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DOSSIER BREXIT

Il pronunciamento a favore di Brexit del referendum nel Regno Unito impone una decisa e rapida svolta nell’Unione Europea che ha perso il suo slancio strategico e ha accentuato il ruolo burocratico che sta favorendo la rinascita di spinte nazionaliste, anche con forme inedite, che abbiamo individuato in anticipo.

L’EUROPA CHE VOGLIAMO

Chiediamo con forza una nuova Europa meno burocratica e più democratica. L’Unione Europea e l’Euro non si sono disgregati negli anni della gravissima crisi e ora sono messi in discussione dalle emergenze e dall’incapacità di affrontarle tempestivamente con un’unica strategia europea. La costruzione dei muri non ha mai risolto i problemi, come dimostrano emblematicamente gli esempi della Maginot e di Berlino (…)

SERVE UNA ASSEMBLEA COSTITUENTE

È prioritario che sia superata questa fase di iniziale disgregazione, decidendo finalmente, anche con un’Assemblea Costituente europea, innanzitutto quale deve essere la natura dell’Unione Europea, se deve essere una Federazione o una Confederazione, con una Costituzione innovativa rispetto a quella approvata dieci anni fa, ma mai entrata in vigore (…)

EFFETTO NAZIONALISMI

Le spinte neo nazionaliste mettono in grave discussione la libera circolazione delle persone e dei capitali e perfino l’Euro e l’Unione bancaria. Se la svolta europea non inizierà assai presto, i nazionalismi cresceranno e l’Unione si disgregherà progressivamente e drammaticamente (…)

CHE COSA MANCA ALLA VIGILANZA UNICA

La BCE-Sistema Europeo di Banche Centrali, nelle proprie competenze, ha fatto ogni sforzo di unificazione regolamentare per fondare e sviluppare la Vigilanza unica, ma mancano gli indispensabili  Testi Unici bancario, della finanza, del diritto societario e fallimentare, del diritto penale dell’economia e dei principi contabili: servono regole identiche per far funzionare correttamente il mercato unico integrato delle banche e della finanza, per garantire, senza eccezioni, l’uguaglianza delle condizioni di partenza della concorrenza. Senza questi Testi Unici europei, la Vigilanza unica si muove in ambiti limitati e contraddittori che permettono tensioni fra gli Stati e le economie nazionali che, anche per le difformità fiscali, accentuano la concorrenza conflittuale (…) Non è ammissibile cercare di imporre nuovi vincoli agli altri e sottrarsi agli impegni assunti. Così l’Unione bancaria non si consolida, ma cresce la sfiducia verso l’Unione Europea.

LA CERTEZZA DEL DIRITTO CHE NON C’E’

Nell’Unione bancaria occorre certezza di un identico diritto anche prospettico, innanzitutto per le soglie patrimoniali che non possono essere continuamente in movimento. Le imprese bancarie debbono poggiare le proprie strategie sulla certezza del diritto: anche le regole sugli SREP debbono essere trasparenti e note prospetticamente. Le Autorità debbono coordinarsi preventivamente fra loro per evitare la confusione delle fonti del diritto. Sono apprezzabili diverse dichiarazioni autorevoli di esponenti europei sul venir meno della necessità di ulteriori generalizzati incrementi di capitalizzazione delle Banche. Ma sono ancora in discussione temi dai quali potrebbero derivare altre necessità significative di capitali per le Banche (…)

I FONDI PRIVATI

Innovative iniziative private come il Fondo Atlante e il rinnovato ramo volontario del Fondo interbancario, con interventi preventivi, partecipativi e non più a fondo perduto, prevengono i rischi di altre eventuali (e più costose per tutti) risoluzioni e respingono ogni ipotesi di “bail-in”. Ma occorre un calmiere anche per l’onerosità a carico delle banche per la contribuzione ai numerosi fondi anche obbligatori europei, soprattutto a quelli ai quali l’Italia non ricorre.

IL BAIL IN E LA COSTITUZIONE ITALIANA

La Costituzione della Repubblica Italiana continua ad essere “rigida” (e non “flessibile” come drammaticamente fu lo Statuto Albertino) e il sempre vigente (né sottoposto a modifiche) art.47 dispone che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”. Occorre venga rivista al più presto la normativa sulle risoluzioni e sul “bail in” innanzitutto per ciò che contrasta con la Costituzione italiana (…)

LA QUESTIONE BOND STATALI

Il “rischio sovrano” dei Titoli degli Stati è questione che può essere affrontata soltanto nell’ambito del “Comitato di Basilea” dove sono rappresentati i principali organismi di supervisione bancaria del mondo. Debbono essere evitate guerre intestine per le stabilità finanziarie degli Stati nazionali e delle Banche soprattutto dopo che il referendum pro Brexit ha aperto altri interrogativi prospettici che incrinano la certezza del diritto che viene dalla lunga, ancorché parziale, permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea. È necessario sia fatto ogni sforzo per evitare incertezze prospettiche del diritto che penalizzerebbero ogni attività internazionale d’impresa, mentre occorre sia fatta una verifica propulsiva dell’Unione bancaria, rifiutando ipotetiche fallaci scorciatoie protezioniste o anarcocapitaliste (…)

BASTA SANZIONI ALLA RUSSIA

L’Italia produttiva necessita anche della rapida conclusione delle sanzioni con la Russia, per la ripresa piena degli scambi, quando il Mediterraneo è sede di conflitti e di frequenti tragedie. Apprezziamo gli sforzi del Governo e del Parlamento italiano e attendiamo dagli organismi internazionali un impulso risolutore (…)

SCANDALI, SVALUTAZIONI E RUOLO DELLA MAGISTRATURA

Gli scandali delle quattro banche hanno colpito quelle comunità e hanno gravato anche su tutte le altre banche concorrenti e i loro milioni di azionisti con l’esborso straordinario di quasi due miliardi e mezzo di Euro.

Condividiamo l’indignazione dei risparmiatori truffati e confidiamo nella Magistratura.

Ma le svalutazioni effettuate sui deteriorati delle quattro banche sono state un esercizio teorico estremo.

(La relazione integrale di Patuelli si può leggere qui)

basilea

Brexit, Bail-in, Vigilanza Bce. Tutte le scudisciate di Patuelli (Abi)

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