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Non mi associo al clamore mediatico (la Repubblica ne fa l’apertura di prima pagina) per l’indagine giudiziaria – solo un’indagine – sulla presunta corruzione del giudice che ha dato ragione a Vincenzo De Luca a proposito della sua sospensione da presidente della Regione Campania in ossequio alla “legge Severino”. Un giudizio si potrà dare quando ci saranno almeno un rinvio a giudizio o una prima sentenza. Con i criteri usati da tanti giornali un’indagine diventa colpevolezza.

Sia chiaro, la mia critica ai metodi e al concetto di azione politica che contraddistingue De Luca resta invece intatta. La sua arroganza e il suo personalismo sono un sintomo significativo del modo di far politica, non solo nel Pd. Sul quale, a proposito di questa vicenda giudiziaria, voglio soltanto mettere in luce un caso politico: perché il capo della segreteria politica di De Luca, un tuttofare, presente anche in società pubbliche, è il coordinatore del Pd campano?

Questo sì che è un fatto inquietante e che ci dice cosa è oggi il Pd nel territorio, come si usa dire. Come è possibile che un partito che si chiami tale, affidi le redini della sua organizzazione e del suo modo d’essere in mano a un capo elettore di De Luca, presidente della Regione e incaricato di reggere la sua segreteria?

(estratto di un commento pubblicato sulla pagina Facebook di Emanuele Macaluso)

Cosa penso del nuovo caso De Luca in Campania

Non mi associo al clamore mediatico (la Repubblica ne fa l’apertura di prima pagina) per l’indagine giudiziaria - solo un’indagine - sulla presunta corruzione del giudice che ha dato ragione a Vincenzo De Luca a proposito della sua sospensione da presidente della Regione Campania in ossequio alla “legge Severino”. Un giudizio si potrà dare quando ci saranno almeno un rinvio…

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