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Buone notizie per le Popolari dai ricercatori dell’università di Torino. Le tradizionali graduatorie annuali di BancaFinanza, stilate a cura del Dipartimento di Management dell’Università di Torino, vedono le banche del credito popolare consolidarsi ai primi posti.

L’ESITO DELLA RICERCA

Le classifiche, che prendono in considerazione gli indicatori – utile netto, core tier1 ratio, tier 1 ratio, total capital ratio, risultato netto dell’attività finanziaria e oneri operativi – di oltre 200 istituti di credito, collocano le banche popolari ai vertici di tutti i gruppi dimensionali delineando un chiaro successo di tutta la categoria, dalle banche maggiori a quelle più piccole.

I NUMERI DELL’INDAGINE

Nell’analisi sui gruppi bancari, le banche popolari si collocano al primo e al terzo posto nella classifica generale dei maggiori, e al primo in quella dei grandi; sul podio anche nelle graduatorie relative ai gruppi bancari più equilibrati, solidi, redditizi e produttivi. Tutt’altro che trascurabile poi, anche il largo successo nella categoria delle banche piccole, dove 7 istituti popolari si collocano sistematicamente nei primi 14 posti nella superclassifica e nelle graduatorie per solidità, redditività, e produttività. Alla fine del 2014, il credito popolare conta 70 istituti di credito, 1,3 milioni di soci, 12,3 milioni di clienti e una quota di mercato di sportelli di circa il 30%.

IL COMMENTO DI CASELLI

Il Presidente di Assopopolari, Ettore Caselli, ha così commentato i risultati pubblicati da BancaFinanza: ”Dopo il successo degli stress test anche le classifiche stilate da BancaFinanza confermano la validità del modello banca popolare. Le banche popolari dimostrano con i numeri di essere istituti efficienti e in linea con la concorrenza, nonostante i ripetuti shock subiti dall’economia italiana e mondiale in questi anni: crisi finanziaria globale, crisi dei debiti sovrani, doppia recessione”.

IL GIUDIZIO DI DE LUCIA LUMENO

“Continuiamo – aggiunge il segretario generale dell’associazione Giuseppe De Lucia Lumeno – ad essere orgogliosi dell’aggettivo popolare che figura nella ragione sociale dei nostri istituti, e continuiamo ad essere convinti che la forma cooperativa resta, ancora oggi, la più adeguata per mantenere e rafforzare quel ruolo di banca dei territori che rappresenta un fattore di successo determinante”.

Perché le Popolari gongolano per le graduatorie di BancaFinanza e Università di Torino

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