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Essendo uno dei fondatori della Società Italiana di Intelligence, condivido il progetto culturale di promuovere questa materia all’interno del nostro sistema accademico.

Le competenze del nostro sistema universitario sono molteplici, plurime e soprattutto molto spesso operano attraverso anche un confronto dialettico tra saperi disciplinari.

Stiamo promuovendo la cultura transdisciplinare dell’intelligence attraverso competenze apparentemente distanti, ma che convergono su un’esigenza: quella di sostenere la cultura, del comprendere le ragioni dell’agire pubblico e di analizzare, anche attraverso strumenti scientifici e tecnologici, le cause che ispirano governi e paesi ad adoperarsi per tutelare l’interesse nazionale.

Stiamo concretamente sviluppando una cultura dell’intelligence che oggi è in profondo divenire perché affronta una nuova emergenza dal punto di vista geopolitico, ma soprattutto si apre a mondi sempre più estesi e più ampi.

Il mondo della Rete che oggi è un universo sconfinato, il mondo del metaverso, il mondo dell’artificial intelligence e lo spazio: tutti temi su cui l’intelligence tradizionale non era ancora adusa ad operare, ma che oggi costituiscono delle nuove frontiere degli studi dell’intelligence e devono necessariamente anche evolversi.

Questo è anche il senso di questa esperienza formativa che ha una capacità di lettura “diacronica ed evolutiva” dell’esperienza anche quotidiana, con quella capacità di visione che Mario Caligiuri ha sempre trasfuso nei suoi studi e nei suoi contributi scientifici e che oggi diventa esperienza vivente nell’attività di coordinamento del master e poi nei percorsi didattici che vengono offerti e assicurati ai nostri studenti.

Quindi sono particolarmente felice di questa occasione e che intervenga insieme a me il presidente del CUN, Paolo Pedone, con il quale stiamo lavorando insieme con grande proficuità.

Colgo quindi l’occasione per confermare la disponibilità dell’istituzione che presiedo a promuovere e seguire gli studi dell’intelligence anche all’interno dei percorsi delle nostre università.

Nelle diverse esperienze, abbiamo promosso i dottorati nazionali, per esempio come quello sull’intelligenza artificiale. Per esempio, un dottorato nazionale sull’intelligence potrebbe essere una prospettiva da coltivare.

Così come quella di creare sinergie con corsi di laurea e percorsi di studio post-laurea ai vari livelli.

Abbiamo avviato, anche attraverso l’esperienza internazionale delle micro credentials, che certificano i risultati formativi di una breve esperienza di apprendimento di saperi specialistici, che si possono innestare validamente all’interno di percorsi di studio più strutturati.

Quindi il supporto e la disponibilità dell’Agenzia, con riferimento ad ambiti così importanti per il nostro Paese, è sempre massima.

Così come il mio impegno personale continuerà a consentire a questa esperienza del Master di offrire contenuti e promuovere un sapere di cui il nostro Paese ha assolutamente bisogno, che non potrà che ulteriormente crescere anche attraverso i masterizzati di questa esperienza, che ormai hanno raggiunto le diverse centinaia e che sono diffusi in tutte le regioni d’Italia.

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