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Nessuna ipotesi è finora approdata a un livello operativo, ma da tempo si parla di una possibile sinergia tra l’operatore telefonico Telecom Italia e il gruppo Mediaset.
Se una fusione parrebbe ormai da escludersi, notano gli addetti ai lavori, diverso è invece il discorso di una possibile alleanza sui contenuti, dai quali parte l’ultima delle ipotesi al vaglio.

COME FAR CONVERGERE TELEFONIA E CONTENUTI

Illustrata da Antonella Olivieri sul Sole 24 ore, una possibile alleanza tra Telecom e Mediaset potrebbe consistere nel conferire la pay tv del Biscione (Mediaset Premium) alla compagnia di tlc in cambio di una quota della stessa.
Perché farlo? La compagnia italiana di telefonia possiede una piattaforma tecnologicamente avanzata di Iptv (Internet Protocol Television) che potrebbe fare gola al gruppo Mediaset, leader invece nei contenuti con Premium.

Resta da vedere però se Telecom nutra lo stesso interesse a diventare proprietario di contenuti, strada intrapresa recentemente da alcuni operatori di tlc.
“Conferire questa spa in Telecom non confliggerebbe con le strategie di Mediaset – sottolinea Olivieri sul quotidiano diretto da Roberto Napoletano – Si tratterebbe di una variante di un’altra ipotesi a tavolino che contemplerebbe l’ingresso di Telecom nella newco di premium apportando le competenze tecnologiche della piattaforma di Iptv”.

CHI TIFA E CHI NO

L’ipotesi che da anni circola sulla stampa di una fusione, prima, o di robuste sinergie, dopo, tra Telecom Italia e il gruppo Mediaset fatica però a trovare sostenitori.

Innanzitutto un merger si scontrerebbe con il Sistema integrato delle comunicazioni (Sic), che impone un tetto del 20% ai ricavi complessivi del Sic conseguibili da un singolo operatore.

Anche per i soci bancari un’ipotizzata integrazione azionaria con Mediaset non avrebbe molte chance di decollare. Disinteressati da tempo all’azienda, Generali, Intesa e Mediobanca hanno già programmato la loro uscita dall’azionariato di riferimento di Telecom alla scadenza del patto di sindacato per concentrarsi sui rispettivi core business.

Senza contare il ruolo di Silvio Berlusconi e il conflitto di interessi che si verrebbe a creare come evidenziato dall’economista Innocenzo Cipolletta in un’intervista su Formiche.net.

Favorevole si è dimostrato invece il presidente di Telecom Giuseppe Recchi, il quale ha considerato adesso i tempi più maturi per tornare ad accarezzare l’ipotesi di una fusione con il gruppo della famiglia Berlusconi.

I dettagli, gli approfondimenti e i consigli degli esperti negli approfondimenti diFormiche.net

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