la tecnologia di Big G, che da ieri si è arricchita anche del patrimonio storico e culturale della Valle dei Templi di Agrigento.

IL PROGETTO

Il progetto, realizzato grazie alle tecnologie sviluppate da Google, consentirà ovunque, e a tutti, di avvicinarsi e scoprire l’eredità dell’antica colonia greca di Agrigento, Patrimonio dell’Unesco dal 1997, anche in modo virtuale e a portata di clic.

L’iniziativa che vede la collaborazione tra il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento e Google è stata annunciata ieri a Roma presso il Salone del Consiglio Nazionale del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, all’interno della tavola rotonda “ABCD – Archeologia Beni Culturali e Digitale” alla presenza di Antonia Pasqua Recchia, Segretario Generale Mibact, Giuseppe Parello, direttore del Parco Valle dei Templi e di Giorgia Abeltino, direttore Public Policy del Google Cultural Institute.

IL PERCORSO VIRTUALE

Collegandosi al sito g.co/valledeitempli, gli utenti di ogni parte del mondo potranno camminare virtualmente per gli oltre 1.300 ettari del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento attraverso 4 percorsi di visita virtuale e migliaia di immagini Street View, anche in modalità notturna.
Attraverso la piattaforma realizzata da Google inoltre sarà possibile scoprire usi e costumi della vita nella antica città di Ἀκράγας sfogliando 11 mostre digitali, disponibili sia in italiano sia in inglese, con oltre 1.000 immagini e foto d’archivio, tra cui: Valle dei Templi, Dei e Culti, Templi Dorici, Il tempio di Zeus, Sport e ginnasio, Abitare ad Agrigentum, Agrigento Paleocristiana, Il paesaggio culturale, Il giardino della Kolymbethra, Il museo vivente del mandorlo, Grand Tour.

Inoltre, grazie a Google Cardboard, un visore per realtà virtuale, e all’app Arts & Culture del Cultural Institute per iOS ed Android, sarà possibile accedere a 2 tour in realtà virtuale all’interno del sito archeologico. I tour permettono di esplorare virtualmente i luoghi simbolo della Valle dei Templi, come i templi di Zeus, di Giunone, e la Necropoli Paleocristiana.

L’IMPATTO DEI CONTENUTI ONLINE

Se l’obiettivo di Google è che progetti simili possano ispirare tramite il Web i visitatori di ogni parte del mondo a visitare queste eccellenze, i risultati effettivi spesso dipendono dalla predisposizione dei paesi all’utilizzo dei nuovi strumenti capaci di spingere il turismo europeo. L’analisi di Tourism Economics mostra infatti che Italia, Spagna e Grecia utilizzano poco Internet come mezzo per entrare in contatto con potenziali clienti nei mercati di origine. “Se l’industria turistica in questi tre Paesi considerati abbracciasse con più entusiasmo Internet, i vantaggi per l’economia nel complesso sarebbero notevoli – si legge nello studio -. Un tale scenario includerebbe più fornitori con una presenza e capacità effettive di vendita online, contenuti migliorati in termini quantitativi e qualitativi, contenuti promozionali orientati a mercati turistici di nicchia e contenuti disponibili in varie lingue. Una maggiore presenza online sul versante dell’offerta aiuterebbe a ridurre il divario fra la domanda e l’offerta online”.

I dati pubblicati da Oxford Economics mostrano come in questi paesi infatti il numero delle ricerche relative ai viaggi online sia notevolmente superiore a quello dei viaggi acquistati online, denotando una opportunità di ulteriore crescita che può essere colta incrementando i contenuti online. “A un aumento percentuale del 10% delle ricerche online sui viaggi corrisponderà una crescita aggiuntiva dell’1-2% l’anno in termini di spesa media per viaggio”, si legge nello studio.

LE OPPORTUNITÀ PER GRECIA, SPAGNA E ITALIA

Ecco quali sono le opportunità di crescita in questo settore secondo Tourism Economics: “L’industria turistica greca potrebbe beneficiare di una crescita della domanda a lungo termine anche del 20% intraprendendo iniziative per ampliare i contenuti e le interazioni online e portarsi sui livelli dei principali Paesi EU. Considerando i vantaggi più generali, inclusi quelli legati alla catena di fornitura, questo potrebbe comportare un incremento del PIL di circa il 3% per l’intera economia e creare più di 100.000 nuovi posti di lavoro”.

I benefici incrementali per l’Italia sono relativamente più contenuti: “un vantaggio incrementale della domanda turistica di circa il 10% e una crescita del PIL dell’intera economia e dell’occupazione di circa l’1%. Nondimeno, date le dimensioni dell’economia, questo si tradurrebbe in circa 250.000 nuovi posti di lavoro”.

Dato che non è così indietro come gli altri in termini di penetrazione online, i vantaggi per la Spagna non sono così grandi: “La domanda turistica potrebbe aumentare del 3% con un incremento dello 0,5% del PIL complessivo. Questo si tradurrebbe ugualmente in un significato incremento dell’occupazione con la creazione di oltre 50.000 nuovi posti di lavoro”, osservano gli studiosi.

Cosa fa Google per il turismo in Europa

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