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Che Matera sia una città unica al mondo non si discute, così come sul fatto che l’appuntamento del 2019 (quello in cui la realtà lucana verrà insignita del titolo di “Capitale Europea della Cultura”), sia una occasione unica, per non dire irripetibile.

Questa è la premessa, peraltro fondamentale. E’ il volto buono della luna, poi però ci sono le ombre ed essendo vicini all’appuntamento di Halloween forse il tema è in linea con determinate atmosfere crepuscolari.

Lo scorso 22 ottobre l’economista e collega Massimo Guandalini su “Metro” ha scritto un bellissimo “corsivo” dal titolo “Matera: strutture prima della cultura”.

La tesi del giovane economista è semplice: giusto parlare di fondi pubblici ed europei che arriveranno per il 2019, ma questo enorme fiume di denaro non deve andare disperso nei mille rivoli del “consociativismo” politico. Un consociativismo che ha un solo nome: Partito Democratico. Da decenni infatti guida e governa la regione Basilicata (e molti dei territori inclusa Matera). Di soldi ne ha avuti e tanti, ma i risultati non si vedono. Matera e la Basilicata hanno un chiaro gap/deficit a vari livelli, a partire da quello infrastrutturale.

Se oggi Matera è collegata malissimo a livello di trasporti, la responsabilità di tutto questo (ovvero di questo disservizio e arretratezza infrastrutturale) è da imputare senza se e senza ma, ai vertici del PD lucano.

Guandalini parla di odissea se una persona, un tunista medio, volesse raggiungere la Basilicata e Matera in particolare con un bus.

Più di 4 ore e mezza invece in auto (sperando che non piova). Altrimenti per i più “ricchi” c’è l’aereo su Bari e poi con un taxi, navetta o auto a noleggio si torna indietro verso Matera. Una conversione che sarebbe inutile se esistessero trasporti su gomma e ferro validi.

Non è possibile che nessuno si sia mai accorto di questa situazione preoccupante, visto che si attendono ben 5 milioni di turisti, da qui al 2019.

Praticamente raggiungere Matera sarà il finale di una caccia al tesoro, anzi al mezzo. Invece di facilitare chi vuole visitare Matera e magari ritornarvi. Non c’è una cabina di regia politica, anzi non c’è mai stata.  Dopo i festeggiamenti nessuno è stato in grado di far capire come si risolverà questo annoso problema e, al di là di tutto, bisogna far partire quanto prima un piano di rilancio massiccio (dedicato al tema dei trasporti). Anche perché la stazione ferroviaria di Matera è una stazione fantasma. Roba da non crederci. Una stazione, come ha giustamente sottolineato Fabio Tonacci su LaRepubblica, costata ben 270 milioni di euro.

Soldi pubblici gettati nel cassonetto della immondizia, con buona pace di tutti, partiti in prima fila. Chi ci perde è il cittadino e soprattutto chi vorrà contribuire a questo grande progetto che è la Capitale Europea della Cultura 2019.

Non trasformiamo questa bella opportunità (potenzialmente sulla carta) nell’ennesima figuraccia all’italiana. I partiti non sono stati in grado di dare le giuste risposte in questi anni. Ecco perché come movimento civico “Noi Siamo l’Italia (di cui è vice-presidente Franco Stella – nella foto) ci candidiamo a guidare la città di Matera alle prossime comunali (primavera 2015) e a presentare un progetto di rilancio del territorio materano in tutti i settori, a partire da quello dei trasporti.

Matera2019: non ci fermiamo ai Sassi. Le infrastrutture prima della cultura, altrimenti occasione persa.

Che Matera sia una città unica al mondo non si discute, così come sul fatto che l'appuntamento del 2019 (quello in cui la realtà lucana verrà insignita del titolo di "Capitale Europea della Cultura"), sia una occasione unica, per non dire irripetibile. Questa è la premessa, peraltro fondamentale. E' il volto buono della luna, poi però ci sono le ombre…

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