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Google restituisce agli utenti il diritto all’oblio e tutela la privacy: con un modulo online si potrà chiedere di cancellare i link con informazioni personali.

Navigare su internet è utile e divertente ed è ancora meglio se è economico. Ponendo le offerte di Linkem a confronto con quelle di Telecom o di Infostrada è possibile risparmiare sulla bolletta e navigare sul web ad alta velocità. Tuttavia la rete resta un luogo pericoloso per i nostri dati personali ed è facile subire truffe e furti d’identità. L’Unione Europea su questo ha lavorato molto e recentemente ha diffuso nuove regole per il trattamento delle informazioni personali su internet.

Fondamentale però per quanto riguarda la tutela della privacy sarà il contributo di Google che, dopo la sentenza della Corte Ue del 13 marzo, ha deciso ora di offrire agli utenti un servizio per la cancellazione dei link contenenti informazioni personali non aggiornate o dannose. La sentenza della Corte Ue attribuiva al motore di ricerca (in quel caso Google) la responsabilità del trattamento dati che, se dannosi per la privacy, andavano rimossi.

Il mutamento del panorama sociale odierno, in cui la dimensione digitale è sempre più inclusiva e coinvolgente e in cui si genera un traffico immane di informazioni e file personali, ha posto interrogativi importanti su come gestire al meglio la questione. La sentenza della Corte Europea rappresenta un passo importante nella tutela dell’utente dagli innumerevoli rischi celati nelle pieghe del web.

Se cercate su Google il vostro nome e trovate dei contenuti che considerate dannosi o lesivi per la vostra privacy, quindi, potete chiedere la rimozione del link attraverso un semplice modulo online. La richiesta verrà presa in carico, esaminata e se ritenuta valida approvata. La conseguenza sarà che il contenuto incriminato coi vostri dati personali scomparirà dalle pagine di Google e quindi non potrà essere rintracciato liberamente dagli utenti.

“Esamineremo ogni richiesta cercando di bilanciare il diritto alla privacy con quello all’informazione – ha dichiarato un portavoce di Google – La sentenza della Corte richiede a Google di prendere decisioni difficili in merito al diritto di un individuo all’oblio e al diritto del pubblico di accedere all’informazione. Stiamo creando un comitato consultivo di esperti che analizzi attentamente questi temi. Inoltre, nell’implementare questa decisione coopereremo con i garanti della privacy ed altre autorità”.

Soddisfazione viene quindi espressa dall’Europa e in particolare da Viviane Reding, commissaria europea alla Giustizia: “È un buon passo avanti che Google abbia annunciato che prenderà le misure necessarie per rispettare la legislazione europea – afferma la Reding – occorrerà vedere come funziona lo strumento nella pratica. Il diritto all’oblio e il diritto all’informazione non sono nemici, bisogna trovare un equilibrio per proteggere entrambi”.

Come la pensa invece Larry Page, amministratore e co-fondatore di Google? Secondo quanto dichiarato al Financial Times non c’è entusiasmo per la decisione della Corte Ue e le nuove regole rischiano di favorire i governi repressivi danneggiando le future startup. Tuttavia Google si sta facendo sempre più “euro-friendly” e quindi rispetterà senza dubbio le nuove regole per la tutela della privacy anche se il metodo non è sicuramento condiviso da Big G.

Insomma, finalmente potremo cancellare da internet le informazioni personali dannose per la nostra privacy, ma è bene imparare a tenersi stretti i propri dati personali. Quindi, quando navigate sul web fate attenzione a tutte le richieste di dati e alle varie autorizzazioni per la privacy. Leggete sempre le informative e informative sulle normative nazionali ed europee.

Google tutela la privacy, via i link con le informazioni personali

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