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Un altro passo verso il nucleare tricolore. A un mese dalla nascita della newco guidata da Enel e partecipata da Ansaldo e Leonardo, per la posa dei reattori di ultima generazione con i quali portare in Italia l’atomo pulito, Roma entra ufficialmente nell’Alleanza europea per il nucleare, alla quale già aderiscono aderiscono Francia, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Olanda, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia. L’annuncio è arrivato direttamente dal ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, l’uomo che insieme al responsabile del Mimit, Adolfo Urso si sta adoperando per il ritorno dell’atomo in Italia.

“L’Italia aderisce ufficialmente all’alleanza Ue sul nucleare, dopo avervi preso parte finora in qualità di osservatore”, ha fatto sapere Pichetto Fratin in occasione della riunione dell’Alleanza che si è tenuta questa mattina a margine del Consiglio Energia in corso a Lussemburgo. Per il ministro “si tratta di una decisione in linea con le scelte di politica energetica del governo italiano che promuove con convinzione il principio della neutralità tecnologica, per seguire una transizione energetica sostenibile, che garantisca la sicurezza e la resilienza del sistema energetico e favorisca imprese e famiglie. L’Italia sta infatti seguendo una strategia nazionale che in maniera trasparente e graduale, promuove una rivalutazione pragmatica del ruolo dell’energia nucleare come fonte decarbonizzata, sicura, affidabile e programmabile”.

Cosa significa tutto questo? L’Alleanza è stata lanciata su iniziativa della Francia nel febbraio 2023, quando l’energia nucleare non godeva di buona reputazione in Europa, guardata di traverso anche dai legislatori che stavano puntando principalmente sulle rinnovabili per raggiungere la neutralità climatica al 2050. Ma la crisi del gas scatenata dalla Russia con l’invasione dell’Ucraina e l’impennata dei prezzi energetici ha riacceso interesse per questa tecnologia. La Germania per ora non è intenzionata a ritornare sui propri passi che l’hanno portata alla chiusura delle centrali nucleari. Ma a Berlino c’è la consapevolezza che per raggiungere i target ambientali al 2050 è necessario anche l’atomo.

Ma non sarà gratis, anche per l’Italia. La realizzazione dei piani degli Stati membri in materia di energia nucleare richiederà infatti investimenti significativi: la Commissione li ha calcolati in circa 241 miliardi di euro fino al 2050, sia per l’estensione del ciclo di vita dei reattori esistenti che per la costruzione di nuovi su larga scala. L’ingresso dell’Italia nell’alleanza è un passo simbolico, dal momento che il settore energetico presuppone una pianificazione di lungo periodo. E c’è sempre la possibilità di un referendum.

L'Italia aderisce all'alleanza Ue sul nucleare. Cosa cambia

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