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Stamattina intorno alle 07:45 ci sono stati due esplosioni all’aeroporto di Bruxelles, in Belgio. Il bilancio momentaneo diffuso dal ministero della Sanità parla di 13 morti e 35 feriti.

L’aeroporto è stato chiuso, sia per voli in entrata che in uscita: alcuni testimoni hanno raccontato che poco prima delle deflagrazioni, avvenute davanti al banco dell’American Airlines, qualcuno ha gridato parole in arabo: la procura ha diffuso un comunicato in cui dichiara che si è trattato di un attentato suicida.

Circa un’ora dopo c’è stata un’altra esplosione a Bruxelles, che ha colpito la stazione delle metropolitana di Maalbeek: anche in quel caso si è trattato di un attentato. Un bilancio preliminare parla di altri 15 morti e una ventina di feriti: la zona è stata isolata, molti feriti sono stati soccorsi direttamente sui marciapiedi in superficie e alcuni portati in un hotel immediatamente davanti all’uscita della stazione. Circolavano anche informazioni in merito a una seconda detonazione avvenuta alla fermata della metro Schumann: alcuni media la davano per certa, altri più cauti credono che si tratti di un errore. Le due stazioni sono molto vicine, e diverse persone intrappolate a Maalbeek sono state fatte uscire a Schumann: su questo si baserebbe l’errore.

 

Dal proprio sito internet il giornale belga Le Soir ha invitato i lettori a non uscire di casa, perché potrebbero esserci altri attacchi. Avvertimento simile è stato emanato dalla Commissione europea, che ha invitato funzionari e dipendenti a restare nei propri uffici o a non recarsi al palazzo istituzionale, che è molto vicino alla fermata della metropolitana di Maalbeek. Nella stessa zona si trova anche la sede del Consiglio dell’Unione Europea. I due edifici sono stati messi in sicurezza: sono circondanti dalla polizia e dall’esercito, l’ingresso è concesso soltanto a dipendenti muniti del pass di ingresso. Bruxelles è in questo momento una città militarizzata: il livello di allarme è stato alzato ad arancione, il secondo scalino più alto; diversi altri edifici pubblici sono stati chiusi, compresi vari negozi, tra cui l’Ikea di Maalbeek. Diversi altri scali aerei europei hanno alzato il livello di sicurezza: la Francia ha predisposto il dispiegamento di 1600 poliziotti nei punti di frontiera con il Belgio.

Pochi giorni fa proprio a Bruxelles era stato arrestato Salah Abdeslam, il ricercato numero uno in Europa, perché l’unico superstite degli attentati compiuti dall’Isis che hanno colpito Parigi il 13 novembre. Un attacco multiplo che ricorda molto quello odierno.

L’attentato è stato rivendicato dallo Stato islamico: è molto probabile che si tratti di un’azione coordinata e dunque pianificata da diverso tempo. Pare che nei giorni scorsi l’intelligence belga avrebbe segnalato di avere informazioni in merito ad un’azione imminente.

Lo stesso Salah, che almeno inizialmente si è dimostrato collaborativo con i giudici che lo stanno interrogando in questi giorni, sembra avesse parlato di un piano per un’azione nella capitale europea.

(Le foto sono state prese da Twitter e Facebook)

(Articolo in aggiornamento)

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