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Da un lato gli impegni sul clima, da rafforzare e costruire con il comun denominatore delle alleanze e delle interlocuzioni. Dall’altro l’agenda politica dettata dalla contingenza, su tutti il tema Gaza, che occupa idealmente i bilaterali a margine, e le preoccupazioni dei governi. La giornata del presidente del consiglio Giorgia Meloni alla Cop28 di Dubai.

Impegni

In primis ammette che le risposte inadeguate non solo amplificano gli impatti del cambiamento climatico, ma aumentano anche le tensioni sulla scarsità delle risorse e ostacolano il progresso verso lo sviluppo sostenibile. In secondo luogo gioca la carta dei 100 milioni da parte dell’Italia. Nel suo intervento all’evento sull’adattamento ai cambiamenti climatici alla Cop28, Giorgia Meloni sottolinea che questo primo Global Stocktake può segnare un punto di svolta, ovvero “inviare un messaggio politico chiaro e costruire un quadro più efficiente per i nostri sforzi comuni”.

Per questa ragione annuncia che Roma stanzierà 100 milioni di euro al fondo per aiutare i paesi poveri e così sostenere “perdite e danni” dovuti al cambiamento climatico: “Stiamo contribuendo al fondo per perdite e danni con 100 milioni di euro per aiutare a raggiungere gli obiettivi di questa COP28. Garantire colture resistenti alle malattie resistenti ai cambiamenti climatici, ma anche ideare tecniche agricole sempre più moderne e innovative. Questo è ciò in cui siamo impegnati”.

Dossier

Non c’è evidentemente solo il clima al centro dei vertici secondari, in primis la guerra a Gaza e le future relazioni geopolitiche. Incontrando il premier indiano Narendra Modi, Meloni auspica di confidare molto negli sforzi congiunti di India e Italia “per un futuro prospero e sostenibile”, mentre nel bilaterale con Recep Tayyip Erdogan entra nel merito delle iniziative di pace da applicare al conflitto israelo-palestinese. Oltre alla soddisfazione per gli eccellenti rapporti bilaterali e per la costante crescita dei rapporti economici in diversi settori tra Italia e Turchia, il premier ha messo l’accento su un passaggio significativo: ovvero il ruolo della Turchia nell’evitare di allargare il conflitto al resto della regione. Entrambi i leader hanno concordato di voler compiere tutti i passi necessari alla sicurezza e alla stabilità in questa situazione, come dimostra l’arrivo degli aiuti umanitari italiani via Egitto e l’operatività della nave Vulcano.

Meloni ha altresì incontarto il presidente dello Stato d’Israele, Isaak Herzog, e gli ha espresso la piena solidarietà del governo italiano, ribadendo che l’Italia è al fianco del popolo israeliano in questo difficile momento e continua a lavorare per una pace duratura.

Africa

Punto nevralgico dell’attenzione italiana è l’Africa, a cui Meloni annuncia di voler destinare una quota estremamente significativa del Fondo Italiano per il Clima, la cui dotazione complessiva è di 4 miliardi di euro. “Non però – ha aggiunto – attraverso un approccio caritativo, perché l’Africa non ha bisogno di carità. Ha bisogno di essere messa in condizione di competere ad armi pari, per crescere e prosperare grazie alla moltitudine di risorse di cui il continente dispone. Una cooperazione tra pari, rifiutando approcci paternalistici e predatori”.

G7

C’è stato spazio (e tempo) anche per iniziare a distendere il tracciato ideale del prossimo G7, di cui l’Italia avrà la presidenza, occasione per rafforzare il ruolo internazionale dell’Italia e del governo. Meloni ha invocato una riforma delle banche multilaterali di sviluppo che sarebbe essenziale, “ma non possiamo nascondere il fatto che necessitano di essere riformate e adattate al contesto odierno”. Il riferimento del premier italiano è al fatto che i singoli paesi possono fare poco senza collaborazione internazionale, per cui i forum “devono giocare il loro ruolo ed è quello che vogliamo fare anche con la Presidenza del G7 del prossimo anno”.

Verso Belgrado

Dopo Dubai Belgrado. Domenica il premier visiterà la Serbia, ricevuta dal presidente Aleksandar Vucic, conscio dell’importanza dei rapporti bilaterali, compresi i possibili nuovi investimenti senza dimenticare il sostegno italiano all’integrazione serba nell’Ue. “Penso che la premier Meloni a ragione giunga da qui a Belgrado, invece di recarsi direttamente a Roma – ha detto Vucic – Ci vedremo tra due giorni in Serbia, e ringrazio per questo la premier italiana”. Ha aggiunto che Meloni non fa parte dei tanti brevi governi per i quali l’Italia è divenuta nota dalla seconda guerra mondiale. “Lei resterà più a lungo alla guida dell’esecutivo italiano. Per noi si tratta anche di un importante partner politico, che ci ha sempre sostenuto nel nostro cammino europeo, senza mai ostacolarci”. Come definire Giorgia Meloni? Per Vucic “è una donna coraggiosa, responsabile e seria, e ritengo che il suo appoggio significhi molto per i nostri rapporti bilaterali e per attrarre investimenti, ma anche per le nostre relazioni politiche e per l’ulteriore sostegno dell’Italia al percorso della Serbia verso la Ue”.

Tra India e Turchia, gli impegni su clima e geopolitica di Meloni a Cop28

Gli spunti del premier a Dubai. “Le banche? Serve riforma, sarà un tema del G7. Il clima? Da solo il pubblico non può mobilitare abbastanza fondi. L’India? Sforzi congiunti per un futuro sostenibile. Ankara? Decisiva nell’evitare di allargare il conflitto al resto della regione”

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