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Il capo della diplomazia cinese, Wang Yi, ha colto l’occasione dell’invito a partecipare alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco per trasformare la sua presenza in Europa in un tour in tre Paesi – Germania chiaramente, Francia (dove parteciperà all’incontro “China-France Strategic Dialogue” per i sessanta anni di relazioni) e Spagna (dove si festeggiano il 50esimo dei rapporti) – e per un possibile faccia a faccia col ministro degli Esteri inglese (nell’ambito dell’incontro bavarese, considerato dall’ambiente diplomatico come un territorio proficuo per l’organizzazione di bilaterali di rilievo). Wang, in viaggio dal 16 al 21 febbraio, porta con sé un messaggio da diffondere alla “Davos for Defence”: raccontare le proposte della Cina sulla costruzione di una “comunità con un futuro condiviso” per l’umanità e sulla promozione di “un mondo multipolare uguale e ordinato”. Attualmente, i grandi cambiamenti nel mondo stanno accelerando e il mondo è entrato in un nuovo periodo di turbolenza e trasformazione”, ha detto il ministero degli Esteri cinese in una dichiarazione in cui raccontava la missione del top diplomatico di Xi Jinping.

Ma al di là della narrazione che Wang intende far passare sul palco dell’Hotel Bayerischer Hof – e soprattutto tra i suoi corridoi, dove saranno meno formali le discussioni sui grandi temi globali, come l’Ucraina o Gaza, o il nucleare e l’AI militare. Per l’inviato di Pechino ci sono vari dossier da trattare, come analizza il Merics valutando le relazioni nel 2024; tra il più recenti, l’indagine bulgaro-europea sulla società ferroviaria Crcc, e le questioni tedesche. Tra l’altro facendolo in modo da dimostrare di essere interessati sul serio al processo in corso di distensione nei legami con gli Stati Uniti (che saranno presenti con il segretario di Stato Antony Blinken, il quale lo scorso anno aveva avuto un bilaterale con Wang a latere della conferenza). “L’obiettivo sembrerebbe essere quello di far avanzare una percezione comune di come andare avanti verso il mantenimento della stabilità globale in un momento in cui diversi conflitti interconnessi si stanno svolgendo contemporaneamente”, spiega Benjamin Barton, docente al campus malese della University of Nottingham.

Il viaggio di Wang arriva anche in un momento particolare delle relazioni tra Washington e Bruxelles. Le recenti dichiarazioni di Donald Trump contro la mancanza di rispetto degli accordi Nato da parte di alcuni alleati europei, non sono apprezzate solo da Mosca – che cerca di disarticolare la coesione occidentale per avvantaggiarsi in Ucraina – ma anche a Pechino, che si nutre delle divisioni tra Usa e Ue, e ha sofferto il coordinamento tra la Commissione europea di Ursula von der Leyen e la presidenza di Joe Biden. Coesione che si è verificata soprattutto sotto il filone del de-riking (fattore che ha anche segnato la scelta italiana sulla Bri), e più in generale nella securitarizzazione delle sfera economica, passata anche dalle sanzioni contro Mosca per l’attacco a Kyiv (messaggio chiaro per eventuali scatti cinesi su Taipei). Il lavoro di Wang ruota anche attorno a questo: sfruttare spazi per aprire al discorso multipolare, in cui la Cina vorrebbe l’Ue inserita come polo indipendente dagli Usa.

Tour europeo per Wang Yi. I dossier aperti tra Cina e Ue

Wang visita Monaco, Parigi e Madrid. Tour europeo per lanciare il discorso multipolare di Pechino, che ruota attorno alla “comunità con un futuro condiviso”. Ma per il capo della diplomazia di Xi Jinping ci sono vari dossier sul tavolo, molti dei quali legati al de-risking Ue dalla Cina

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