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Ennesimo rinvio sulla chiusura dell’accordo tra Finmeccanica e Hitachi per la cessione a quest’ultima da parte del gruppo italiano del 40% di Ansaldo Sts e di gran parte della attività di Ansaldo Breda. Già a settembre la chiusura dell’operazione era slittata perché alcune delle condizioni non erano state rispettate. E nei giorni scorsi si è ripetuto lo stesso copione, al punto che si è reso necessario spostare più in là la data attesa per la firma definitiva tra le parti. Se le condizioni dell’accordo si avvereranno entro il 27 ottobre, allora si dovrebbe riuscire a chiudere a inizio novembre, altrimenti si andrà almeno a dicembre.
COSA C’E’ DIETRO AL RINVIO
Dietro al nuovo slittamento anche questa volta c’è il nodo rappresentato da Ansaldo Breda. Come spiegato da Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore, al centro della questione ci sarebbero alcuni errori commessi da Breda nell’invio della documentazione ai clienti, chiamati a esprimersi sul cambio di proprietà e in particolare sull’ingresso del gruppo giapponese come primo azionista. Il problema è che a questi fornitori pare sia stata inviata documentazione in lingua sbagliata (nello specifico in italiano), o tradotta male, giudicata comunque inadeguata dai committenti degli appalti. I contratti sui quali a fine della scorsa settimana ancora non ci sarebbe stato l’assenso dei clienti di Breda – scrive sempre Dragoni – sarebbero la metropolitana di Lima (la commessa più importante, per Breda vale 500 milioni di dollari, altri 700 milioni per Sts), di Honolulu, la linea 4 della metropolitana di Milano, le commesse a Salonicco, Taipei, Copenaghen. I nodi più difficili da sciogliere sarebbero su Lima e Honolulu. I ritardi avrebbero fatto andare su tutte le furie l’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, che tuttavia nei giorni scorsi aveva auspicato che la cessione delle due Ansaldo ai giapponesi di Hitachi si potesse chiudere “a giorni”.
IL NUOVO TABELLINO DI MARCIA
Un primo accordo sulla cessione che modificava il precedente era già stato siglato la scorsa estate, mentre questo secondo, appena stipulato, prevede l’estensione sino al 27 ottobre “del termine per la verifica del soddisfacimento delle condizioni contrattuali”. Se queste condizioni saranno soddisfatte entro martedì 27, l’assemblea degli azionisti chiamata a rinnovare il consiglio di amministrazione di Ansaldo Sts, per fare spazio ai nuovi soci giapponesi, dovrebbe riuscire a tenersi il 2 novembre, come da attuale programma. Viceversa, si andrà almeno a dicembre (in realtà, c’è già una terza convocazione dell’assise in calendario per il primo di dicembre).
COSA SI PUO’ E NON SI PUO’ FARE
Nei documenti depositati nei giorni scorsi da Ansaldo Sts, si legge che, “come di prassi in questo genere di operazioni, il contratto (stipulato con Hitachi, ndr) prevede alcune clausole di cosiddetto interim management in base alle quali, tra la data di stipulazione del contratto e il closing, salvo previo consenso di Hitachi, Finmeccanica si è impegnata a esprimere voto contrario in relazione a qualsiasi eventuale proposta di deliberazione dell’assemblea straordinaria di Ansaldo Sts, incluse quelle relative a operazioni straordinarie” nonché a “qualsiasi eventuale proposta di deliberazione dell’assemblea di Ansaldo Sts relativa a distribuzioni di dividendi o riserve o altre distribuzioni”. Questo significa che Finmeccanica, al momento ancora socia di controllo di Sts, si è impegnata a impedire che una eventuale assemblea dei soci possa deliberare operazioni finalizzate a cambiare l’assetto del gruppo o a ridurne le risorse finanziarie disponibili prima dell’arrivo dei giapponesi. Dopo saranno loro i proprietari e decideranno loro.

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