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Dura la vita per i renziani. Non è semplice la convivenza con un leader decisionista e accentratore come appare sempre più Matteo Renzi. Dopo le tensioni e gli allontanamenti registrati in passato, prima alla Provincia e poi al comune di Firenze, la storia si potrebbe ripetere anche a Palazzo Chigi dove si percepiscono i primi sbandamenti tra Matteo e i suoi uomini.

LA BOMBA RICHETTI
L’ultimo clamoroso scossone arriva dall’Emilia Romagna. Matteo Richetti, il deputato modenese e renziano della primissima ora, con un post su Facebook che ha sorpreso tutti, ha annunciato la sua corsa alle primarie Pd per le regionali di novembre. Con il piccolo particolare che le primarie Pd non sono ancora state convocate dal Pd. Le cronache hanno raccontato giorni e giorni di tentennamenti e trattative per fare uscire un nome forte e condiviso che evitasse la competizione. Tre i principali contendenti: Richetti appunto, il responsabile democrat degli enti locali Stefano Bonaccini e il sindaco di Imola Daniele Manca, dato per favorito nelle ultime indiscrezioni. Oggi la discesa in campo in anticipo a sorpresa di Richetti e il retroscena di Europa che racconta del mancato accordo tra Richetti e Renzi. In realtà, tra i due il feeling sembra essersi affievolito da tempo, almeno da quando il premier ha scelto di aderire alla famiglia europea del Pse lo scorso febbraio, suscitando le critiche dell’ex margheritino Richetti.

A PALAZZO CHIGI
I rapporti non più idilliaci a Palazzo Chigi tra il premier e il suo braccio destro Graziano Delrio hanno colorato le cronache estive con versioni più o meno fantasiose, fino ad arrivare a ipotizzare le dimissioni del sottosegretario, che ha però sempre smentito e dimostrato lealtà verso “Matteo”.

E’ delle ultime ore, lo racconta Franco Bechis su Libero, il desiderio rottamatore del premier verso Mauro Bonaretti, segretario generale della presidenza del Consiglio vicino a Delrio. Il suo lavoro sarebbe poco apprezzato da Renzi che avrebbe in mente un rimpastino interno alla presidente del Consiglio e non solo.

Sempre nella cerchia ristretta di Palazzo Chigi, il Fatto quotidiano a fine luglio ha parlato di una lite tra Renzi e il sottosegretario con delega all’editoria Luca Lotti in merito al trasferimento di fondi al settore e al caso Unità. “Tu fai delle proposte ma poi decido io a chi dare i soldi”, avrebbe chiuso Renzi in puro stile “uomo solo al comando”.

NARDELLA
Nessuna tensione apparente tra Renzi e il suo successore a Firenze Dario Nardella. Anche se, come racconta il giornalista del Corriere fiorentino David Allegranti in un ritratto sull’Espresso, il nuovo sindaco “prova a diversificare il prodotto” e a introdurre “correzioni” al renzismo duro e puro. Magari dando consigli proprio sulla classe dirigente che gravita attorno a Renzi, come ha fatto in un’intervista al Corriere della Sera: “Matteo ha detto che quest’estate si concentrerà proprio sul rafforzamento della squadra, dal punto di vista sia tecnico sia politico. Le riforme ambiziose che Renzi vuole portare in fondo hanno bisogno di persone competenti e credibili. Oltre al leader, la cui bravura non è in discussione, molto dipenderà dal suo entourage. Sarà un passaggio decisivo”.

INTELLETTUALI RENZIANE DELUSE
Feeling interrotto anche tra Renzi e due firme del giornalismo che in passato hanno manifestato entusiasmo per la sua discesa in campo. Una è l’analista di politica estera e blogger Simona Bonfante. Eloquente un suo recente tweet: “Quello di @matteorenzi in fondo è il governo di @nomfup (Filippo Sensi, il suo portavoce, ndr) la sola cosa che resterà: # e supercazzola comunicative”. La seconda è la politologa Sofia Ventura, docente all’Università di Bologna che sul suo blog ha scritto: “E’ questo che non perdono a Matteo Renzi. L’essersi intestato il cambiamento senza attrezzarsi per immaginarlo e metterlo in atto. E l’aver messo chi per un momento si era illuso che qualcosa di davvero importante stesse accadendo nella posizione di non sapere più cosa sperare per il domani”.

Matteo Richetti & Co. Tutte le fibrillazioni fra Renzi e i renziani

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