Skip to main content

Nei primi mesi dell’anno in corso il credito erogato al settore privato, e in particolare alle imprese, non è ancora tornato a crescere. Da un lato, il debole andamento dell’attività produttiva può aver determinato una minore domanda di finanziamenti da parte delle imprese; dall’altro, nonostante gli evidenti segnali di distensione rispetto alla fase più acuta della crisi, i maggiori rischi di mercato e regolamentari cui sono sottoposte le banche possono averle indotte a concedere finanziamenti con maggiore cautela, richiedendo tassi di interesse e garanzie più elevate. In questo contesto è dunque cruciale capire quali fattori – domanda o offerta di credito – siano più importanti per spiegare la dinamica del credito bancario alle imprese.

L’analisi condotta per un panel di paesi dell’area Euro, con l’ausilio dei dati dell’indagine sul credito effettuata dalla Bce (Banking Lending Survey), consente di depurare l’indice relativo alle condizioni di offerta bancaria da quei fattori che non sono nel pieno controllo delle banche (ovvero: l’andamento del ciclo economico e la rischiosità percepita dagli operatori bancari; il merito creditizio dei prenditori di fondi; il grado di pressione competitiva proveniente dagli altri intermediari finanziari). Questo ci ha permesso di scomporre l’evoluzione del credito alle imprese nei diversi paesi in due componenti: domanda di finanziamenti e offerta di credito bancario strettamente collegato ai vincoli di bilancio delle banche, che abbiamo identificato come componente di “offerta pura”.

In generale, come emerge dalla nostra analisi, la dinamica negativa dei prestiti alle imprese, più accentuata nelle economie periferiche dell’Eurozona, è attribuibile a una combinazione di fattori di domanda e di offerta, entrambe deterioratesi nella generalità dei paesi, ma con entità e tempi differenti nel corso della lunga fase di crisi.

Tra la seconda metà del 2008 e la fine del 2009, nei paesi core dell’Uem – Germania e Francia– il peggioramento delle condizioni di offerta è stato almeno in parte spiegato da un effettivo ina-sprimento dei vincoli di bilancio delle banche, anche se di entità generalmente contenuta. Durante lo stesso periodo, il Portogallo sembra invece il paese periferico più colpito, oltre che dalla evoluzione negativa della domanda, anche da un effettivo credit crunch legato alle difficoltà delle banche nel finanziarsi sul mercato e alla loro insufficiente posizione patrimoniale e di liquidità. L’Italia si colloca a metà tra questi due casi: la contrazione del credito è attribuibile a un lieve inasprimento delle condizioni puramente di offerta, mentre la domanda ha evidenziato con qualche ritardo gli effetti della recessione. Durante la fase acuta della crisi dei debiti sovrani – tra l’inizio del 2010 e il quarto trimestre del 2011 – nei paesi periferici, i vincoli di bilancio delle banche sono divenuti più stringenti e hanno penalizzato i prestiti in misura maggiore rispetto ai fattori di domanda. In Portogallo e in Italia infatti, la stretta dei criteri di erogazione del credito da parte delle banche spiegati da fattori puramente di offerta sembra in grado di spiegare riduzioni dei prestiti rispettivamente pari fino al 3 per cento e al 2 per cento (rispetto al trimestre precedente). Infine, nella fase più recente (tra l’inizio del 2012 e la fine del 2013), l’analisi condotta sembra evidenziare che nei paesi considerati l’andamento dei prestiti sia prevalentemente penalizzato dalla domanda di finanziamenti delle imprese, mentre le condizioni di offerta riconducibili ai vincoli di bilancio delle banche, pur mantenendosi comunque restrittive, appaiono in via di progressiva normalizzazione.

I processi di integrazione dei sistemi bancari europei, l’analisi della qualità degli attivi – che ha l’obiettivo di garantire una maggiore trasparenza e comparabilità dei bilanci fra le banche e rappresenta il primo atto della Bce nella sua nuova funzione di vigilanza – e gli effetti delle manovre non convenzionali annunciate da Draghi lo scorso 5 giugno potranno contribuire, a regime, ad allentare i vincoli di offerta strettamente collegati ai vincoli di bilancio delle banche che sembrano tuttora sussistere. Anche un rafforzamento patrimoniale del sistema di imprese associato a una minore rischiosità del prenditore, potrebbe contribuire a rilassare le condizioni di offerta bancaria. Nonostante la domanda di finanziamento da parte delle imprese sembra in questo inizio di 2014 meno penalizzante, criteri di offerta meno selettivi rispetto agli ultimi anni potranno contribuire a sostenere l’erogazione di credito, soprattutto nei paesi, come l’Italia, più colpiti dalla crisi. E particolarmente in Italia proprio il rafforzamento della struttura patrimoniale delle imprese potrebbe limitare l’assunzione di rischi da parte delle banche e quindi favorire il miglioramento dei criteri di offerta.

