Skip to main content

Nato e Italia non solo sono legate da un filo solidissimo di storia, tradizioni e policies, ma oggi a Roma viene, una volta di più, riconosciuto il suo ruolo di “alleato essenziale” fin dalla fondazione dell’Alleanza, guidando operazioni importanti come la Nato Mission Iraq e la Kosovo Force. Così l’ambasciatore Usa in Italia, Jack Markell, in occasione del 75esimo anniversario della fondazione della Nato, quando a Washington DC, 12 Paesi, fra cui gli Stati Uniti e l’Italia, “diedero vita all’alleanza di maggior successo e più durata della storia”.

I nostri popoli sono più sicuri grazie alla Nato, ha aggiunto, l’Europa e il mondo sono più sicuri, più prosperi e più democratici. Il diplomatico americano ha anche sottolineato che l’Italia ospita il Joint Force Command di Napoli, l’hub della Nato per il Sud e il Nato Defense College di Roma: si tratta di presidi fondamentali e al contempo strategici per distendere la strategia euroatlantica in settori cardine, come il Mediterraneo, il Medio Oriente, i Balcani.

Parallelamente al discorso di Markell, il ministro degli esteri Antonio Tajani ha osservato che l’Italia non ha Patriot, i missili antiaerei di cui ha tanto bisogno l’Ucraina per difendersi dagli attacchi missilistici russi, “ma noi continuiamo a sostenere in tutti i modi possibili l’Ucraina”. Il riferimento è alla firma del memorandum di Monaco per sostenere la ricostruzione del sistema energetico ucraino, che è fondamentale per la sopravvivenza di quel Paese. “Da parte italiana, insomma, c’è un sostegno totale a Kyiv, con un ottavo pacchetto di aiuti, mentre nella Nato si sta discutendo del nuovo Fondo da 100 miliardi per la difesa ucraina che è stato proposto dal segretario generale Jens Stoltenberg”.

In particolar modo sul fronte ucraino l’Italia si è distinta per avere impostato immediatamente un atteggiamento a sostegno di Kyiv, diventando in pochissimo tempo capofila di un fronte europeo pro-Ucraina, corroborato da vari voti parlamentari per l’invio di sostegni e mezzi. Una posizione, quella del governo Meloni, che Fratelli d’Italia aveva assunto già prima di salire a Palazzo Chigi e che ha costantemente mantenuto nella consapevolezza che “questo è un pezzo della nostra casa”, come osservato dal presidente del Consiglio poche settimane fa in occasione della commemorazione nel primo giorno dell’invasione russa, due anni fa.

Con Meloni quel giorno a Kyiv c’erano anche von der Leyen, De Croo e Trudeau. Un viaggio che coincise con il primo vertice del G7, altro dato che offre sostanza e conferma alle parole dell’ambasciatore Markell. Non sfugge che il recupero di una postura meno ambigua dopo l’eccessiva vicinanza a Pechino degli scorsi governi è stato l’elemento che ha caratterizzato sin dall’inizio il governo Meloni, conscio che l’Italia deve certamente lavorare per partnership multilaterali, ma rigorosamente incorniciate nella sua tradizionale sfera atlantista.

Italia alleato essenziale della Nato. Parola dell'amb. Markell

L’ambasciatore americano in occasione del 75° compleanno dell’Alleanza: “Roma? Guida operazioni importanti come la Nato Mission Iraq e la Kosovo Force” e ospita presidi come il Joint Force Command di Napoli, l’hub della Nato per il Sud e il Nato Defense College

Ecco Lavender, l'intelligenza artificiale dietro ai bombardamenti israeliani nella Striscia

L’esercito israeliano sta facendo ampio uso dell’Intelligenza Artificiale per facilitare le operazioni sul campo di battaglia. Con delle modalità che offrono importanti spunti di riflessione

Tim e Urban Vision personalizzano le maxi-affissioni. Ecco come

Un maxischermo digitale ha mostrato campagne pubblicitarie adattive rispetto alle persone che effettivamente transitavano in quel momento nell’area (Real time Out Of Home targeted advertising). Un progetto tra i due gruppi che si integra nel modello delle smart city, nell’innovazione della comunicazione urbana e che ha come obiettivo offire alle aziende servizi innovativi data-driven

Il papa, il catafalco, il sacro. E lo spettro Kirill

L’idea che il primato di Pietro sia un primato da “primo tra pari” ne conserva il senso decisivo, quello di garante dell’unità nella diversità, nella plurale unità. E questo diverso potere oggi è molto importante per consentire l’incontro di tutte le Chiese, cioè quello che tecnicamente si chiama “ecumenismo”, facendo del cristianesimo una religione plurale, di diversi che vicendevolmente si arricchiscono, superando ogni etno-nazionalismo. La riflessione di Riccardo Cristiano

Cresce la distanza dai populisti grillini e leghisti? L'interrogativo di Merlo

Se la politica vuole ritrovare, e soprattutto riscoprire, la sua vera “mission” nella nuova stagione che si è aperta dopo l’esplosione prima del grillismo e poi del leghismo salviniano, diventa sempre più necessario ed indispensabile isolare in modo irreversibile il populismo. La riflessione di Giorgio Merlo

Che succede se i bioterroristi usano l’IA. Lo scenario studiato da Rand

L’organizzazione americana ha simulato un attacco biologico pianificato con i modelli linguistici avanzati. Il risultato: nessuna differenza significativa rispetto a uno realizzato tramite semplici ricerche su Google. Ma in futuro…

Tra Usa e Uk una partnership per un'IA più sicura. I dettagli di un passo storico

È la prima collaborazione bilaterale, con cui le due potenze si scambieranno informazioni e know-how per abbattere i rischi della tecnologia. Una stretta di mano che segue il percorso iniziato a novembre, durante l’AI Safety Summit organizzato dal premier Sunak

Violenze domestiche e di genere, quali sono i numeri dell'Italia

Lo studio del Servizio analisi criminale del Dipartimento di pubblica sicurezza e di Save the children Italia che hanno analizzato i dati del 2023 ricevuti dall’applicazione Scudo

Il Centro Italia modello di innovazione sostenibile. Ecco come secondo Cianciotta e D'Adamo

Di Stefano Cianciotta e Idiano D’Adamo

Quindici anni fa il terribile terremoto che sconvolse l’Italia centrale, distruggendo parte de L’Aquila. Nel 2016 e nel 2017 le calamità colpirono Lazio, Abruzzo e Marche. Oggi, insieme con Molise e Umbria, queste regioni stanno collaborando allo sviluppo del Centro Italia. Il gap Nord-Sud va ridotto ed occorre unire la costa tirrenica a quella adriatica. Il commento di Stefano Cianciotta, ad della Finanziaria regionale abruzzese e Idiano D’Adamo, docente alla Sapienza ed esperto internazionale di sostenibilità

Italia tra G7 e Cina. Problemi di de-risking? Risponde Ghiretti (Csis)

Pochi giorni prima della ministeriale Esteri dei Sette a Capri, a Verona si terrà un business forum con Tajani e Wang. I settori al centro dei tavoli tematici (agritech, e-commerce, investimenti e biomedicale) sono “strategici”, sottolinea l’esperta di sicurezza economica. “Il rischio è che manchi una strategia per difendere gli interessi nazionali alla luce dell’urgenza di ricalibrare le dipendenze”

×

Iscriviti alla newsletter