Skip to main content

“L’importanza dell’investimento in istruzione, i ritardi del sistema scolastico italiano e possibili aree di intervento” è il titolo della lezione tenuta da Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, specializzata nella ricerca su scuola e dell’università in Italia, al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.

Gavosto ha analizzato il tema della scuola intesa come fenomeno sociale e dei fattori che la compongono, spaziando dalla qualità della classe insegnante al patrimonio edilizio che accoglie oltre 7 milioni di studenti. Fornendo una puntuale e sorprendente panoramica economica, supportata dalle rilevazioni scientifiche sulle competenze degli studenti in lettura, matematica e scienze, il docente ha esposto la fondamentale importanza dell’istruzione sull’incremento del prodotto interno lordo. Qualificando gli studenti italiani maggiormente votati alle materie umanistiche, ha mostrato l’indubbio parallelismo tra il livello d’istruzione e l’impegno civile e politico, nonché la conoscenza delle istituzioni e l’apertura al multiculturalismo.

Gavosto ha puntualmente descritto i ritardi del sistema scolastico italiano, tracciando le diversità e la qualità degli apprendimenti nella penisola, evidenziando un preoccupante divario territoriale, sociale e di genere e approfondendo le ragioni storiche e demografiche della scolarizzazione. Si è quindi soffermato sulle qualità dei docenti, più propensi ai contenuti disciplinari che didattici, e sulla scarsa formazione e impegno extrascolastico, che si traduce in competenze uniformi. Il docente ha, inoltre, effettuato una valutazione dei cicli scolastici europei, individuandone elementi di forza e di debolezza.

Analoga considerazione è stata svolta anche in relazione alle progressioni di carriera e quindi salariali, facendo tuttavia emergere una situazione italiana stagnante, poco meritocratica e uniforme. Gavosto ha illustrato, in chiave storica, l’annoso tema dell’invecchiamento dell’edilizia scolastica italiana, che vede una media superiore e al mezzo secolo degli edifici, progettati secondo una concezione scolastica e didattica trasmissiva e frontale.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non costituisce la soluzione a tutti i problemi, ma una forte risposta positiva in chiave di ristrutturazione sostenibile e di modernizzazione, che tuttavia spesso si scontra con l’incapacità della politica locale e dei piccoli centri di gestire tecnicamente gli stanziamenti e le risorse complessive, favorendo inoltre, iniziative urbanistiche o edilizie che hanno come obiettivo altre fasce di popolazioni in età non scolare.

Proprio su questo concetto Gavosto ha ribadito l’assoluta necessità di guardare al futuro, che vede la popolazione italiana in forte decremento nei prossimi decenni con un tasso di rimpiazzo negativo e con la perdita stimata di circa 1 milione di studenti e 180.000 cattedre solo nel prossimo decennio. Il direttore ha chiuso il suo intervento con un monito per la classe politica a tutti i livelli in favore della istruzione e della educazione, qualificandola come migliore investimento in assoluto che un paese per il proprio benessere economico e per la qualità convivenza civile.

L’istruzione è il miglior investimento per il Paese. La lezione di Gavosto

Il direttore della Fondazione Agnelli è intervenuto al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri. Ecco cos’ha detto

Nuova Nato e vecchi nemici. Berlino, Varsavia e Parigi tornano alleate

Berlino fa mea culpa, Macron benedice la nuova alleanza franco-polacca e Tusk si congeda da vincitore, dopo aver prospettato e delineato le potenzialità e la missione del nuovo Triangolo di Weimar. Un’unione anti-russa e saldamente piantata nella Nato

Il paradossale dibattito sulla Nato raccontato da D'Anna

Da Trump alle tesi sulla fuoriuscita dell’Italia, l’Alleanza Atlantica è al centro di una polemica geopolitica che finge di dimenticare il grande ruolo di baricentro difensivo europeo che la Nato esercita da 75 anni e che sta risultando ancor più decisivo con i venti di guerra che minacciano l’Europa. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Perché le elezioni in Indonesia sono così importanti

Primo Paese musulmano al mondo per popolazione, quarto in assoluto, sesta economia globale nel 2027 secondo alcune proiezioni. L’Indonesia è uno dei giganti che va al voto nel 2024, e le sue elezioni saranno un momento fondamentale per la regione indo-pacifica

Portal Kombat, i dettagli dell’operazione di disinfo russa in Europa

Una rete di almeno 193 siti diffonde propaganda pro Mosca in difesa dell’invasione russa in Ucraina e critica il governo di Kyiv. La denuncia della Triade di Weimar e i rischi in vista delle elezioni

Più crescita per tutti. Così l'Europa dovrà fare rispettare il nuovo Patto di stabilità

​Le regole sulle quali si sono accordati i Paesi membri portano certamente in dote una maggiore flessibilità, se non altro nella tempistica per il rientro del debito. Ma tramontata l’era dell’austerity per ridurre i disavanzi non ci sarà altra strada che la crescita. E anche l’Europa dovrà fare la sua parte

Petrolio, le sanzioni Usa rallentano le esportazioni russe. E sul gas…

Una parte delle navi petroliere che il Cremlino utilizza per trasportare il suo greggio hanno cessato le operazioni da quando Washington ha stretto le maglie delle sue sanzioni. Intanto l’Austria si scopre completamente dipendente dal gas russo, ma prende sostanza il corridoio Nord Africa-Germania (via Italia)

Russia e Cina, minacce all’Occidente. Cosa dicono gli 007 estoni

Mosca si prepara al confronto militare con l’Occidente entro il prossimo decennio. L’avvertimento dell’intelligence di Tallin nel giorno in cui il Cremlino comunica di aver emesso un mandato di arresto nei confronti della premier Kallas

IA e campagne elettorali. Ecco la tempesta perfetta delle elezioni globali 2024

Un anno importante questo 2024 non solo perché al voto è chiamata metà della popolazione mondiale, ma anche perché le piattaforme digitali hanno sempre di più conquistato il ruolo di intermediari dell’informazione. Chi c’era e cosa si è detto al workshop promosso da Fondazione Pensiero Solido e il Centro Data Science and Complexity for Society “Intelligenza artificiale, informazione e campagne elettorali. Tra pericoli e opportunità, che fare?”

Non chiamatelo populismo. Il futuro delle nuove destre in Italia e in Europa

La sinistra, sin dal suo insediamento a Palazzo Chigi, ha accusato il premier di aver cambiato idea su tutto: ma se, ad esempio, il primo premier donna della storia italiana avesse proseguito con una misura altamente impattante per le finanze italiane, come il super bonus, cosa sarebbe accaduto al debito pubblico? Ci sarebbe stato il rischio di un richiamo europeo sui conti pubblici e quindi di un intervento della troika?

×

Iscriviti alla newsletter