Intesa, Unicredit e Mps, perché non è solo colpa delle banche il credit crunch

Nei primi mesi dell’anno in corso il credito erogato al settore privato, e in particolare alle imprese, non è ancora tornato a crescere. Da un lato, il debole andamento dell’attività produttiva può aver determinato una minore domanda di finanziamenti da parte delle imprese; dall’altro, nonostante gli evidenti segnali di distensione rispetto alla fase più acuta della crisi, i maggiori rischi…

Quel triste trambusto sull'immunità per i futuri senatori

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. BACK TO ITALY La chiamavano immunità Il Pd tenta di risolvere l’impasse sull’immunità per i nuovi senatori, dopo le critiche del Movimento 5 Stelle. Governo e Forza Italia chiariscono che nessuno la…

Chi sono i 16 intellettuali che hanno dichiarato guerra al Fiscal Compact

“L’austerità ha fallito. Riprendiamoci la crescita, riprendiamoci l’Europa”. E’ con questo slogan che, giovedì 26 giugno alle 13 (Sala Stampa della Camera dei Deputati Via della Missione 4, a Roma) i componenti del comitato promotore per un referendum contro il Fiscal Compact illustreranno le ragioni della iniziativa referendaria e descriveranno i quattro quesiti, alla presenza di alcuni tra gli esponenti…

Irak, che cosa sta succedendo

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. IRAQ, PERSO IL CONFINE  L’esercito iraqeno ha bombardato Tikrit e ucciso alcuni civili (Wsj) mentre i militanti sunniti hanno preso ieri il controllo di due punti chiave, al confine con Siria e…

Etichette

A che punto è il risiko delle nomine europee

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. MISTER EUROPA È la settimana delle nomine per l’Europa. Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy oggi è a Londra con le priorità politiche pronte da pubblicare: David Cameron spera ancora…

Tutti i bluff di Fed e Bce su pil e inflazione

I meteorologi che vengono ascoltati con estrema attenzione sono quelli delle banche centrali, anche se le loro previsioni sono generalmente sbagliate. Alla fine del 2001, ad esempio, il Fomc prevedeva che la crescita americana, nel 2014, sarebbe stata compresa tra il 3.4 e il 4 per cento. Ora la previsione ufficiale per quest’anno è del 2.1-2.3 per cento, la metà.…

Sarà Passera il rottamatore nel centrodestra?

Un progetto per creare il pilastro liberale e popolare di una robusta democrazia bipartitica, maggioritaria e competitiva. Animato dalla volontà di mettere a nudo carenze e superficialità del governo di Matteo Renzi e di accreditarsi come il suo antagonista. L’ex responsabile dello Sviluppo economico Corrado Passera ha mollato gli ormeggi del vascello di Italia Unica, che ha iniziato la navigazione…

Chi è Anna Genovese, il commissario Consob col piglio renziano che vuole rottamare Vegas

“Il mio mandato sarà a tempo pieno. L’autorità deve essere trasparente e autonoma per funzionare”. Così Anna Genovese all’Arena, il quotidiano di Verona, il giorno della nomina a commissario della Consob. E il riferimento è chiaro a quello che fino ad oggi è stato il ruolo predominante del presidente Giovanni Vegas. Ma Genovese di casi specifici non parla e non…

Rolling Stones, così Ignazio Marino spiegava i costi

Un’intervista di tre mesi fa di Roma da leggere al sindaco Ignazio Marino sulla scelta di Roma, i costi dell’organizzazione dell’evento e le opportunità economiche per la città.

Ecco le armi degli sciiti in Irak

L'Irak verso la guerra civile. Mentre le milizie sunnite continuano ad attaccare le forze governative, a Baghdad gli sciiti più radicali mostrano i muscoli con una imponente parata militare. I miliziani, fedeli a Moqtada Al-Sadr, leader religioso che sembrava scomparso dalle cronache irachene e ora invece torna prepotentemente sulla scena, giurano di combattere gli jihadisti per il bene dell'Iraq e…

×

Iscriviti alla newsletter